PROSEGUE LA TRASCRIZIONE DEL RINVIO A GIUDIZIO DI ALCUNI COMPONENTI DELL’EX CDA DI CARISP:
2) L’operatività del nuovo Consiglio di Amministrazione: le valutazioni sul primo bilancio di esercizio 2016 formato dalla struttura.
Al momento del suo insediamento, il nuovo CdA prese visione del progetto di bilancio redatto dalla precedente Govemance di Carisp, recante una perdita di esercizio di 77 milioni di curo.
Nel corso della seduta del CdA 16 maggio 2017 il Presidente Romito dichiarava di avere depositato il progetto già predisposto dalla struttura senza le firme dei membri dell’organo amministrativo (cfr. aff.to 632 e ss. dell’Allegato 10 del p.p. n. 500/2017 RNR + riuniti) In quella sede Cotella rappresentava l’esistenza di un conflitto di interessi in capo a KPMG che si era occupata della stima del valore dei crediti del c.d. “Gruppo Delta”.
Nonostante le richieste del sindaco Pelliccioni, non venivano descritti i metodi di lavoro del consulente (già) incaricato Ria GT, che opererà per mezzo di Mario Galliano e Raffaele Mazze0 (soggetto, quest’ultimo, che in passato aveva collaborato con Banca CIS e che successivamente verrà assunto in BCSM, ove porrà in condotte già oggetto di rinvio a giudizio nell’ambito del p.p. n. 227/2022 RNR – ora pendente in dibattimento — stralcio del p.p. n. 626/2021 RNR).
Subito emerse in CdA una forte opposizione agli esiti della perizia KPMG – illustrata nella seduta del 28 aprile 2017 relativamente alle svalutazioni effettuate sui crediti e al progetto di bilancio per come illustrato dalla struttura (2), con la necessità palesata di effettuare altre valutazioni con altri consulenti (3) tra i quali BCG – con cui Confuorti aveva contatti diretti già nel 2016 (4) – e Ria GT (cfr. aff.to 614 e ss. dell’allegato 10 del p.p. n. 500/2017 RNR + riuniti). In particolare, nella seduta del 3 maggio 2017 si contestavano i risultati incorporati nel progetto di bilancio laddove – assumendo le valutazioni di KPMG sulla valutazione soprattutto del pacchetto Delta — il “dato del riadtato economia” era aggiornato “ad euro -77.455.430” deliberando, nella successiva seduta dell’8 maggio 2017, di depositare il progetto di bilancio in Assemblea con la sola sottoscrizione del Direttore Generale (6) riservandosi ulteriori approfondimenti sulla valutazione degli attivi nonostante le criticità a tale modus operandi evidenziate dal Collegio Sindacale (7). Il deposito in Tribunale del vecchio progetto di bilancio di cui alla seduta del CdA dell’8 maggio 2017, non sottoscritto e senza parere della società di revisione, avveniva il 10 maggio 2017 (8).
Sulle svalutazioni si era aperto un profondo dibattito: si ritenevano, in particolare, da parte dei consiglieri afferenti a Confuorti e dal presidente Romito, le svalutazioni circa i crediti del pacchetto Delta eccessivamente favorevoli (9) pur rappresentando, il CdA, che le valutazioni dovessero venire effettuate “secondo prudenza e al contempo nella prospettiva di continuazione della Banca” (aff.to 625 dell’Allegato 10 del p.p. n. 500/2017 RNR + riuniti).
Il Collegio Sindacale, dal canto suo, pur manifestando perplessità sulla rappresentatività del campione (10), precisava, sull’esito delle valutazioni contenute nel progetto di bilancio, un miglioramento delle prospettive di recupero dei crediti presi in esame” rilevando che la continuazione dell’attività di valutazione dei crediti da parte di un valutatore esterno era legata “ad interessamenti registrati alla cessione del portafoglio crediti Delta’. Il Direttore aggiungeva infatti sul punto che “SGCD ha predisposto un data room perfavorire accessi di soggetti interessati al portafoglio complessivo dei crediti delie società del Gruppo Delta. Al riguardo, si rimanda alla delibera già assunta in data odierna ed annotata al n. 259 del verbale odierne (aff.to 625 dell’Allegato 10 del p.p. n. 500/2017 RNR + riuniti).
Nell’analisi delle svalutazioni si palesarono subito, nella discussione in CdA, rilevanti anomalie ed un approccio inspiegabilmente rigoroso – specie nell’ottica della continuità aziendale – delle proposte di svalutazione da recepire nel progetto di bilancio. Infatti, già nella seduta del 4 agosto 2017, si tenne una riunione con Ria GT sul progetto di bilancio e vennero commentati alcuni crediti tra cui quelli sanitari vantati da “Detto Factor” verso l’ASL, (aff.to 656 dell’Allegato 10 del p.p. n. 500/2017 RNR). Nacquero questioni sulla svalutazione della partecipazione di Banca Kovanica (aff.to 656, allegato 10 del p.p. n. 500/2017 RNR + riuniti). Rosa la considerava una svalutazione eccessiva “tenuto conto che nella riunione di ieri è emerso come la banca croata recentemente ristrutturato” e che la stessa aveva chiuso in utile. Tale posizione era sostenuta anche da Francini, il quale rappresentava “come il presente esercizio sarà il terzo consecutivo chiuso da Kovanica in utile e con una ristrutturazione conseguente ad ispezione: ne dell’Autorità nazionale, pertanto l’entità della rilevante riduzione appare misura eccessivamente rigorosa’.
Cotella giustificava la svalutazione rilevando che il piano triennale di Kovanica non fosse stato rispettato. A ciò si associava il consigliere Borri. Replicava il Direttore Simoni evidenziando che il piano “non è stato rispettato nel secondo anno a seguito di un’ispezione della Banca Nazionale Croata che ha costretto ad accantonamenti ulteriori, e che proprio per effetto di tale ispezione si può esserr confidenti sulla qualità degli attivi, mentre il piano triennale e stato aggiornato ed approvato dalla stessa Banca Nazionale Croata”.
Anche Mularoni — Presidente del Collegio Sindacale — era d’accordo sulla eccessiva svalutazione della partecipazione “segnala(ndo)quale possibile elemento utile di valutazione che Kovanica ha prudentemente appostato nel proprio bilancio una serie di fondi a copertura di una rilevante causa in corso, seppure vinta in I grado ed in attesa della sentenza di II grado” (aff.to 656 dell’Allegato 10 del p.p. n. 500/2017 RNR + riuniti).
Borri e Cotella non apportarono argomenti intesi a smentire le repliche, ma rimasero comunque fermi sulla loro posizione.
FINE TERZA PARTE
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