San Marino. “Black list, molestie sessuali e cinghialotti – le notizie della settimana” …. di Paolo Forcellini

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  • Paolo ForcelliniQuesta settimana tre gli avvenimenti i quali hanno destato i miei pensieri.

    Il primo che ha avuto la conferma di quanto vado scrivendo da tempo, cioè che i viaggi a Roma in particolare alla Farnesina sono diventati inutili, poiché l’Italia ha tutto l’interesse a tenerci in Black List, e a nulla valgano le nostre buone intenzioni e le nostre rinunce per cercare di fargli cambiare parere.

    Non credo che addossare tutte le colpe alla Mularoni prima e a Valentini poi sia molto corretto, a meno chè non se ne voglia fare una questione politica. Certo è che da San Marino avremmo potuto far sentire con più forza le nostre ragioni dimostrando più coraggio e minor timore riverenziale, ma come si può pensare che il parlamento Italiano possa risolvere i nostri problemi quando non sa come risolvere i suoi?

    Fra Marò abbandonati a se stessi, Grillini che imperversano nelle aule parlamentari come fossero zombi sessantottini, i vari scandali regionali dove sono stati fagocitati per uso privato miliardi di euro, la gente che muore di fame e la delinquenza che dilaga, a Roma se ne fregano se siamo in Black list o in quella di un altro colo- re…

    Mettiamoci il cuore in pace e cominciamo a pensare ad altre soluzioni.

    Altro pensiero è stato il caso del dottore sammarinese accusato per presunte molestie durante l’espletamento della propria professione verso certe pazienti del gentil sesso.

    Una vergogna mediatica che non ha precedenti su avvenimenti simili che quotidianamente si verificano altrove dove, a parte due scarne righe, non hanno mai avuto la medesima la risonanza mediatica. Ma tant’è. Ormai dobbiamo farcene una ragione di questa inimicizia che l’Italia ha nei nostri confronti.

    Infine un pensierino l’ho avuto per i poveri cinghialotti che ancora “non nati” si sono visti uccidere la madre. Casi che quotidianamente si verificano in tutte le parti del Mondo e non solo a San Marino, laddove si pratica questo tipo di caccia. La notizia ha commosso non pochi cittadini che in cuor loro, vorrebbero far chiudere questa pratica “sportiva”. Se così fosse, per coerenza, evitiamo di mangiare le pappardelle, condite per lo più con “ragù” di cinghiale, i salami e i prosciutti di questo maiale selvatico ma soprattutto i lattonzoli arrosto, quelli esposti sui banconi delle rosticcerie o dei macellai con una bella mela in bocca e le foglie di alloro nel c….!

    Paolo Forcellini