Su banca Cis per il momento tutto tace, il che alla vigilia della scadenza del blocco dei pagamenti, procrastinato lo scorso 21 febbraio da uno a due mesi, non lascia presagire nulla di buono. I correntisti devono aspettarsi una nuova proroga del blocco? Che cosa pensa di fare il commissario? E perché a domanda non risponde? All’inizio di marzo le associazioni dei consumatori avevano chiesto e ottenuto un incontro con il commissario Bonfatti per avere informazioni, da un lato sullo stato di salute della banca, dall’altro per capire se nonostante il blocco dei pagamenti sarebbe intervenuto un ammorbidimento funzionale a dare un po’ di ossigeno alle famiglie e metterle nelle condizioni di poter far fronte alle esigenze quotidiane. Il commissario che alla prima domanda non aveva risposto se non dicendo che si era ancora al lavoro per verificare la reale situazione della banca, sulla questione dell’ammorbidimento aveva dichiarato che entro una decina di giorni sarebbe stato pronto per comunicare la decisione dell’istituto. Era stata la presidente di Ucs Francesca Busignani ad incalzare il commissario sull’opportunità di un ammorbidimento del blocco dei pagamenti che oltre a permettere alle persone di accedere, pur se limitatamente, ai propri conti, avrebbe rappresentato un segnale di fiducia nel sistema scongiurando il rischio che una volta finito il blocco la gente portasse via tutto dai rispettivi conti. Tale opportunità era stata considerata ragionevole ed era stato addirittura il segretario Guidi a parlarne anche in tv come di una eventualità ormai certa. Il tempo che il commissario si era preso per decidere è però scaduto da un pezzo e anziché dare informazioni ai correntisti si è preferito trincerarsi dietro a un rigoroso silenzio. Sentita su questo punto Francesca Busignani ha detto: “non capisco perché non vengano date informazioni a chi come me rappresenta tanta parte dei correntisti. Si parla di persone e numeri importanti, su 4000 conti ce ne sono 1500 di sammarinesi. Che cosa dobbiamo aspettarci a questo punto? L’allungamento del blocco per un altro mese? Un ammorbidimento? Sfugge il senso di questo non dare informazioni che suscita panico tra le persone. La gente chiede legittimamente di sapere quale sarà il destino dei propri soldi, il fatto di tenere le persone senza informazioni fa scattare meccanismi non belli. Non giova a nessuno questo modo di fare, ritengo che ci sia anche un obbligo sociale nei confronti delle persone, per questo avevo scritto al commissario la settimana scorsa senza però ricevere alcun riscontro”. Difatti i correntisti di banca Cis soffrono nel non sapere quando potranno riavere indietro i propri soldi e soffrono anche per la scarsa considerazione nei loro riguardi da parte delle istituzioni che avrebbero dovuto tutelarli. La partita Cis ha visto maggioranza e governo chiamarsi quasi subito fuori dai giochi e intervenire sull’argomento solo rarissimamente. Anche la voce di Bcsm non si è quasi mai sentita sebbene come ha detto la presidente Tomasetti le banche centrali vengono sulla terra per tutelare i correntisti.
