San Marino. Bocciata la mozione contro il Segretario Celli, oggi la manifestazione delle minoranze

La sfiducia non passa. Il dibattito è acceso, a tratti infuocato, nell’aula del Consiglio grande e generale. Alla fine la mozione di sfiducia al segretario di Stato alle Finanze Simone Celli, presentata nei giorni scorsi da 17 consiglieri di minoranza, viene respinta al mittente con 33 voti contrari e 22 favorevoli. La maggioranza si stringe attorno a Celli che nel suo intervento ci va giù duro con chi ha presentato quella mozione. «In atto c’è un chiaro tentativo di restaurazione – dice in Aula – un tentativo di ritorno al passato, un disperato e estremo tentativo di autodifesa dell’ancient regime. Con lo scoperchiamento del vaso di Pandora rappresentato da quell’istituzione bancaria che negli ultimi anni è stata da alcuni osservatori politici definita ‘l’undicesima Segreteria di Stato’ e con la fine di un’era all’interno di Cassa di Risparmio, alcuni centri di potere e di interesse e i loro terminali politici si sono sentiti ‘aggrediti’ dall’azione di trasformazione e di rinnovamento del settore finanziario condotta dal nostro governo e, di conseguenza, si sono mossi e tuttora si stanno muovendo pesantemente per impedire il successo dell’opera di risanamento che permetterà a San Marino di avere una prospettiva seria e credibile riacquisendo credibilità e reputazione a livello internazionale». Il dibattito è acceso, gli interventi dell’opposizione sono velenosi. La minoranza incassa la sconfitta in Aula e rilancia con la manifestazione in programma questo pomeriggio sul Pianello dalle 17 alle 20. Democrazia cristiana, Rete, Movimento democratico San Marino Insieme, Psd e Partito socialista uniscono le voci in Piazza della Libertà «per chiedere al governo maggiore ascolto – dicono – recedere dall’autoreferenzialità e dall’arroganza e ricreare un clima di condivisione con tutti i soggetti istituzionali. Manifestiamo insieme per dare parola a tutti». Alla protesta di piazza si unisce anche l’Anis, l’associazione nazionale industria sammarinese. «Abbiamo sempre mantenuto un atteggiamento costruttivo nei confronti del governo – dicono gli industriali – proponendo soluzioni efficaci per tutto il sistema economico e sociale, ma anche criticando scelte che andassero nella direzione opposta. Purtroppo con questo governo il dialogo non è stato costruttivo ed è risultato inutile portare idee, progetti e soluzioni alternative: quasi nulla di quanto proposto è stato preso in considerazione, nemmeno di fronte alla dimostrazione che le scelte intraprese dal governo porteranno a conseguenze estremamente negative». Il Resto del Carlino

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