“Prima del 2010 nessuna famiglia residente sul Titano ci aveva chiesto aiuto. Ora sono 40”.
È lieta notizia di questi giorni il rinnovarsi del legame tra la Caritas San Marino Montefeltro e l’Ordine Militare Costantiniano, il quale quest’ultimo, esattamente come successo in occasione delle scorse festività natalizie, non mancherà di donare per Pasqua una consistente quantità di generi alimentari (50 pacchi) alle famiglie bisognose che si rivolgeranno alla Caritas di San Marino domani pomeriggio.
Purtroppo il numero di famiglie che si rivolgono con continuità alla Caritas di San Michele è esponenzialmente aumentato nel corso degli ultimi anni, segnale evidente e preoccupante di un trend che sottolinea un disagio economico e sociale forte, anche a queste latitudini.
Secondo quanto riporta il responsabile della Caritas di San Marino Leo Rondelli i dati parlano chiaro: “Prima del 2010 nessuna famiglia residente sul Titano ci aveva mai chiesto aiuto. Nel 2011 hanno iniziato a rivolgersi a noi 2 o 3 di famiglie, ed ora nel 2015 siamo arrivati alla cifra di 30-40”.
La Caritas di San Michele distribuisce a queste famiglie un pacco di generi alimentari una volta al mese, due volte a quelle molto numerose.
Vengono consegnati generi di prima necessità, soprattutto cibo, e talvolta, dopo aver vagliato bene le esigenze del singolo caso, viene corrisposto anche un aiuto economico sotto forma di pagamento del- le bollette o di una rata del mutuo. Ovviamente tutto il sistema si basa sul volontariato e sulle offerte che la Diocesi raccoglie dai privati.
Nonostante questi sforzi le prospettive future non sembrano essere molto incoraggianti, soprattutto in considerazione della particolare congiuntura economica, dove il lavoro continua ad essere un costante tasto dolente.
Continua Rondelli, “Tutte le persone che si rivolgono alla Caritas chiedono sempre le stesse due cose: il lavoro, il quale al momento non c’è, e un basso affitto per la casa. La Caritas dovrebbe essere una soluzione d’emergenza, ma purtroppo molte persone sono costrette a considerarla come un mezzo di sostentamento primario”.
Da questo punto di vista il fondo straordinario istituito dal governo nel 2014 sembra aver coperto solo in parte le esigenze di quanti si trovavano in situazioni di indigenza, spesso con una famiglia a carico. Il limite di 5.000€ di reddito complessivo dell’intero nucleo familiare oltre al quale non si ricevono finanziamenti sembra essere ancora troppo basso, il quale riduce a poche unità il numero di persone aventi diritto a ricevere il contributo statale, e fa aumentare il numero di quanti si vedono co- stretti a rivolgersi altrove per riceve un aiuto immediato.
Lorenzo Ercolani, La Tribuna