Quest’anno Borgo Maggiore si è ritrovato privo delle consuete luminarie natalizie. Una decisione che ha suscitato amarezza e polemiche tra cittadini e commercianti, aprendo un dibattito sulla gestione delle risorse e sul futuro di questo luogo storico.
Molti si chiedono: come mai la Giunta di Castello non ha previsto nel bilancio le luminarie, una tradizione che ogni anno contribuisce a creare l’atmosfera festiva? Alcuni negozianti, delusi dall’assenza delle luci, stanno valutando l’idea di acquistarle e installarle a proprie spese. Una soluzione che pone interrogativi sulle priorità e sulle disponibilità economiche dell’amministrazione locale.
I commenti online riflettono un malcontento diffuso. C’è chi osserva con rammarico come Borgo Maggiore, un tempo cuore pulsante della vita sociale e commerciale, sia ormai ridotto a un parcheggio, trascurato e lontano dai fasti di un tempo. Altri difendono la scelta di tagliare le spese per le luminarie, sottolineando la scarsità dei fondi a disposizione della Giunta e la necessità di destinarli a interventi più urgenti.
Per molti, le luminarie rappresentano più di una semplice decorazione natalizia. Sono un segnale di attenzione e rispetto verso la comunità, un modo per valorizzare i centri storici e attrarre visitatori. La loro assenza non è solo una questione estetica, ma un sintomo del disinteresse per luoghi come Borgo Maggiore, che rischiano di essere dimenticati da una politica che pensa ai grandi numeri ma si dimentica dei cittadini.
Anche l’installazione dell’albero di Natale, di dimensioni ridotte e poco scenografico, non ha contribuito a migliorare l’umore. Commenti come “un albero per lillipuziani” o “che tristezza” riflettono il senso di delusione di fronte a una situazione che, per molti, rappresenta il culmine di anni di trascuratezza.
Nonostante le critiche, c’è chi vede nell’impegno dei commercianti e dei cittadini una speranza per il futuro. Forse, proprio questa iniziativa potrebbe essere l’occasione per riportare al centro dell’attenzione la necessità di investire nei centri storici e nelle tradizioni che li rendono vivi e accoglienti.