San Marino. Boschi (Libera): “L’idea del soldo facile non ci ha portato grande fortuna” (intervista di David Oddone)

Libera al centro della politica, anche e soprattutto perché nei vari ‘puzzle’ che stanno circolando, il partito di Ciacci è praticamente dentro ad ogni possibile incastro. Di questo e altro abbiamo parlato con il Consigliere Luca Boschi.

 

Consigliere Boschi, la Serenissima in questi giorni ha dato spazio alla Commissione d’inchiesta sulle banche, forse un po’ troppo precipitosamente finita nel dimenticatoio. Secondo lei qual è il dato politico più interessante che emerge da quella corposa relazione?

 

“L’elemento più rilevante è sicuramente la raggiunta consapevolezza generale che la stragrande maggioranza del debito pubblico che pesa sul nostro Paese deriva dalla decennale mala gestio del nostro settore bancario e finanziario. Basti pensare come l’intervento diretto dello Stato nelle banche, con denaro o titoli di stato, ammonta a 870 milioni di euro. A questi dobbiamo aggiungere gli aiuti indiretti ovvero i crediti di imposta utilizzati pari ad euro 52 milioni (per Banca del Titano, Credito Sammarinese, Asset, ECB, CIS), i crediti di imposta non ancora utilizzati e le DTA pari ad euro 335 milioni. E ancora non abbiamo il dato definitivo di quanto potrà costarci l’intervento di risoluzione in BNS, la cui garanzia dello Stato ad oggi ammonta a circa 320 milioni di euro. Il saldo finale potrebbe avvicinarsi a 1,6 miliardi di euro, una cifra mostruosa per un Paese come il nostro.

Queste evidenze devono farci riflettere sul passato ma anche in prospettiva futura: L’idea del ‘soldo facile’ a dispetto delle regole internazionali non credo ci abbia portato grande fortuna in termini anche reputazionali. Lo dico a chi, ancora oggi, lancia progetti roboanti come il Distretto Economico Speciale che mirano ad arricchire il Paese, in maniera presunta, senza gli adeguati controlli e senza una economia reale a supportare tale iniziativa”.

 

Lei crede che sia giusto valutare le future alleanze tenendo conto anche delle risultanze di quel documento?

 

“Assolutamente sì, noi stiamo cercando di unire persone libere, oneste, competenti e serie. La nostra area di riferimento è ovviamente quella riformista che significa innovazione e non conservatorismo. Libera ha già dimostrato di poter aggregare progressisti, socialisti e riformisti, con la nostra presenza continua e diretta nel Paese per un attento ascolto delle istanze e dei bisogni delle persone senza paura della presunta egemonia democristiana. Attorno a questo progetto vedremo chi sarà disponibile a dare il proprio contributo”.

 

Si sente di prendere le distanze da quella esperienza politica?

 

“Lo abbiamo fatto. Credo che in politica contino più i fatti che le parole. Ci tengo però a rivendicare tutta una serie di risultati raggiunti e troppo spesso dimenticati tra i quali la liberalizzazione del mercato del lavoro, gli incentivi per la formazione, la legge sulla dirigenza medica, il progetto ICEE e la legge sulle risoluzioni bancarie che ha permesso di fare pagare per la prima volta i responsabili di chi ha causato i dissesti bancari”.

 

Mi collego a questo ultimo punto, in tanti oggi lamentano che l’attuale governo non sta facendo pagare coloro che hanno creato i vari dissesti bancari. Qual è il suo punto di vista?

“Io credo che i cittadini abbiano capito benissimo chi per decenni è stato troppo attiguo, o per ingenuità o per interessi, a certi poteri forti che per troppo tempo hanno influenzato la politica. Nel 2019 è cambiato tutto e si è fatto pagare coloro che hanno creato il default di Banca CIS. Abbiamo recuperato 60 milioni dagli azionisti e dagli amministratori, avviando tra l’altro per loro le azioni di responsabilità. Non capiamo infatti perché questo percorso di cambiamento non stia andando avanti con questo Governo: a parte le censure a parole, le dichiarazioni ai microfoni, le ‘grandi battaglie’ sono sfumate. La montagna ha partorito il topolino”.

 

Pronto per le elezioni? Futura maggioranza già pronta?

“Premetto che non smaniamo per arrivare a nuove elezioni. Anzi, io personalmente penso che debba essere questo esecutivo a sciogliere velocemente alcuni nodi importanti e imminenti, primo fra tutti il rollover del debito pubblico emesso 2 anni fa. Loro hanno impostato la strategia di indebitamento sui mercati internazionali, da noi assolutamente non condivisa, e loro dovranno concluderla rispondendone direttamente ai cittadini. Noi, più che prepararci alle prossime elezioni, stiamo predisponendo una serie di proposte che possano disegnare un modello Paese nuovo e assolutamente alternativo a quello proposto da Governo e Maggioranza in questa legislatura. A partire dalla collocazione internazionale fino ad arrivare ad un novo modello di sviluppo che esalti i diritti civili e l’ecosostenibilità. Praticamente il contrario di quanto fatto da questo esecutivo dalla forte impronta conservatrice. Siamo convinti della bontà delle nostre idee che crediamo possano essere condivise dalla popolazione ed integrate dai cittadini ma anche da altre forze politiche per una nuova maggioranza finalmente riformista”.

 

David Oddone

(La Serenissima)