San Marino, botti di Capodanno nel mirino degli animalisti: chiesto lo stop a tutela dei più fragili

L’approssimarsi dei festeggiamenti per la notte di San Silvestro riaccende il dibattito sulla sicurezza e sull’uso dei materiali pirotecnici nella Repubblica del Titano. L’Associazione Protezione Animali Sammarinese (Apas) è intervenuta nelle scorse ore per denunciare i gravi rischi connessi all’utilizzo di petardi e fuochi d’artificio, definiti una minaccia concreta non solo per gli animali, ma anche per le fasce più vulnerabili della popolazione, inclusi bambini e anziani.

L’organizzazione ha evidenziato come le esplosioni improvvise provochino conseguenze spesso drammatiche per gli amici a quattro zampe. Secondo le stime diffuse dall’associazione, oltre il 40% dei cani subisce forti traumi legati al rumore, manifestando stati di ansia severa, panico e disorientamento. Tali reazioni possono portare a fughe incontrollate, con il rischio di smarrimenti o incidenti stradali, ferite fisiche e, nei casi più critici, persino alla morte per arresto cardiaco.

Oltre all’aspetto sanitario e di sicurezza, l’Apas punta il dito contro un ritardo normativo che si protrae da tempo. Gli attivisti hanno ricordato che il 27 agosto 2020 era stata approvata un’Istanza d’Arengo che prevedeva il divieto di utilizzo di materiale pirotecnico rumoroso, fatta eccezione per le manifestazioni ufficiali. Tuttavia, il decreto attuativo necessario per rendere operativa tale misura non è mai stato emanato. Questa mancanza, secondo l’associazione, impedisce a San Marino di allinearsi agli standard di civiltà già adottati in molti altri Paesi europei, dove vigono restrizioni rigide o divieti totali.

L’appello finale è duplice: da un lato si chiede al Governo di intervenire per colmare il vuoto legislativo a difesa di chi non può proteggersi da solo; dall’altro si invitano i cittadini a dimostrare sensibilità e senso civico, scegliendo di festeggiare l’arrivo del nuovo anno senza ricorrere ai botti, privilegiando il rispetto per la vita e la tranquillità pubblica.