La questione della presenza del lupo torna prepotentemente d’attualità tra la Repubblica di San Marino e la provincia di Rimini, complici nuovi avvistamenti a ridosso dei centri abitati e i dati aggiornati sul popolamento della specie. Proprio nella giornata di oggi è prevista la riunione dell’Osservatorio della Fauna Selvatica e degli Habitat sul Titano, un incontro che assume particolare rilevanza alla luce di quanto accaduto la scorsa notte a Domagnano.
Secondo le segnalazioni, un branco composto da cinque esemplari è stato notato mentre si aggirava nell’area verde compresa tra via dei Pini, via dei Frassini e via Michele Bucci. Si tratta della stessa zona che, alla fine dello scorso gennaio, era stata teatro di una significativa battuta di caccia al cinghiale. La preoccupazione dei residenti nasce dal fatto che i predatori si sono spinti molto vicino alle abitazioni, arrivando a ridosso di giardini privati dove erano presenti cani di piccola taglia.
L’episodio sammarinese fa da sfondo alla prima riunione ufficiale dell’Osservatorio sul tema, un tavolo tecnico che vede la partecipazione di esperti, rappresentanti del mondo agricolo, associazioni ambientaliste, venatorie e istituzioni. L’obiettivo dell’organismo è individuare strategie che possano conciliare la necessaria tutela della specie protetta con la sicurezza dei cittadini e delle attività economiche.
Allargando lo sguardo al territorio limitrofo, la Provincia di Rimini ha diffuso i risultati del recente monitoraggio. Stando a quanto riferito da Pier Claudio Arrigoni, referente locale della Regione per la caccia e la fauna selvatica, la popolazione di lupi nel riminese si attesta sulle novanta unità. La maggior parte di questi animali è stanziale nelle zone della Valconca e della Valmarecchia, dove si stima la presenza di almeno dodici branchi strutturati.
L’esperto ha precisato che, sebbene vi sia stato un incremento demografico negli ultimi anni, non si può parlare di un’invasione incontrollata, ridimensionando le stime che parlavano di centinaia di capi. Tuttavia, le criticità maggiori, come gli attacchi registrati recentemente nelle zone di pianura a Vergiano, Spadarolo e Corpolò, sarebbero imputabili non ai branchi principali, ma a piccoli gruppi in dispersione. Si tratta di quattro o cinque nuclei composti da esemplari allontanati dalle famiglie d’origine che vagano alla ricerca di nuovi territori.
Per mitigare i rischi e la paura dei residenti, le autorità ribadiscono le raccomandazioni fondamentali: custodire gli animali domestici all’interno delle abitazioni, specialmente nelle ore notturne, ed evitare di lasciare all’aperto cibo, crocchette o rifiuti organici che possano attrarre i predatori. Arrigoni ha inoltre ricordato che la Polizia Provinciale dispone dell’autorizzazione all’utilizzo di proiettili di gomma con funzione dissuasiva, anche se l’applicazione pratica di tale misura risulta complessa, data la rarità di avvistamenti a distanza utile per il tiro.












