La situazione politico-economico-sociale vede un Paese non dico in confusione ma certamente privo di un orientamento preciso che possa lasciare intravvedere una crescita in tempi brevi.
La stessa relazione di maggioranza, sul prevedibile sviluppo economico-sociale, formula una serie di ipotesi che difficilmente si collegano con la situazione presente o con quella immediatamente successiva.
Si tratta in sostanza di analisi che prevedono poi una serie di interventi che non lasciano grande spazio per la realizzazione di azioni che, talmente complesse, sfuggono ad osservatori attenti alla realtà.
In definitiva il Paese si trova in una situazione economico-sociale estremamente delicata e, mai come ora, necessita di una maggiore coesione tra tutte le forze politiche-sociali.
La nostra gente chiede maggiore consapevolezza da parte di forze di maggioranza e di opposizione, abbondando lo scontro che non riesce a trovare una sintesi che possa soddisfare entrambe le parti.
E vengo all’attualità.
E’ di questi giorni la decisione di alcuni Consiglieri di denunciare un fatto che vede esposta la nostra maggiore istituzione: i Capitani Reggenti.
Personalmente non condivido l’avere coinvolto la Reggenza in una situazione che, a mio personalissimo modo di giudicare, ha dei risvolti più di carattere politico anche se la forma, a volte, coinvolge la sostanza.
In una situazione, ripeto, di massima allerta per la situazione economica, con una Banca Centrale ancora una volta da rifondare, con una Banca Pubblica in gravi difficoltà, con un debito pubblico che disturba i sonni, con un Tribunale in balia di polemiche, senza linee guida, per uno sviluppo socio-economico, effettivamente praticabili, si tenta di destabilizzare, forse è un’affermazione azzardata, una istituzione per fatti che certamente non hanno contribuito ad ulteriormente impoverire una situazione alquanto delicata ( termine eufemistico ).
Il fatto può generare, anche esternamente, motivi di ulteriore attenzione negativa nei confronti del Paese nel suo insieme.
I Capitani Reggenti, tranne in occasioni e fatti eccezionalissimi, devono essere lasciati fuori da ogni contenzioso politico; eventualmente il dibattito deve restare nell’ambito dell’aula Consigliare altrimenti si distrugge quel poco di credibilità che è rimasta alla politica.
Da tempo ormai si stanno riscoprendo o rispolverando le vecchie divisioni ideologiche; conservatori e progressisti, destra e sinistra.
Nasce un nuovo antagonismo che certamente non contribuisce ad installare una coesione che, ripeto, è necessaria se si vuole effettivamente affrontare i problemi tentando, in maniera unitaria, di creare le condizioni per dare al Paese una prospettiva di crescita.
Certamente nessuno deve rinunciare ai valori che si intendono tutelare, altro è ideologizzare una politica che mira solo a dividere.
Luigi Lonfernini (su Repubblica Sm)