San Marino. Bruno Macina: ““Manca serietà nel trattare le questioni finanziarie” (Da Repubblica Sm)

Le ultime dichiarazioni del capogruppo di Ssd Giuseppe Morganti nella sfera della finanza hanno suscitato non poche perplessità e il rappresentante di diversi ex correntisti di Asset Banca Bruno Macina (nella foto con il noto avv. Stefano Pagliai del foro di Firenze, ndr) ha parlato ancora una volta per far sentire la voce di chi dei provvedimenti dell’ultimo anno ha pagato il prezzo più caro.
“Oggi da tutti i dibattiti – ha detto – emerge la realtà che non abbiamo gente competente al governo, che ripete cose senza senso perché evidentemente non è in grado di capire i meccanismi che stanno alla base del funzionamento delle istituzioni. Oggi scopriamo che sull’operazione titoli non c’è stata chiarezza e che chi sta al governo non sa che cosa sia successo. Se tanto mi dà tanto allora non si sa bene nemmeno cosa sia successo in Asset Banca. Ma non c’è evidentemente neanche la voglia di capirlo, tanto è stata solo una minoranza di cittadini a rimetterci in quella vicenda. Se non si vuole ovviamente pensare al danno reputazionale che si è irradiato su tutta la Repubblica. Ora si dice che la fase delle macerie è finita e che si deve pensare solo a ricostruire. Credo che chi dice così non abbia nemmeno l’idea di cosa significhi esserci finiti sotto alle macerie che sono state buttate addosso a qualcuno. Resta dunque l’amaro in bocca che torniamo a sentire ogni volta che si parla di questi temi. Non so più che cosa dire alle persone che mi ero proposto di rappresentare. Certo è che a parte i politici che hanno la grave responsabilità di non aver dato risposte alle persone che hanno perduto la possibilità di riavere indietro i propri risparmi, i sammarinesi non si sono dimostrati solidali. Il fatto è che il 70% di noi lavora sotto lo Stato e non pensa al bene comune ma soltanto al proprio. Avremmo la pretesa, almeno a parole, di aprire il Paese ai migranti, mi chiedo per fare cosa visto che non perdiamo occasione di fare sentire ospiti spesso indesiderati coloro che lavorano sul nostro territorio. Penso agli italiani che con la minaccia di perdere il lavoro non possono prendere parte alle manifestazioni di piazza. Spero che su questo punto le mie parole non vengano fraintese. Io non sono razzista ma sono un migrante figlio di migranti. Mio padre è partito da San Marino per andare a lavorare in Francia quando aveva 7 anni ed è tornato durante la guerra per difendere il proprio Paese. Chi arriva oggi chiedendo asilo è invece molto giovane, non so se viene per lavorare e sicuramente non ha troppo a cuore il proprio Paese di origine se decide di abbandonarlo perché attratto dal nostro benessere. Questa però è un’altra storia. Un tema sul quale è necessaria la medesima profondità che dovrebbe essere la base per affrontare tutte le questioni, comprese quelle finanziarie. Una serietà che purtroppo è mancata”.

Repubblica Sm