San Marino. Bruscoli accusa: tangente a Gatti. A tenere banco anche il viaggio in Russia

Mosca-Piazza-RossaNell’ambito della maxi-indagine su corruzione e tangenti interrogati come testimoni Augusto Casali ed Emilio Della Balda. Oltre a Stolfi e Podeschi anche Bruscoli, nell’audizione del 23 dicembre, aveva accusato Gabriele Gatti.

Si sono presentati in qualità di testi, davanti ai commissari della Legge Alberto Buriani e Antonella Volpinari, l’ex presidente del Partito socialista Augusto Casali ed Emilio Della Balda, in qualità di ex presidente di Banca Commerciale.

Il nome di Gabriele Gatti, intanto, torna prepotentemente ad occupare le prime pagine dopo le indiscrezioni sugli interrogatori dei mesi scorsi. In quello del 23 dicembre – secondo la ricostruzione della Tv di Stato – Gian Luca Bruscoli avrebbe affermato che per avere la licenza della FinProject nel 1998, avrebbe pagato una tangente diretta a Gabriele Gatti, all’epoca Segretario di Stato agli Esteri.

Si parla di una somma di poco inferiore al miliardo di lire e di Gatti come uomo politico di riferimento, all’epoca, per ottenere le finanziarie. Gatti, negli interrogatori, sarebbe stato accusato di corruzione anche da Stolfi, per le licenze bancarie, e da Podeschi per finanziamenti elettorali. Le verifiche bancarie e patrimoniali disposte dalla magistratura sammarinese, mirano ad accertare la fondatezza delle accuse rivolte all’ex Segretario di stato agli esteri e ad appurare se gli eventuali proventi siano stati riciclati anche negli anni successivi fino ad oggi. Al momento comunque Gatti non risulta indagato.

Il viaggio in Russia

A tenere banco è anche un viaggio, nel 2004, da parte di alcuni esponenti politici di San Marino, i quali contrattarono, in Russia, l’apertura di un casinò. Il dato – rilanciato questa volta dall’Ansa – emergerebbe da un documento sequestrato dalla magistratura sammarinese sempre nell’ambito dell’indagine sul ‘conto Mazzini’. Si parla di una presunta associazione a delinquere che avrebbe legato la politica del Titano alle tangenti del mondo imprenditoriale anche estero. L’indagine ha già prodotto l’arresto di due ex ministri, Claudio Podeschi e Fiorenzo Stolfi. Secondo il documento ci sarebbe stato un incontro a Mosca e la firma di un accordo che impegnava il Governo sammarinese a legiferare in linea con gli interessi economici dei partner stranieri in materia di telecomunicazioni, giochi della sorte, hotel di lusso. A quel viaggio avrebbero partecipato proprio Stolfi e Podeschi, all’epoca rispettivamente ministro degli Esteri socialista e capogruppo della Democrazia cristiana, Mauro Chiaruzzi, segretario del partito dei socialisti e dei democratici, e Giovanni Lonfernini, segretario della Democrazia cristiana.

La documentazione è stata sequestrata dalla magistratura sammarimese in seguito al sequestro cautelare per centinaia di milioni di euro su beni e conti correnti di Giuseppe Roberti, indagato nell’inchiesta ‘conto Mazzini’ e socio della Banca Commerciale sammarinese, istituto di credito non più esistente, ma sul quale gli inquirenti pensano sia passato il flusso di denaro frutto di tangenti.

Il documento porterebbe la firma di Armen Sarkissian, ambasciatore a disposizione a Mosca sammarinese, e l’ingegnere Pietro Silva che come scrive la magistratura sammarinese “consapevolmente ricoprì ruolo di prestanome” di Podeschi.

Gli eventuali investimenti stranieri dovevano passare attraverso la società appositamente costituita Eurasia San Marino srl. Ora la magistratura dovrà appurare anche se in quell’occasione vi fu il pagamento di una tangente da 150 mila euro per ogni politico sammarinese e se vi è traccia a distanza di 11 anni di quei soldi. La Tribuna