Nei giorni scorsi alla scuola di mia figlia Emma che frequenta la prima media, si è tenuto un momento di riflessione importante. La classe infatti ha incontrato una psicologa per affrontare l’argomento bullismo. Spesso e volentieri questo grave problema, che i nuovi media hanno elevato al cubo, viene sottovalutato. Eppure esso rende l’esperienza scolastica di molti ragazzi un dramma dalle conseguenze che possono sfociare in alcuni casi nel suicidio. Inoltre i risvolti psicologi delle vittime possono farsi sentire per anni, anche da adulti. Diventa fondamentale riconoscere i bulli e le vittime di bullismo, intervenendo tempestivamente. Nell’ottica di contribuire al dibattito ed accendere i fari su questa tematica, pubblico qui di seguito, col suo permesso, un pensiero di mia figlia Emma, scaturito immediatamente dopo il dibatitto con la classe e con la stessa psicologa. Eccolo:
David Oddone