“Anno nuovo vita nuova…”. Macché, sul Titano questo 2023 appena iniziato non sembra riservare nulla di inedito. Almeno nei suoi primi mesi e sul fronte politico.
Tutto procede come al solito, in una sorta di navigazione a vista. Prendiamo ad esempio il progetto di istituzione del Distretto Economico Speciale, senza scendere nel dettaglio tecnico dello stesso ma approfondendo esclusivamente il suo aspetto politico. Il Governo -è cronaca delle ultime settimane dello scorso anno- porta il progetto in Consiglio Grande e Generale per poi accorgersi che una parte della propria maggioranza non lo vuole, almeno così come è formulato.
Lo stesso, inserito all’ordine del giorno della sessione consigliare di dicembre per poi essere “stralciato”, o meglio rinviato, figura per la sua prima lettura nei lavori parlamentari di questo gennaio, anche se non sembra esista alcun accordo di maggioranza che soddisfi anche Motus Liberi, la forza politica che, appunto, costrinse al dietrofront qualche settimana fa. “Dobbiamo vendere all’esterno una visione del Paese, non vendere il Paese”, commentava drasticamente il Segretario di Stato all’Industria, Fabio Righi (Motus Liberi) nei giorni scorsi. Ma non era in Congresso di Stato, vien da chiedersi, quando il progetto è stato predisposto e poi definito? Certo che c’era… E, verosimilmente, avrà espresso le sue perplessità e quelle del suo partito. Invano…
Probabilmente, qualcuno anziché cercare una mediazione (se possibile, perchè non è scontato) ha deciso di giocare a “chi ce l’ha più duro”… E sembra continuare in quel gioco anche in questo 2023 visto che il progetto di legge di Istituzione del DES è all’odg della prossima sessione consigliare senza che ci sia alcun accordo in maggioranza.
Certo, il Segretario degli Esteri Luca Beccari (Pdcs) sembra, sempre a mezzo stampa, mettere le mani avanti, lasciando intendere che, forse, ad avercelo “più duro”, per ora, son Fabio Righi e i suoi compagni di partito: “Non è un progetto che si deve fare a tutti i costi, ma vale assolutamente la pena di provare a metterlo a terra”.
Cosa di buono può riservare questo 2023 ad un Paese guidato da un governo disgregato, dove ogni Segretario di Stato procede in maniera avulsa dal gruppo e indipendentemente da un progetto-Paese unitario? Che cosa di positivo può dare al Paese un Esecutivo dove un suo membro (il Segretario di Stato al Turismo, Federico Pedini Amati, appena entrato con la sua MD nelle fila Psd, a sua volta lanciatissimo verso il Garofano -quasi- Unitario) richiede una saggia verifica di maggioranza perchè, secondo lui, l’intero governo e chi lo sostiene deve render palese di aver compreso -esaspero il concetto ovviamente- che rilancio economico del Paese ruoterebbe attorno all’istituzione di un trenino da Borgo a Citta?
Cosa di buono può riservare al Paese un governo che naviga a vista, senza meta, dove questo o quel Ministro è oggetto di critiche, se non veri e propri attacchi pubblici, da parte di membri dei partiti che sono il cardine della stessa maggioranza? Ho letto ieri -su queste stesse pagine (qui: https://giornalesm.com/san-marino-lastrolabio-e-arrivato-il-2023-di-augusto-casali)- una interessante analisi di Augusto Casali in cui sostiene, testualmente, che la sanità è ridotta un “disastro”, “così palpabile, così evidente, così insopportabile”. “Il malato è grave -sostiene Casali- e sarebbe ora di individuare le responsabilità politiche, che ci sono, e smascherare il tentativo di sostituire la Sanità pubblica con quella privata, che ormai appare evidente, visto come si fanno andare le cose”.
Sarebbe una critica come tante -e non si contano le critiche verso l’operato del Segretario di Stato alla Sanità, Roberto Ciavatta di Rete)- se non fosse che Augusto Casali appare lanciatissimo verso la leadership del PS, forza determinante nel nuovo Garofano che sostituirà Npr in maggioranza.
Il nuovo anno, quindi, si apre con un fronte, una “fronda” in più interna alla maggioranza… Come se le politiche individuali e scollegate da tutto di alcune Segreterie; la “guerra” fra Motus Liberi e Rete; I “velenosi” distinguo di Rete e Motus Liberi dal governo e dal resto della maggioranza non bastassero, oggi anche da NPR si parte all’attacco dell’azione di, almeno parte, del governo. E nel mirino finisce ancora una volta il Segretario alla Sanità, espressione di governo del Movimento Rete che, poche settimane fa, aveva fatto saltare i nervi al Segretario di Stato alle Finanze, il democristiano Marco Gatti…
Questo 2023, quindi, potrebbe portare, sul fronte politico, una sola cosa positiva: un urgente verifica di maggioranza. Seria, estesa anche alla promozione o bocciatura dei singoli Segretari di Stato, e, in quanto tale, necessariamente da chiudere con una eloquente “fumata nera” che possa aprire il campo a nuove elezioni, capaci di consegnare al Paese una maggioranza meno “affollata”, più coesa e “arroccata” su un preciso progetto-Paese… Ogni altro epilogo sarebbe il classico “cerottino” posto per tamponare una fatale emorragia…
Enrico Lazzari
