Previsioni puntualmente avverate: il picco dei contagi a Natale. Il dato preoccupante è che secondo gli scienziati saremmo ancora agli effetti della Delta, mentre l’Omicron sarebbe ferma a percentuali piuttosto basse. Quindi, si potrebbe avere un ulteriore aumento dei contagi, con le conseguenze ormai note in termini ospedalieri e di decessi.
Eppure, anche di fronte all’evidenza, San Marino emette un decreto molto soft rispetto a quanto sta accadendo su scala internazionale, dove molti paesi hanno ripristinato lockdown e coprifuoco, hanno chiuso le frontiere, introdotto restrizioni per molte attività, addirittura preannunciato la quarta dose, come invece ha già fatto Israele. Sul Titano vincono i simpatizzanti no-vax, che numericamente sono una netta minoranza, ma che evidentemente hanno protettori a Palazzo. Dove addirittura si sarebbero snobbate le indicazioni del dottor Massimo Arlotti, infettivologo di grande fama. Le ragioni le possiamo solo intuire, perché nulla di ufficiale è stato scritto, e tra queste, quella di mettere in difficoltà il Segretario alla Sanità Roberto Ciavatta.
Tra la documentazione ammessa per l’ingresso nei locali pubblici, c’è infatti anche il certificato anticorpale, che non è accettato in nessuna parte d’Europa e non ha il placet neppure delle autorità sanitarie sammarinesi. Nei mesi scorsi, la Repubblica di San Marino aveva creduto e aveva puntato molte chances su questo tipo di documentazione anche per gli effetti sul green pass, ma ha ricevuto solo risposte negative. La scienza infatti ha dimostrato che non è il numero degli anticorpi a garantire contro il contagio, bensì la loro qualità, però non è stato ancora stabilito il livello al di sopra del quale sono protettivi. Quindi non vale. E pensare che ci sono state forze politiche che lo volevano fare a tutti i sammarinesi!
Tutta la manovra dunque, potrà gratificare l’egocentrismo di qualcuno di maggioranza, o i suoi subdoli giochetti, ma non mette al riparo i cittadini da eventuali ulteriori aumenti della casistica. Così, dopo, si potrà ancora accusare di sbando della sanità, disorganizzazione, sfascio. Invettive che creano sconcerto tra i cittadini che accedono ai servizi ISS. Ne parlano sottovoce, perché hanno paura di essere attaccati dagli ultras, ma raccontano di genitori anziani, di congiunti, o figli, trattati con competenza, celerità e grande umanità. Raccontano che nel momento in cui hanno espresso i loro ringraziamenti, hanno visto medici e infermieri commuoversi. Sono in pochi quelli che si rendono conto di quanto certe sparate infliggano offesa ed umiliazione ad onesti e capaci operatori, sottoposti a ritmi di lavoro impressionanti e a responsabilità delicatissime. Persone che tengono alta la bandiera dello Stato, con grande senso di patriottismo, di umanità e solidarietà, senza mai alzare la voce.
Ma i centri sanitari non funzionano, è un delirio. Vero a metà, perché anche in questo caso ci sono centri sanitari che funzionano benissimo, con medici e infermieri efficienti, telefonate che hanno sempre una risposta. Non si può fare di ogni erba un fascio. È una questione organizzativa. Eppure, quando l’ex direttore Bruschi ha tentato di mettere mano alle situazioni che non vanno, è stata costretta ad andare via. E tutto è rimasto come prima, quindi qualcuno si faccia delle domande e si dia le opportune risposte.
E poi le file ai tamponi: c’è sempre qualcuno che dà in escandescenza, senza accorgersi che le file anche molto lunghe vengono smaltite in pochi minuti e dopo un’ora e mezza circa, il risultato compare sul fascicolo sanitario elettronico.
E chi non ce l’ha il certificato elettronico? Verrebbe quasi da dire: colpa sua perché fino a poco tempo fa si poteva scaricare con tre click dal sito della PA. Da qualche tempo invece i protocolli sono cambiati e bisogna andare ad attivarlo al CUP. Altre file. Altro aggravio di lavoro per l’ISS.
Per fortuna, la stragrande maggioranza dei cittadini sta facendo le file per la terza dose, nella piena consapevolezza che i diritti devono sempre accompagnarsi ai doveri, mentre ci sono persone che rivendicano solo i diritti. Del resto, basta leggere i comunicati ufficiali dell’ISS, o parlare con qualche medico, o infermiere per rendersi conto che: «Siamo di fronte a due epidemie: una che corre e riguarda i no vax che finiscono in rianimazione e sviluppano forme gravi; una più lenta che coinvolge i vaccinati, per lo più persone di età avanzata e con gravi patologie pregresse, o che non hanno ancora fatto la terza dose». Questa seconda eventualità tocca anche persone più giovani, che si contagiano anche se con scarsi sintomi.
Così è se vi pare, per dirla alla maniera di Pirandello. Ma siccome siamo a Natale, diremo solo AUGURI! Nonostante tutto!
Viva San Marino!
a/f