Approvato dopo un lungo dibattito in Consiglio Grande e Generale e dopo il primo tentativo fallito per lo scadere dei termini, il decreto sviluppo, che ha ricevuto ieri pomeriggio 28 voti favorevoli e 18 contrari.
Un decreto che contiene, scelti in base a una serie di parametri tra i quali l’occupazione, i settori di investimento da “privilegiare” attraverso incentivi e detrazioni fiscali. Tra questi la produzione di beni o servizi tecnologicamente avanzati; la green economy; il turismo e l”intrattenimento; il commercio; l”arte e la cultura; la sanità e la farmaceutica. Non tutto però fila via liscio. Le polemiche, specie da parte dei partiti di opposizione, non mancano, in particolare per gli interventi nel settore turistico. inoltre viene respinta una proposta di emendamento da parte dei consiglieri del Partito dei socialisti e dei democratici, quindi di maggioranza, Marino Riccardi e Andrea Belluzzi, per “dare opportunità a chi lavora già a San Marino da 10 anni, come operatore commerciale al dettaglio, di poter avere la maggioranza di quote, in deroga ai requisiti di metratura e al numero di dipendenti richiesti”.
Sotto la lente d’ingrandimento della mino- ranza finiscono appunto gli sgravi e incentivi per il settore turistico, con Rete che presenta emendamenti abrogativi di ciascun articolo, senza però ottenere risultati. in particolare, per quanto riguarda gli incentivi per la riqualificazione e l’ampliamento delle strutture alberghiere, la minoranza non condivide la politica di riqualificazione legata all’ ”incremento di incentivi fiscali e politiche disorganiche e assistenziali, senza effettivi riscontri per l’occupazione, diversamente da quanto richiesto in altri settori, commercio in primis”. (…) San Marino Oggi