Niente caffè al Bar! Ecco la nuova protesta all’insana decisione di alzare di 10 centesimi (un aumento del 10% in una sola volta) il costo del caffè portandolo ad 1,10 euro.
La protesta, come ormai avviene sovente, è nata su Facebook e sta trovando il consenso di ampie fette della popolazione sammarinese.
Leggiamo, è come uno SCIOPERO FISCALE, solo che riguarda i consumi. Da oggi – leggiamo – lo prenderemo solo da casa, proprio per far vedere che non stiamo a questi ricatti, dato che sappiamo benissimo che al massimo una tazzina di caffè, al gestore, cosa solo 10 o 20 centesimi.
E’ una vera e propria ingiustizia, tuona un’altro consumatore, lo avevano fatto anche a Rimini, ma hanno fatto presto a tornare indietro nella decisione, vedendo il crollo dei consumi.
Si parla di decisione assurda – per qualcun altro – fatta su un prodotto di larghissimo consumo e in un momento di reale crisi. Il Governo, invece di autorizzare aumenti del 10% – leggiamo – dovrebbe fare in modo di aiutare le persone in un momento come questo. Sembra che i politici facciano apposta a fare il contrario di quello che dovrebbero fare”.
”Sembra una cavolata ma aumentare del 10% il costo della tazzina di caffè preso al bar mi da fastidio – è il commento di un’altro cliente . Non è tanto per il costo intrinseco di quei 10 cent in più, ma per diversi motivi. E tra questi la moneta di 10 cent da trovare ogni volta che si prende un meritato caffè; con 1 euro era molto più comodo e veloce. L’altro motivo è la prevaricazione del nostro governo che invece di stabilizzare i prezzi in un momento di forte crisi aumenta un prodotto diffusissimo, qual’è il caffè, del 10%, molto di più che l’inflazione annua. Anche stavolta questo Congresso ha sbagliato clamorosamente.”
ma alla fine c’è sempre qualcuno che è speranzoso e dice: ‘‘visto che il prezzo di € 1,10 è un prezzo MASSIMO, mi auspico che qualche barista continui ad applicare il caro “eurino”. Lo premiero’ con tanti caffe’ e briosh!!!”
Questo è quello che si dice e si scrive su Facebook.