San Marino Calcio cerca un nuovo proprietario

E’ in arrivo un vero e proprio tsunami sulla Lega Pro… Venerdì è cominciato l’iter ufficiale verso le iscrizione alla stagione 2010/11 per l’ottenimento delle licenze nazionali. Tra ritardi e documentazioni consegnate sul filo di lana, sono arrivati gli incartamenti per le iscrizioni. Da lunedì cominceranno le verifiche della loro validità, ma quel che è certo è che ci sono molte squadre che non sono riuscite a presentare la documentazione. Oltre l’Arezzo, di cui da giorni si discute ad ogni livello, anche Potenza, Gallipoli, Mantova, Manfredonia, Pro Vercelli, Scafatese e Olbia. Alcune di queste come Gallipoli, Mantova e Potenza, non sanno neanche se avranno un futuro, mentre il Perugia è già fallito. Il vero problema, quello davanti al quale queste squadre si sono arenate, sono le garanzie bancarie: una fidejussione di 400 mila euro per i club di Prima Divisione e di 200.000 per quelli di Seconda.

Il primo passo è l’iscrizione al campionato, con tutti i relativi adempimenti, tra cui la copia del bilancio al 30 giugno 2009 e della relazione semestrale al 31 dicembre 2009, gli F24 relativi al pagamento di Irpef, Enpals e Fondo Fine Carriera ad aprile 2010 e la ricevuta dei pagamenti di Ires, Iva e Irap. La documentazione presentata, verrà certificata e trasmessa dalla Lega alla Covisoc, che entro il 7 luglio darà il parere definitivo sull’iscrizione. I club esclusi, entro il 10 luglio potranno presentare ricorso ed entro questa data hanno la possibilità di integrare le varie documentazioni, comprese le liberatorie non ottenute entro ieri, pagando però il ritardo a suon di penalizzazioni nel successivo campionato. Ma non è finita qui: ci sono anche tante squadre, che pur essendo riuscite a presentare le liberatorie, hanno difficoltà a sopravvivere tra i professionisti: dalla Salernitana in difficoltà tra ricavi e indebitamento e il Rimini, dove la proprietà nelle mani della Cocif, non vuole andare più avanti. Sono in vendita, alla ricerca di una nuova proprietà, anche San Marino e Olbia, mentre traballano Cavese e Foggia e non se la vedono bene neanche Legnano, Canavese, Itala San Marco e Villacidrese.

In serie  B va un po’ meglio, ma ancora non è dato di sapere quale sia la situazione in modo ufficiale. Qui infatti la scadenza per le liberatorie è il 30 giugno, anche se entro ieri sera andavano depositati i bonifici delle pendenze pregresse. La situazione più complessa riguarda Ascoli e Ancona che rischiano entrambe una penalizzazione. Ma visto quello che sta succedendo il Lega Pro, direi che va di lusso…

La crisi finanziaria che sta travolgendo la Lega Pro e ci scommetto, presto anche la B, è solo la cartina al tornasole di una crisi che presto approderà anche nella massima serie. E’ un mondo che si sta sgretolando, un castello di carte che non regge la tempesta globale che ha investito il pianeta. Un mondo fatto di manager raffazzonati, che sfruttano il giro di conoscenze acquisito negli anni, per mettere a segno qualche buon affare: vendo Tizio e compro Caio è il massimo delle loro possibilità. Nessuna visione strategica, nessuno sforzo di interpretare il nuovo, e mentre squadre di C1 come l’Arezzo, incassano 700.00 mila euro l’anno dai tifosi, spendono 500.000 euro al mese di stipendi… ma quanto si pensava che potesse durare? Ma veramente c’era qualcuno che pensava che una rumba di questo tipo avesse una qualche minima speranza di affrontare il futuro? Non si trovano presidenti? Ma chi è il folle che è disposto a dilapidare il suo patrimonio in cambio di qualche insulto dalle tifoserie? Con un sistema di giocatori sempre più esoso, che ottiene stipendi astronomici e non restituisce se non in parte, gli enormi investimenti che pretende, i settori giovanili, da cui dovrebbe essere possibile attingere i nuovi talenti a costi modesti, sono in gran parte e nel migliore dei casi, trascurati.

Al momento nessuna squadra italiana riesce a creare un database dei propri tifosi. Il Bayern Monaco e il Barcellona, hanno costruito sul proprio database, gran parte delle loro fortune. Quante volte la vostra squadra del cuore vi ha coinvolto con un’offerta speciale? Un buono sconto? Un’operazione mirata? Quante volte siete stati contattati, ascoltati, coccolati…

I nostri stadi vengono per gran parte utilizzati solo per le partite. L’Allianz Arena del Bayern di Monaco, è un centro commerciale con il campo in mezzo, ma è anche il centro di coagulo di una serie di attività culturali e di spettacolo.  E non è il solo. Ne troviamo anche in Spagna e Inghilterra. San Siro, tanto per citare un nome storico, è splendido, ma è un monumento utile solo la domenica. Insomma, la legge sugli stadi può fare solo bene. Speriamo passi e speriamo venga utilizzata nel modo giusto, perchè mentre Barcellona è rinata con le Olimpiadi del 1992, Italia ’90 è servita al nostro Paese solo a riempire le tasche dei furbetti che ci hanno saputo speculare. E nel frattempo i tifosi calano, gli spettatori diminuiscono, cresce la disaffezione per questo sport/spettacolo che ha dato tanto al nostro paese, e che per molti anni ha trascinato e sovvenzionato tutto il mondo olimpico.

Ci vuole un’inversione di tendenza. Non è facile, ma è l’unico modo. Altrimenti il campionato più bello del mondo resterà ciò che è adesso: solo un ricordo.

fonte: arezzoinforma.com