San Marino. Calo liquidità dello Stato, a rischio stipendi, pensioni e rate dei mutui

soldi-euro“la consistenza di cassa potrebbe esaurirsi completamente entro dicembre 2014”

un “punto complicato”. Così giovedì in commissione Finanze, illustrando il Programma economico 2015, il segretario di Stato competente, Claudio Felici, ha definito la situazione della liquidità delle casse dello Stato.

E andando a leggere i dati, infatti, si scopre non solo che a fine maggio ha subito una riduzione del 14,45% rispetto allo stesso periodo del 2013, passando da circa 147 milioni di euro a meno di 125,8.

Anche che negli ultimi cinque anni il calo è del 62%, essendo passata dai quasi 331 milioni di euro del 2010 agli attuali 125,8. Dunque, si legge nel documento, “non sarà più sufficiente per far fronte agli impegni finanziari e al pagamento delle spese fisse ed obbligatorie, stipen- di e pensioni, contratti, rate di mutui”. Pertanto occorre “valutare con urgenza il ripristino dei depositi sia mediante assunzione di prestiti e aperture di credito, da valutare anche esterni al nostro sistema finanziario, in aggiunta ad una politica di riduzione della spesa pubblica e di incremento delle entrate pubbliche”.

Secondo i dati l’ente che ha subito la maggiore riduzione in termini di liquidità è proprio lo Stato, per il quale è calata di oltre il 26% quest’anno e di oltre il 74% dal 2010: al 31 maggio 2014 i depositi dello Stato ammontano così a 62,3 milioni di euro.

L’unica azienda pubblica che ha mantenuto un buon livello è quella per i Servizi (Aass). Dal punto di vista previsionale, si legge sempre nel Programma economico 2015, fino a fine anno “emergono forti criticità” tanto che “la consistenza di cassa dello Stato potrebbe esaurirsi completamente entro dicembre 2014”.

Certo durante il 2013 “una gestione finanziaria più efficace delle entrate e il contenimento delle spese ha permesso di mantenere la liquidità necessaria alla gestione degli impegni finanziari senza ricorrere all’accensione di prestiti e finanziamenti”.

Ed è stata creata la possibilità di “scaglionare, su base triennale, gli accantonamenti delle risultanze attive dei fondi pensione dell’esercizio 2012”.

Si legge nel documento presentato in Commissione: “i dati evidenziano che la liquidità di cassa dello Stato non sarà più sufficiente per far fronte agli impegni finanziari e al pagamento delle spese fisse ed obbligatorie (stipendi e pensioni, contratti, rate di mutui ecc.); sarà necessario pertanto valutare con urgenza il ripristino dei depositi sia mediante assunzione di prestiti e aperture di credito, da valutare anche esterni al nostro sistema finanziario, in aggiunta ad una politica di riduzione della spesa pubblica e di incremento delle entrate pubbliche”.

E infatti la legge di bilancio “autorizza il congresso di Stato a stipulare contratti di finanziamento con primari istituti di credito e enti del Settore pubblico allargato per sopperire alle momentanee deficienze di cassa”. (…) San Marino Oggi