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  • San Marino. Non cambia nulla per i sammarinesi possessori di American Express (da Repubblica Sm)

    La tirata di orecchie a Banca Centrale e al governo arrivata un po’ da tutte le parti dopo la notizia che American Express avrebbe voltato le spalle a San Marino, è servita a ottenere una proroga del servizio almeno sino alla fine del 2018. Un risultato che il Segretario alle Finanze Celli si è affrettato a raccontare alla stampa plaudendo all’impegno di Banca Centrale e della sua vigilanza che si sarebbe mossa in maniera tempestiva. Si tratta però di un risultato che lo stesso Segretario ha ammesso essere solo parziale visto che si è corsi al riparo dopo che i buoi – assieme a tanta parte di reputazione del Paese – erano in parte usciti dalla stalla cosicché ciò che si è portato a casa oggi sembra poco più di una toppa. Non cambia nulla poi per quei sammarinesi possessori di carta di credito American Express ai quali non verrà concessa alcuna proroga e che dovranno restituire la carta (assieme ad eventuali posizioni debitorie) entro i termini stabiliti dalle comunicazioni arrivate nelle ultime settimane. La proroga sul wayout riguarda infatti solo il cosiddetto acquiring, ovvero tutto l’insieme dei servizi che il gestore della carta di credito fornisce a un esercente affinché possa accettare pagamenti con le carte appartenenti a circuiti di credito o debito. Sembra quindi quantomeno inopportuno sbandierare un mezzo risultato, affatto risolutorio di una questione che invece sarebbe di vitale importanza risolvere per far uscire la Repubblica da quell’apartheid finanziario in cui a detta di molti sarebbe finita negli ultimi tempi. Il problema della società American Express non è di poco conto nonostante dopo il suo annuncio di voler lasciare San Marino sia stata subito fatta circolare una nota del governo volta a ridimensionarne l’importanza visti i suoi numeri qui in Repubblica. A ben vedere però la questione dell’isolamento è più generale e riguarda quelle intese con l’Italia, il famoso Memorandum, senza le quali il Paese si troverà a fare i conti con una proroga dietro l’altra senza mai gettare le basi per una crescita solida e duratura.

    (Repubblica Sm)