Se il Governo e la maggioranza che lo sostiene lasciano a desiderare, c’è da chiedersi che fine abbia fatto l’opposizione, in particolare quella costituita dai così detti partiti tradizionali.
La D.C., dopo nove mesi dalle elezioni, pare ancora smarrita, intenta ad elaborare il lutto della sconfitta elettorale, ma con poche idee e scarsa incisività;
Il P.S.D., dopo aver messo in piedi un artigianale restauro di facciata, mentre la situazione nel Paese si aggrava, ci comunica di essere alle prese con i “Gruppi di Progetto”. Campa cavallo!
Il P.S., semplicemente non pervenuto e, purtroppo, senza identità. Alterna lunghi silenzi all’emissione di comunicati fuori tempo massimo.
E’ vero che nel corso degli anni questi partiti hanno commesso errori madornali, hanno puntato su uomini sbagliati, hanno perso molti treni che purtroppo per loro non passeranno più, ma sono pur sempre i partiti tradizionali, depositari di un patrimonio storico che non dovrebbe essere relegato in soffitta, come vorrebbero invece gli opportunisti del nostro tempo, pronti a spartirsi le spoglie dei cari estinti.
E allora si diano d’attorno! La smettano di pensare solo alle illusorie scorciatoie per andare al Governo. Dicano chiaramente ai sammarinesi chi sono e che cosa vogliono, con costanza e determinazione, svolgendo fino in fondo il ruolo a loro assegnato dagli elettori.
Non c’è nulla di peggio per un sistema democratico che la mancanza contemporanea di governo e di opposizione!