Riceviamo e pubblichiamo
Finalmente fra pochi giorni andremo alle urne, quelli che decideranno di andarci e non andare al mare, tempo pemettendo , alle quali siamo stati chiamati per votare su un Referendum che pone due quesiti ben distinti : quello sulla revisione dell’ attuale legge elettorale e quello che chiede la non discriminazione verso la sessualità, religione sesso e chi più’ ne ha più ne metta! Come se per tutto cio’ ci fosse bisogno di un referendum L Ma tant’è! L ’interesse di questa tornata elettorale, che ci costerà secondo indiscrezioni della stampa circa 250.000 € , cifra che avrebbe potuto aiutare per un intero anno almeno un centinaio di famiglie bisognose ,è rivolta non tanto al secondo quesito quanto al primo , quello che fa tremare i polsi all’attuale maggioranza ,i cui componenti in caso di accoglimento vedono la possibilità di veder sfuggirgli la poltrona dal sedere con le prossime elezioni.
Una proposta di revisione di una legge elettorale che è stata capace di trasformare la minoranza della volontà popolare in maggioranza e viceversa , aprendo la strada verso la sala del CGG a chi non aveva raggiunto il consenso necessario a discapito di chi invece lo aveva raggiunto. Un quarto dell’intero Consiglio è stato formato con quest’escamotage legislativo che l’accoglimento del primo quesito, quello della scheda celeste, vuole abolire e riportare nei giusti binari la volontà dell’elettore e non stravolgerlo.
La campagna referendaria si sta svolgendo principalmente sui social , è un tambureggiamento di Si e No , tanto da rendere inutile il tempo perso sulla tastiera , anche perché, diciamo la verità, il voto è , ed è sempre stato così, condizionato dall’appartenenza politica dell’elettore per cui poco interessa a molti rispondere Si o Non ai quesiti , importa solo dare un segnale o positivo e negativo all’operato del Governo in carica . In definitiva per molti un referendum per un Governo SI o un Governo NO.
Una votazione di mezza legislatura sul suo operato, sulla sua credibilità sulla attuale percentuale di consenso.
Comunque sia il risultato finale, tutto andrà avanti, non ci saranno conseguenze politiche , abbandonare la nave, pur con grossi falli che imbarca acqua da tutte le parti e con il rischio che da un momento all’altro possa affondare, non ci pensa proprio nessuno , anche perché ci sono rumors sul fatto stiamo facendo portare a bordo qualche salvagenti in più.
Ci penseranno eventualmente gli elettori alla prossima tornata elettorale a far scendere i croceristi saliti a bordo grazie al biglietto d’imbarco vinto alla tombola del ballottaggio!
Paolo Forcellini