San Marino. Campagna vaccinale: c’è una luce in fondo al tunnel … di Alberto Forcellini

Due elementi fondamentali: una campagna vaccinale che corre velocissima, l’ultimo (speriamo) decreto legge che impone una stretta alla mobilità e agli assembramenti. Il combinato disposto di questi due elementi dovrebbe portare ben presto i sui effetti e cioè una diminuzione dei contagi, che equivale ad una diminuzione dei ricoveri, delle terapie intensive, dei decessi. Insomma, la risalita dal pozzo di dolore, solitudine e povertà in cui ci ha cacciato la pandemia. Tutto questo al netto dei dati terribili che ancora in questi giorni arrivano dall’Ospedale.

La campagna vaccinale. A scorrere i social, a parte i soliti disfattisti disinformati, è un elenco lunghissimo di foto di persone mentre si fanno il vaccino, postate da figli, mogli, nipoti, amici, eccetera. I commenti sono entusiastici, alcuni misti a un po’ di invidia, attesa, speranza: quando tocca anche a me? Tutti a inneggiare allo Sputnik (alla faccia della sterile opposizione politica). Ma anche a lodare l’organizzazione di una vaccinazione di massa, che ha mandato in tilt sistemi sanitari ben più strutturati del nostro. Sarebbe bellissimo inanellare un rosario infinito di questi post. Ne abbiamo scelto uno, pubblicato un paio di giorni fa, a simboleggiare tutti, perché l’autore è un personaggio sammarinese famoso, simpatico, impegnato su molti fronti, abituato a stare tra la gente: il mitico YUMA, di cui pubblichiamo anche la foto.

Ebbene sì, anche io ho fatto il vaccino (Sputnik) ma non è questo che volevo dire. Volevo dire ciò che ho visto oggi: un’organizzazione perfetta, decine di persone, medici, infermiere/i, anche quelli in pensione, volontari ovunque, affinché tutto si svolgesse per il meglio. Una vaccinazione di massa (oltre 600 persone al giorno): NON è mai avvenuta una cosa simile nel nostro paese e quando ho visto tutto questo mi è venuto un groppo in gola, ve lo confesso. E aggiungo, la perfezione non esiste a nessun livello: negli uffici, nelle banche o “sovrabanche” nelle fabbriche, nei negozi, ecc. Ma quello che ho visto e vissuto oggi si avvicina molto alla perfezione.  Complimenti a tutto lo staff ISS.

P.S. dopo il vaccino sto bene.

Ecco, questo è quello che pensano e dicono centinaia, miglia di persone. Con il cuore. Tutto il resto non conta niente.

Come scalda il cuore la lettera dei Sindaci dei Comuni di Coriano e di San Leo. Aiutateci. Vaccinate anche gli italiani che lavorano a San Marino.

Ovviamente, i responsabili della cosa pubblica forniscono una risposta diplomatica, che ha due punti irrinunciabili: prima vacciniamo i sammarinesi, poi occorreranno degli accordi con le Autorità centrali italiane. In altre parole, la Repubblica non si sottrae ai suoi doveri di solidarietà, ma la questione è complessa. Basti ricordare le difficoltà al reperimento delle dosi in base al protocollo di intesa siglato a gennaio, tanto da dover decidere di praticare un percorso autonomo (se San Marino fosse stato nella UE, non sarebbe stato possibile, anche questo va valutato). Tutt’oggi, non è che San Marino abbia una sovrabbondanza di vaccini. Il governo, ciascun Congressista per il suo ambito di competenza, è impegnato quotidianamente a garantire le forniture affinché tutta la popolazione venga vaccinata e si possa raggiungere quella immunità di gregge che possa garantire la salute anche per quelle persone che non possono essere vaccinate. È l’unica possibilità per guardare con speranza ai prossimi mesi, per cercare di tornare ad una vita il più normale possibile e far sì che tutte le attività, in primis quelle turistiche, possano riprendere a lavorare.

a/f