Dalle 7 del mattino di ieri centinaia di sammarinesi hanno trattenuto il respiro davanti alla diretta di Giornale.sm che ha ripreso per
dieci ore di fila le operazioni del tentativo di salvataggio, purtroppo andato a vuoto, di due cani da caccia che da domenica scorsa erano rimasti intrappolati nella rete fognaria.
In un primo momento avendo perso ogni traccia dei cani i proprietari hanno pensato che si potesse trattare di un furto e che i collari dai quali non giungeva più alcun segnale, fossero stati disattivati.
Nei giorni successivi sono comunque proseguite le ricerche da parte dei proprietari che ieri mattina hanno udito i due cani piangere e hanno immediatamente dato l’allarme.
“Da quel momento – ha raccontato il capo della protezione civile Fabio Berardi – la macchina pubblica si è subito messa in moto.
La normativa italiana del resto stabilisce che dopo le vite umane la protezione civile debba mettersi in moto anche per salvare le vite degli animali.
I cani si sono infilati nel tubo della rete fognaria probabilmente durante una battuta di caccia dove al posto di seguire i cinghiali hanno seguito un istrice e lì sono rimasti intrappolati.
Abbiamo cercato di individuarli con le telecamere ma non è stato possibile.
Sono stati fatti parecchi scavi per cercare di intercettare gli animali, il tutto ovviamente con
estrema cautela visto che il rischio era quello di danneggiare le reti di luce, gas e fibra ottica. Non è stato poi particolarmente agevole intervenire in quella zona che si trova a soli 200 metri dal ponte di Fiorentino”.
Dopo 10 ore di lavoro i cani sono stati finalmente estratti dalla rete fognaria ma purtroppo il primo è deceduto mentre veniva tirato fuori e l’altro è stato trovato senza vita.
Il veterinario che presidiava il cantiere in attesa che il cane venisse ritrovato ha tentato di rianimarlo, senza successo.
Si è trattato di attimi concitati e attorno agli uomini al lavoro si è formata una folla di persone tra le quali vi sono stati anche momenti di forte tensione.
Qualche insulto è addirittura volato all’indirizzo della proprietaria dei cani che non si è mai mossa dal cantiere. “Ora – ha concluso Berardi – ci sarà dell’altro lavoro per mettere in sicurezza i buchi che sono stati aperti.
Non nascondo che i curiosi che hanno voluto assistere personalmente allo spettacolo hanno dato del filo da torcere a polizia civile, polizia di Rocca, antincendio che hanno anche dovuto mantenere l’ordine.
Ora a spettacolo finito prosegue il lavoro”. Frattanto una riflessione sulla sicurezza del territorio è già stata aperta ma per Berardi “occorrerà ragionarci a mente fredda anche perché pare che nessuno ricordi altri episodi del genere qui in Repubblica”. La RepubblicaSM