San Marino. Canti (Dc): “Lavori inutili in centro storico: Michelotti abbatte 13 pini e due tigli storici”

Sono imminenti i lavori di sistemazione del marciapiede di via Paolo III. A rinverdire la memoria dell’imminenza dei lavori è stato il giornalista e direttore di Giornalesm Marco Severini che tra le altre cose ha scritto. “Altri lavori inutili. Abbattono 13 pini + 2 tigli per ripiantarli ad Acquaviva per sistemare il marciapiede di Via Paolo Terzo con il costo di alcuni centinaia di migliaia di euro (!!!). Soluzioni alternative sono state valutate? Tipo un ascensore anche per disabili che colleghi la zona ex ambulatori di Città con il Viale Onofri cioè del Grand’Hotel? Che probabilmente costerebbe molto meno, sarebbe più usato e soprattutto si potrebbe fare in alcuni mesi e non in un anno e mezzo, tempo minimo per i lavori stradali. Ma così non si farebbe lavorare le ditte private??? Vero??? Meditate gente, meditate”. A proposito di soluzioni alternative, abbiamo riesumato il verbale della commissione per le politiche territoriali dove il progetto è approdato nel marzo del 2017. Già allora il progetto era piaciuto poco ad alcuni commissari. “Il Commissario Canti – è scritto nel verbale – riferendo che già nel 2006 era stata approvata una pratica di concessione edilizia per la manutenzione del marciapiede senza prevedere l’abbattimento degli alberi, che non è però mai stata tradotta in esecuzione, ritiene necessario approfondire alcuni aspetti perché non è possibile abbattere tante alberature in un centro storico”. “Il Segretario Augusto Michelotti – si legge sempre dal verbale – interviene specificando che le essenze che verranno abbattute sono dei pini, piante non autoctone, e non querce, ribadendo così la sostanziale differenza di importanza tra una essenza ed un’altra, oltre al fatto che la sicurezza delle persone viene prima di quella delle piante”. Sentito al telefono il consigliere della Dc Stefano Canti ha detto: “Ricordo questo progetto che è stato uno dei primi di quelli portati dal segretario Michelotti che prima del suo insediamento al territorio non perdeva occasione per andare sui giornali a segnalare l’abbattimento anche di una sola pianta. Poi invece come prima pratica ha portato un progetto che prevede l’abbattimento di 13 pini e due tigli storici. Abbattimento che si rende obbligatorio se si vuol sistemare il marciapiede esistente ma che non sarebbe necessario se si adottasse la soluzione alternativa e molto più economica di sistemare le aiuole arricchendole di fiori e costruendo un marciapiede a fianco togliendo i posti auto, visto che ora l’ambulatorio non c’è nemmeno più. Stanno facendo tutti in questo modo, non si abbattono più gli alberi e si punta a valorizzare ed abbellire come ho detto anche togliendo 10 posti auto che non fanno alcuna differenza”. In merito ai costi: “in questo modo si spenderebbero 10mila euro contro oltre 100mila”.

Repubblica Sm