San Marino. Caos all’ISS. Dibattito in Consiglio: Direttore Generale ISS Bianca Caruso ”salvata” con riserva

CarusoSi apre il  Comma 12 dedicato ad un riferimento e a un dibattito sulla sanità e alla votazione dell’Odg presentato da Upr, Su e C10 “affinché il Congresso di Stato accerti il perdurare dei presupposti di nomina del Direttore Generale dell’Iss”. A riguardo, il segretario di Stato per la Sanità, Francesco Mussoni, riferisce che  “il Congresso, all’unanimità, ha espresso fiducia al direttore generale”. Quindi, “in termini giuridici l’Odg non avrebbe più senso” e “dal punto di vista logico- suggerisce- andrebbe ritirato”. Marco Podeschi, Upr, replica che le forze proponenti non hanno intenzione di fare dietrofront:  “Riteniamo sensato l’Ordine del giorno per formalizzare gli intendimenti del Congresso di Stato sulla figura del Direttore generale- risponde-se verrà approvato, servirà un atto formale del governo”. Inizia così il dibattito consiliare in cui risultano 42  iscritti ad intervenire. I lavori si interrompono con la conclusione del riferimento del consigliere Francesca Michelotti di Su-LabDem e riprenderanno in seduta notturna.

Comma 12. Riferimento e dibattito in materia di sanità: a) Dibattito sulla organizzazione dei servizi sanitari, a seguito dell’approvazione dell’Ordine del Giorno in data 23 luglio 2015 sulle questioni riguardanti il personale medico dell’Istituto per la Sicurezza Sociale b) Riferimento del Segretario di Stato per la Sanità e la Sicurezza Sociale sul settore socio-sanitario e successivo dibattito c) Votazione Ordine del Giorno presentato dai Gruppi Consiliari di Unione per la Repubblica, Sinistra Unita e Civico10 affinché il Congresso di Stato accerti il perdurare dei presupposti di nomina del Direttore Generale dell’I.S.S. di cui alla Delibera n.17 del 29 luglio 2014 e per un riferimento in merito entro il 31 marzo

Francesco Mussoni, Segretario di Stato alla Sanità: “Parto da un documento dei medici del luglio 2015 in cui venivano evidenziate una serie di problematiche. C’è stato poi un dibattito in Consiglio, l’approvazione di un ordine del giorno preciso. Nel frattempo è nata una campagna mediatica forte attorno all’ospedale, i servizi e la loro riorganizzazione. Abbiamo una Sanità di qualità e un welfare molto forte, all’avanguardia. C’è stata un’operazione di trasparenza e legalità. Ho voluto seguire una linea di trasparenza e rendicontazione consegnando un report che sul sito del Consiglio oggi si può scaricare, all’attenzione dei consiglieri. Riproduce il mio impegno nella Sanità, nella previdenza. E’ un settore articolato e baricentrico per San Marino. Il funzionamento dell’Iss non dipende solo dalla Sanità. Ma dal bilancio, dalle politiche economiche del lavoro, dalle regole della Pa. Faccio un riferimento a nome del governo, non personale, dopo una discussione in Congresso sulla lettura politica emersa nella proposizione dell’Odg nelle sedute consiliari precedenti. L’Odg chiede al Congresso di Stato se la fiducia rispetto al Direttore generale è confermata. Riferisco che il Congresso, all’unanimità, ha espresso fiducia al direttore generale. In termini giuridici l’Odg non avrebbe più senso. Sarebbe però una lettura superficiale. L’Odg vuole aprire un dibattito politico che ha una connotazione chiara. Dal punto di vista logico, l’Odg forse andrebbe ritirato, sempre che non si tratti di un discorso politico verso il Segretario alla Sanità, ma non la direzione dell’Iss.
C’è l’obiettivo politico di mettere la sanità sammarinese in rete. Altrimenti non si ha sanità. Fino al 2015 San Marino non poteva vendere prestazioni ai cittadini italiani. Oggi è riconosciuto come fornitore con l’Emilia – Romagna, nelle prossime settimane con le Marche. Ho trovato una gestione disordinata rispetto al personale. Nella mia agenda il tema del fabbisogno, del piano organico del personale, è prioritario, così come il precariato. Il precariato è stato oggetto di un accordo fra governo e sindacati. I contratti di 3 e 5 anni hanno dato stabilità. Il fabbisogno sarà portato in Aula entro settimane, non mesi. Spending review: ci sono delle economie che si sono create. Un milione di mobilità passiva in meno, 500 mila euro di convenzioni in meno rispetto agli anni passati.
Sono emersi temi centrali, dalla direzione dei dirigenti e del collegio sindacale. L’Iss da 20 anni è stato sede di una gestione allegra, se non clientelare, del personale. Una gestione particolare delle economie. Dal 2012, con l’allegato Z che ha imposto una riduzione forte delle risorse in favore dell’Iss, si è aperta una fase di complessità. E’ evidente che lo Stato ha usato la liquidità dell’Iss. Nel 2011 si sono fatte scelte finanziarie confermate nel 2012. Si è fatto leva sugli stanziamenti dell’Iss, si è attinto ai fondi pensione, i problemi nascono da lontano”.

Marco Podeschi, Upr: “Manteniamo l’ordine del giorno. Chiede di verificare se il Congresso ha le motivazioni che l’hanno indotto a nominare il direttore generale dell’Iss. Non l’abbiamo esteso al Comitato esecutivo. Abbiamo indicato l’allenatore, non la squadra. L’audizione del Comitato esecutivo in commissione è stata richiesta dall’opposizione. E’ una prassi normale. L’Odg lo riteniamo sensato per formalizzare gli intendimenti del Congresso di Stato sulla figura del Direttore generale. Se l’Odg verrà approvato, servirà un atto formale del Congresso”.

Stefano Canti, Pdcs: “I lavori in Commissione consiliare sono risultati utili perché i riferimenti dei vertici Iss e del Collegio sindacale hanno fornito alla politica i dovuti chiarimenti sulle problematiche riguardanti l’Istituto. Un aspetto emerso chiaramente è il fatto che all’interno dell’Istituto si stanno rivedendo e riorganizzando molte cose, che se mal interpretate, possono portare ad un allarmismo generale. Per dimostrare l’efficienza del nostro sistema sanitario, vorrei riportare i dati citati dal Direttore Sanitario durante l’audizione. Nel nostro Istituto per la Sicurezza Sociale nell’arco del 2015 sono state effettuate: 135 mila visite specialistiche complessive,

79 mila visite in medicina di base; 16 mila accessi al pronto soccorso, per un totale complessivo di 230 mila visite in un anno. Le principali attività diagnostiche: 36 mila ecografie incluse quelle ginecologiche; 4 mila tac e altrettante risonanze magnetiche all’anno. Questi numeri dimostrano come il nostro Istituto per la Sicurezza Sociale sia un bene per la nostra comunità ma allo stesso tempo fragile se li dovessimo strumentalizzare. In un anno le segnalazioni effettuate dagli utenti sono state 70. Anche questo dato è utile per dimostrare la buona efficienza dei servizi e delle prestazioni offerte dal nostro Istituto, poiché il numero delle segnalazioni è molto basso rispetto all’elevato numero di prestazioni offerte. Di interventi in ambito sanitario, in questa legislatura, ne sono stati fatti tanti. Il Piano Sanitario 2015/2017 approvato a maggioranza dal Consiglio Grande e Generale lo scorso mese di Maggio, per esempio, credo abbia confermato la validità del nostro sistema. Altri provvedimenti a cui il Governo sta lavorando ed a cui credo sia possibile dare definitivamente una risposta concreta al problema pocanzi citato, sono le stabilizzazioni e il fabbisogno. Questi due provvedimenti riguarderanno l’intero personale sanitario e socio sanitario che, qualora approvati, potranno certamente garantire la stabilità ai rapporti lavorativi.

Io credo che i problemi dell’ISS debbano essere valutati in funzione dei progetti di riorganizzazione dei servizi. Il modello che ritengo più giusto alla nostra piccola realtà, credo sia quello già intrapreso ovvero quello di riorganizzare i settori per migliorare il servizio da offrire alla cittadinanza, riducendo allo stesso tempo i costi della mobilità passiva, senza ridurre i servizi. Personalmente ero tra quei Consiglieri che sull’Istituto aveva molti dubbi, ma dopo aver ascoltato i vertici dell’Iss posso dire che molti dubbi mi sono stati chiariti, altri invece, come ad esempio quelli relativi al reclutamento dei medici ed alla loro retribuzione mi sono rimasti, ma in definitiva sono soddisfatto dell’audizione. Detto questo confermo la mia personale fiducia nei confronti del Comitato Esecutivo”.

Paolo Crescentini, Partito Socialista: “Cosa vogliamo fare della nostra Sanità? Sono state scaricate le colpe sul passato. Si è parlato di clientelismo. Ma non è stato fatto solo nella Sanità, bensì in tutta la PA. Il Segretario di Stato dica cosa vuole fare della Sanità. Ci sono medici che se ne vanno. Una ventina. Altri si lamentano dei contratti in essere. Ma il governo non dà risposte certe. Non si fa molto per mantenere le eccellenze che abbiamo nell’ospedale e danno garanzie all’utenza. Sembra che qualcuno gode se c’è più confusione. Ma poi ci rimette la collettività. Oggi è difficile andare dal medico di condotta. La riorganizzazione del medico di base non ha portato i risultato che doveva portare. I cittadini non vogliono parlare con il call center, ma con il medico. Se devo parlare con il meccanico, non vado dal macellaio. A Montegiardino si cambia medico di condotta un giorno sì e l’altro no. Si deve creare un rapporto di fiducia fra medico e paziente. Il medico deve conoscere i suoi pazienti. Si è creata confusione, il paziente non sa da che parte rivolgersi. Ciò non va bene. La riorganizzazione sotto questo aspetto ha fallito. 64 milioni di euro, per 33mila abitanti, significa che ognuno grava per 2mila euro sull’istituto. Non mi sembra una cifra esorbitante. Anzi. E’ bassa rispetto alle medie europee”.

Mimma Zavoli, Civico 10:  “All’audizione si è arrivati a causa del grande allarme sociale provocato dall’avvento della riorganizzazione dei servizi, in particolare la medicina di base. Un altro allarme è relativo alla mancata certificazione del bilancio da parte dei sindaci revisori. C’è anche la gestione politica, che non è lineare. E non è adeguata. I dati che vengono fuori sono massicci, corposi. Uno riguarda, e mi ha allarmato, la questione della gestione degli appalti. Ci sono criticità. Forse interruzione di appalti di forniture importanti. La struttura dell’ospedale è obsoleta in molte parti. Con il tempi andrà messa a norma. Ciò comporterà un impegno di spesa al quale non ci si potrà sottrarre. Le criticità vissute dalla cittadinanza sono lì a testimoniare che qualcosa non funziona. Ci sono stati aggiustamenti rispetto al primo modello organizzativo della medicina di base. Ne prendiamo atto, c’è il tentativo di riconsiderare qualcosa sul quale ci si era incaponiti. C’è un turnover continuo dei medici nelle condotte”.

Elena Tonnini, Rete: “Sono diversi i problemi che ci troviamo di fronte: non abbiamo creato un sistema sanitario in grado di camminare con le proprie gambe. Mussoni ammette che la sanità è stata usata come bacino clientelare e di consensi, ma tutto questo da dove parte? Dalla gestione partitica dei vertici Iss e raggiunge le lotte intestine nei diversi reparti. Si parla di drenaggio delle risorse pubbliche, accentramento di potere in capo a 4 persone- il segretario e i membri del comitato esecutivo- mancanza di trasparenza: così la sanità fa gola a molti. La gestione di Mussoni è pura improvvisazione, una rincorsa ai problemi, la sua è una segreteria di Stato  debole che riconosce una gestione clientelare, ma non ha trovato il coraggio di smantellare interessi gli esistenti e i clientelismi interni all’ospedale, anzi lo ha alimentato perché il clientelismo è utile a tutti i partiti in modo trasversale. Il segretario parla di indagini in corso all’ospedale, ma occorre capire: chi le ha messe le persone oggi sotto indagine?

E Manzaroli e Caruso sono nel comitato esecutivo per il bene della sanità o per gli allora interessi di partito?

I partiti sono più concentrati a trovare consensi che a gestione eque. Si preferisce tenere sotto scatto i professionisti, il precariato è da vergogna, è un patto di sangue da rispettare per i partiti. O vogliamo parlare delle circolari interne da terrore, in cui si impone al personale di non parlare di quello che succede all’Iss, come fosse il fight club? In mezzo tutto questo c’è un bilancio che non regge, il problema di milioni di crediti esigibili che non si sa quanto siano esigibili, un bilancio falso, non reale rispetto la vera liquidità dell’Iss. Quello presentato è un Odg assolutamente necessario, ma nemmeno sufficiente, se dirigente e comitato esecutivo hanno lavorato male per mancanza degli indirizzi del segretario di Stato. Al lui chiediamo infine: di chi parla quando parla di strumentalizzazione politica?”.

Alessandro Cardelli, Pdcs: “Chi fomenta il problema sanità? Il suo intervento, consigliere Tonnini, mi sembra la riprova di come si sia voluta creare una questione sanità più ampia di quella che è. Vorrei farle osservare alcuni punti del suo intervento che dimostrano come si voglia creare contrasto politico sulle spalle dei cittadini. Lei dice che i professionisti sono sotto scatto, il problema è opposto perché non abbiano medici e li dobbiamo prendere in Italia, e cosa votano? Ci ragioni prima di dire la falsità, o andiamo a far votare gli italiani o queste cose non sono vere. Lei dice che non abbiamo proposte per la sanità, ma io da lei non ho sentito una proposta. Noi abbiamo la proposta di dare la stabilizzazione ai medici, la riorganizzazione di medicina di base..dare certezze alle professionalità che lavorano in ospedale. In primis ai medici. E il contrasto con i medici si è creato qualche anno fa, con il referendum sulla libera professione. E’ ovvio che molti dei problemi detti ci sono. Uno dei prossimi referendum, quello che pone il tetto di 100 mila euro lordi- 75 mila netti- per i dipendenti della Pa, se dovesse passare, il 16 maggio ci troveremo una situazione di grossa difficoltà in ospedale Dobbiamo guardare avanti sui problemi che potranno ricadere sulla nostra sanità.

Il problema ‘medici’ è gravissimo, non abbiamo una classe medica sammarinese, dobbiamo mettere in campo politiche aggressive di formazione per il reclutamento di medici sammarinesi. Dobbiamo fare accordi con università nel giro di poco. Sul tema sanità dovremo fare fronte comune e non serve a nessuno creare un clima di tensione.

Marco Podeschi, Upr: “All’università mi hanno insegnato che quando si vuole la pace non si fa la guerra. Noi facciamo politica, non facciamo lotta. E parto da inizio legislatura, perché forse i giovani in Aula difettano di memoria. Non si litigava nel 2012 sulla sanità, diversamente dal passato. Il primo punto di contrasto c’è stato con la legge sulla libera professione, vi ricorderete cosa venne fuori in quel dibattito, quando il segretario la portò in Aula. Noi facemmo presente che non era il momento di fare quella legge in piena recessione economica. Avete voluto fare la legge comunque ed è venuto fuori il referendum che ha diviso il Paese. Poi esponemmo la nostra disponibilità per trovare una soluzione perché effettivamente i medici stavano andando via dall’Iss, ma ci si dimenticò di quel problema.

Altro pandemonio: il provvedimento dei giorni di malattia, noi proponemmo anche un Pdl per sistemare il caos pazzesco che avete fatto voi, non noi.

Poi si diceva che i professionisti a contratto andavano via dall’Iss, ma il segretario diceva che non era vero, invece poi è venuto fuori che era così. Non tutte le colpe sono del segretario, ma quale parte politica ha gestito questo settore dal 2008 in poi?  Poi voi parlate di divisioni, ma l’opposizione su altri aspetti è collaborativo, lo dimostra ieri il gradimento su direttore Bcsm. Io il problema sulla sanità faccio fatica a capirlo: ai cittadini dei comunicati stampa che dicono che va tutto bene non interessa niente. Servono i fatti. La gente guarda ai fatti, la riorganizzazione medicina di base è un flop clamoroso. Al di là dei comunicati, vorrei sapere segretario che idea di sanità ha”.

Massimo Cenci, Ns: “Parliamo di un argomento che si presta moto a strumentalizzazione e su cui oggi il nostro Paese è molto sensibile e che coinvolge prima di tutti i cittadini come utenti. In Commissione sono saltati dati che mi hanno colpito. C’è chi ha parlato di consumismo sanitario, quando ci hanno detto i numeri delle prestazioni fornite dal nostro istituto è un termine che ha dato la giusta espressione del fenomeno visto che ogni cittadino fa ogni anno 4 visite specialistiche, la maggior parte delle visite al pronto soccorso sono inutili perché hanno il codice biancoe ogni cittadino prende 10 ricette all’anno e fs 4 esami del sangue, tutte considerazioni che ci devono fare riflettere.  Anche nell’Iss noi paghiamo fortemente l’ultimo trentennio di ubriacatura vissuto dal Paese che ha portato disefficienze e diseconomie. Oggi è difficile intervenire su una questione così cristallizzata. Ben venga il mettere in ordine: quindi il fabbisogno, la fine del precariato, lavorare su meritocrazia e per una sanità non isolata”.

Andrea Zafferani, C10: “Sottolineare quello che non va all’Iss non significa delegittimare la sanità sammarinese, significa volerla migliorare. Rispetto l’audizione in commissione, il comitato esecutivo ha portato una serie di dati sicuramente interessanti che tendono ad attribuire i problemi a scelte del passato. Sulla riorganizzazione di medicina di base: ha creato un sacco di problemi, ha tolto delle possibilità ai pazienti, come quella di farsi visitare di sabato, ha allungato i tempi di attesa anche solo per fare ricette. Io vedo solo un peggioramento. L’analisi non mi ha soddisfatto e non dà la risposta centrale: la cittadinanza, rispetto 2 anni fa, ritiene che il servizio ‘sanità’ sia migliorato o peggiorato? Si faccia questa indagine in modo capillare, non attraverso l’Urp dell’ospedale, diamo risposta a questo quesito e recepiamo il feedback degli utenti. 

I fabbisogno è un miraggio, la stabilizzazione rappresenta quasi una sanatoria, non guarda a merito e capacità dei professionisti, potrebbe essere visto come qualcosa di svilente, di concorsi non c’è neanche l’ombra, è assurdo che un medico abbia lo stesso contratto della Pa. Tutto dimostra il fallimento anche politico nella gestione Iss”.

Fabio Berardi, Pdcs: “L’attenzione mediatica ‘non gradita’ di questi mesi mi ha fatto capire che i colleghi che mi hanno preceduto hanno sollevato problematiche amministrative reali, ma così hanno finito per gettare ombre sulla sanità dei sammarinesi che io voglio sgombrare. Perché la sanità sammarinese è di grande eccellenza: mi riferisco a chirurgia, pronto soccorso, urologia, laboratorio analisi, tutta quella parte di diagnostica che serve a prevenire e salvare da malattie incurabili sta funzionando meglio che in altre realtà. La gastroscopia, poi endocrinologia…Ben vengano critiche e dibattiti se il fine è migliorare, ma ci tengo si rimetta in linea questa lettura e visione, se no rischiamo, al di là del segretario di turno, di gettare ombre ingenerose ai professionisti che stanno compiendo un lavoro egregio e stanno mantenendo alto il livello della nostra sanità.

Di questioni ce ne sono e dobbiamo dare merito al segretario che ha riconosciuto di aver fatto degli errori, nel fare riforme e cambiamenti di fondo, con nuovi modelli di gestione. Allora come correggerli? Ha già detto che le nuove procedure tamponano la problematica.  Le spese pregresse? Arrivano anche a gestioni precedenti anche alla mia. Nessuno è sottratto dallo sforzo di eliminare sprechi che in passato ci sono stati e tutti quanti devono cercare di riallinearsi. Il segretario si è ritrovato una contrazione consistente del budget, oggi siamo di fronte alla sfida di garantire e conservare la qualità che c’è nella sanità per il futuro”.

Marino Riccardi, Psd:“Vorrei ricordare quanto si è speso il Psd, non solo oggi, ma nel tempo per questa grande conquista che è l’Iss che ha dato la possibilità a tutti i cittadini di avere assistenza gratuita qualificata e un welfare dignitoso per un Paese civile. Le problematiche nell’Iss ci sono sempre state, è un settore molto difficile da gestire e sensibile, anche la politica ha riservato un’attenzione particolare. Anche io mi sono trovato in fila in farmacia, ma si trattava di aspettare qualche minuto. Anche io credo sanità non debba esser strumento di scontro. Medici: ci sono condizioni di lavoro che devono essere migliorate e sotto questo aspetto mi preoccupa molto il referendum su cui dovremo esprimerci rispetto al tetto dei 100 mila euro per i dipendenti pubblici. Dovremo andare, in caso di esito positivo, a decurtare lo stipendio dei dirigenti medici. Se vogliamo personalità qualificate dobbiamo aver la possibilità di spendere qualche decina di migliaia di euro in più. In merito all’Odg di alcune forze di opposizione, il rinvio sarebbe la cosa giusta da farsi perché si interverrebbe su una nomina fatta dal congresso di Stato. Affrontare questo argomento in modo così strumentale non credo dia alcun risultato”.

Augusto Michelotti, Su-LabDem: “Sono venuto a conoscenza, in commissione, di cose che non conoscevo. Qualcuno dice che ci sono strumentalizzazioni politiche, sciacallaggio, e che le accuse sono campate per aria. Faccio parte della minoranza. Svolgo il mio ruolo di critica e osservazione delle inadempienze da parte di chi gestisce il potere. Il mio dovere è rendere pubblici gli errori e portarli alla pubblica conoscenza. Non è compito mio trovare soluzioni ai problemi dell’ISS. Non ci sono medici sammarinesi che garantiscono determinate specialità, chi doveva dare gli indirizzi scolastici? Una mia amica è andata a lavorare a Bolzano perché non ha trovato un posto a San Marino. Parlo di libera professione. L’ISS fa parte della PA, dove c’è una regola che si chiama “incompatibilità”. Le altre categorie dicono, perché loro sì e noi no?
E’ vero le prestazioni sanitarie sono eccessive. C’è il problema della medicina difensiva: i medici che cercano di garantirsi una forma di sicurezza per non essere colti in fragrante sentendosi dire che non sono state adottate le cure migliori.  Sono state evidenziate, dal collegio sindacale, carenze a livello amministrativo nell’ISS. Non sono mai stati fatti corsi di aggiornamento adeguati. Gli uffici non dialogano fra di loro. Nell’ufficio appalti c’è una sola persona. Ce ne dovrebbero essere minimo 10. Se fossi il segretario di Stato andrei di persona a dargli una mano a questa persona che lavora da sola”. 

Roberto Ciavatta, Rete: “Ricordo di un funzionario di Fondiss che come titolo di studio, anzi esperienza lavorativa, aveva fatto la parrucchiera. Proveniva di una famiglia importante. Il problema della Sanità è l’assenza di politica. C’è stata una limitazione di fondi dati dallo Stato all’ISS. Ciò avrebbe richiesto un’indagine, una valutazione, sugli sprechi, sulla prospettiva, sul modello di Sanità che possiamo garantire oggi. In passato c’era liquidità per tenere in piedi dei carrozzoni. L’ISS è stata una PA in cui inserire, fino a oggi, persone che non avevano i titoli. Potevamo permettercelo. Ora il governo dovrebbe valutare in quali settori puntare, garantendo il principio dell’universalità. Poi dovrebbe individuare un direttore con delle professionalità adatte al progetto deciso per la Sanità. Ciò non viene fatto. Il tecnico ha meno soldi e cerca di tagliare. Noi non accettiamo che una categoria di lavoratori pubblici chieda di essere portata fuori dalla PA. E’ vero che l’ISS ha delle specificità. Nulla osterebbe all’ipotesi di garantire un 10% in più rispetto alle tariffe medie dei medici in Italia. La volontà di uscire dal contratto non la capisco, se non con la possibilità di fare la libera professione. Lo Stato deve garantire l’universalità della tutela. Non l’universalità dei servizi offerti a San Marino. Dobbiamo fare accordi con le ASL e coprire così l’universalità”.

Roberto Venturini, Pdcs: “Gli articoli apparsi su certi organi di stampa devono fare riflettere. Sembra che la Sanità sia allo sbando. Chi fa queste dichiarazioni è in malafede e non fa il bene dell’istituto. Le complicanze non sono casi di malasanità. La nostra Sanità funziona, i dati statistici ci fanno vedere che i numeri sono elevati, su indagini diagnostiche di ecografia, radiografia, con medie più alte rispetto agli altri Paesi. Vuol dire che siamo abituati bene, i cittadini non possono che essere contenti. La sfida per il futuro è mantenere la qualità a fronte della diminuzione delle risorse economiche. Una Sanità di qualità la fanno i professionisti medici. La fuga dei medici riguarda anche i professionisti sammarinesi. Con i sammarinesi non riusciamo a rimpiazzare nemmeno quelli che andranno via in futuro. Quaranta medici sammarinesi andranno in pensione, di iscritti a Medicina e laureati ce ne sono una ventina. Attenzione, al prossimo referendum. Sul tetto stipendi a 100mila euro lordi, 70 netti, andremo a colpire diverse professionalità mediche”.

Vladimiro Selva, Psd: “Bisognerà capire dove sono stati fatti degli errori e si può intervenire per mettere riparo. Il direttore generale non è l’unico ad avere responsabilità, positive e negative. Ha fatto degli errori, forse per la non conoscenza della realtà sammarinese. Non può essere tutto addebitato al direttore generale. Il sistema informatico è una scelta fatta prima dell’arrivo della dottoressa Caruso. Sulla riorganizzazione della medicina di base si stanno mettendo in campo azioni correttive. Qualità e autonomia in ambito sanitario in un Paese di 30mila abitanti non possono coesistere. Ben vengano gli accordi con la regione Marche. Ci dobbiamo accreditare. Abbiamo approvato un piano sanitario pochi mesi fa. Su quello il comitato esecutivo va valutato. Sulla capacità di raggiungere gli obiettivi. Se i risultati non sono soddisfacenti, si potrà valutare delle sostituzioni, se necessarie”.

Matteo Zeppa, Rete: “Questo dibattito nasce perché ci sono delle difficoltà in questo settore. E di conseguenza verso l’utenza. E’ indecoroso proporre di ritirare un ordine del giorno. Il Congresso di Stato pare essere un alieno che ha la saccenza nelle proprie menti e non vede l’evidenza. Parliamo di un dirigente che ha vietato ad alcuni esponenti dei medici di parlare in serate pubbliche.Mussoni ha dato la colpa ai segretari precedenti. Un segretario precedente ha dato la colpa a un altro segretario precedente. Si va indietro fino a Garibaldi. Si cerca di dare la colpa a tutti. Alla popolazione che fa richieste inusuali. Il collegio dei sindaci ha rilevato evidenti negatività. I prepensionamenti hanno creato la famosa coperta corta. Voi nel 2012 avete fatto lo spending-team. Ha individuato aree critiche in cui intervenire senza togliere l’universalità delle prestazioni all’utenza. Sembra che tutto sia risolvibile col pagamento di più stipendi. Ma prima occorre eliminare gli sprechi”.

Valeria Ciavatta, Ap: “Intervengo con uno stato d’animo particolare in questa occasione, non ho particolarmente apprezzato il riferimento del segretario alla Sanità. Vorrei concentrarmi su alcuni argomenti soltanto, visto che la materia è molto ampia e richiederebbe tempi più lunghi. Prima di tutto non ho molto apprezzato il riferimento del segretario di Stato perchè allineato all’impostazione data da direttore generale Iss, contestando tutto quanto è stato fatto dai predecessori. Non credo che questo sia approccio il più adatto, devo dare ragione a Zeppa quando dice che le responsabilità ce le dobbiamo assumere. Vorrei soffermarmi sulla perdita di figure professionali di alta qualità. Il reperimento ha avuto negli ultimi tempi esito insoddisfacente. Nella legislatura 2006-20008 è stata raddrizzata una situazione gravissima in alcuni reparti per i pazienti, chi ricorda quel periodo e le sostituzioni fatte in alcuni reparti, ricorderà alcuni concittadini che hanno subito le conseguenze di una inadeguatezza che, se è nell’ambito della Pa non è accettabile, ma se è in quello della sanità diventa drammatica. Nella legislatura scorsa, quando sono stati fatti interventi di spending review, sono stati fatti distinguo. Il segretario agli Interni non ha preteso di trattare in modo identico situazioni diverse, negli interventi abbiamo distinto tra professioni amministrative e quelle sanitarie. Cosa che in questa legislatura non è avvenuta e ciò non è interamente attribuibile al segretario per la  Sanità che ha provato a pretendere un’attenzione diversa, in ragione di conseguenze che si potevano prevedere. Ma altri componenti del congresso di Stato non hanno tenuto ciò  in considerazione, così si è proceduto alla decurtazione del 10% delle indennità in modo indifferenziato ed è iniziata la logica di non fare i distinguo. Il principio di imparzialità di chi lavora nella Pa non deve essere letto in termini formali, ma sostanziali, gli interventi devono essere differenti perché ci sia parità. La politica ha preoccupazione di prendere decisioni verso la popolazione in modo da accontentare ‘di pancia’, senza ragionare su quello che è meglio fare per il Paese e, in questo caso, per la tenuta del sistema sanitario. Ho sempre pensato ci debba essere distinzione tra un amministrativo e un chirurgo o un ortopedico in termini non solo di retribuzioni, ma di normative. Invece mi sembra che questa oculatezza e lungimiranza non sia stata del tutto recepita ed esercitata. Comincio dagli atti del governo: per risolvere il problema della fuga dei medici- che è diventato endemico- abbiamo stabilizzato il rapporto di lavoro a tutti. E’ così che si creano discriminazioni. Questo comportamento governo è paragonabile all’atteggiamento dell’opposizione che pensa che tutti debbano avere lo stesso stipendio. Oggi Roberto Ciavatta ha corretto il tiro, ma ha introdotto altro, dice che si propone di togliere i medici dal rapporto di pubblico impiego, ma questo non è assolutamente vero. Il segretario alla Sanità ha detto che lo Stato ha attinto alla liquidità dell’Iss. Che liquidità? Non è mica una banca, i fondi pensioni non sono dell’Iss. Anche Selva ha detto che il sistema informativo adottato dipende dalla precedente gestione, non è così, andate a vedere le date, la scelta della società è di questa gestione.
Dobbiamo in generale stare attenti a non chiudere sistema sanitario su se stesso. I quesiti referendari sul tetto di retribuzione e sul polo del lusso sono in questa logica di chiusura di San Marino su se stesso e senza risorse”.

Francesca Michelotti, Su-LabDem: “In una cosa sono d’accordo con segretario di Stato, l’Iss è complessa. Nessuno ha detto che la nostra sanità è pessima, siamo al 5° posto per longevità e possiamo esserne fieri. Il punto è la sostenibilità di un sistema che è stato e deve continuare ad essere il sistema di protezione dei cittadini, nonostante situazioni di criticità, fatti passati gravi e inefficienze che permangono.

La sostenibilità è il punto del problema, bisogna razionalizzare la gestione perché non bastano politiche di contenimento della spesa. Ci sarà del buono tra quanto fatto,  ma molte delle iniziative assunte anche da comitato esecutivo e da direzione Iss non hanno suscitato alcuna reazione positiva, anzi hanno impedito e sovraffaticato la struttura e gli oneri a carico dei pazienti, c’è insoddisfazione negli assistiti, nei medici etc. C’è stata molta delusione e si è creato un clima di sfiducia. Per esempio, con il nuovo sistema informatico, ora in farmacia c’è sempre fila, da mesi. Poi si è avuta la sospensione dello screening per il tumore collo utero da maggio 2015 e abbiamo messo a repentaglio una eccellenza del sistema. Su questo, il direttore sanitario non doveva permettersi. Perché poi il bisogno di bugie? Avere la faccia tosta di dire che non erano stati sospesi?

Riorganizzazione medicina di base: non ho mai registrato un clima di conflittualità tra medici e infermieri come quello attuale. Stendiamo un velo pietoso sulle proposte migliorative”.

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Seduta Nottura

I lavori consiliari riprendono con il dibattito sulla sanità previsto al Comma 12.

Di seguito un estratto degli interventi della seduta notturna.

Comma 12. Riferimento e dibattito in materia di sanità: a) Dibattito sulla organizzazione dei servizi sanitari, a seguito dell’approvazione dell’Ordine del Giorno in data 23 luglio 2015 sulle questioni riguardanti il personale medico dell’Istituto per la Sicurezza Sociale b) Riferimento del Segretario di Stato per la Sanità e la Sicurezza Sociale sul settore socio-sanitario e successivo dibattito c) Votazione Ordine del Giorno presentato dai Gruppi Consiliari di Unione per la Repubblica, Sinistra Unita e Civico10 affinché il Congresso di Stato accerti il perdurare dei presupposti di nomina del Direttore Generale dell’I.S.S. di cui alla Delibera n.17 del 29 luglio 2014 e per un riferimento in merito entro il 31 marzo

Tony Margiotta, Sinistra Unita
La presentazione della legge sulle libere professioni era non idonea. L’Aula non era convinta, compresa la maggioranza, compreso il partito che il Segretario rappresenta. Se il Segretario aveva necessità di mettere mano a quel regolamento, doveva condividere un percorso per discutere dell’argomento e arrivare a una soluzione condivisa. Così non è stato. C’è stato il referendum, il Segretario di Stato ha avuto un insuccesso politico che a mio avviso doveva portarlo alle dimissioni.
Se si voleva fare cassa, lo si doveva fare con la spending-review. Credo che la scelta di riformare tutta la medicina di base, portando qui in Aula questa soluzione, abbia portato ancora più caos. File, code, i medici che dovevano rispondere al telefono. Una situazione peggiore dei campi profughi che vediamo in questo momento in televisione. Ciò è dovuto a una visione sbagliata del sistema ISS, che fino a qualche anno fa era il fiore all’occhiello dell’intera Europa. Era paragonato ai sistemi sanitari scandinavi.

Denise Bronzetti, Indipendente

E’ onesto sostenere che qualche problema all’ISS c’è. A livello di servizi erogati, di servizi che non ci sono più, di richieste del corpo sanitario. L’ISS dovrebbe avere una modalità diversa di appartenenza al settore pubblico allargato. Non troverei nulla di strano nel tenere il personale amministrativo nella PA, ma toglierei tutto il corpo medico, sanitaria e parasanitario. Mi spiace che, per scelte mancanti a livello politico, le soluzioni tardano ad arrivare. Il referendum sulla libera professione è stato incompreso dalla cittadinanza. Ho detto nella maggioranza che abbiamo sbagliato nella comunicazione. La libera professione medica è praticata in Italia e anche altrove.

C’è da capire qual è il futuro della struttura ospedaliera. Di fronte alle problematiche che l’ISS vive quotidianamente, dispiace sentire che i sindaci non hanno ritenuto a posto il bilancio. Ciò dovrebbe destare preoccupazione. Che cosa non va bene? Cosa non ha funzionato? Cosa è stato trascurato? Che cosa deve diventare il nostro ospedale? Di fronte alle emergenze che ci sono all’ISS, serve essere chiari nelle scelte, che devono essere condivise. Mi aspetto una prospettiva chiara e una risposta immediata ai problemi. Non lasciamo tutto così.

Milena Gasperoni, Psd

Appartengo al Psd, che ha nella propria storia politica il fatto di aver ideato e realizzato l’ISS. Noi non siamo disposti a fare nemmeno un passo indietro. Dobbiamo affrontare i problemi che nel 2016 abbiamo. In commissione abbiamo ascoltato riferimenti molto analitici. I problemi sono nella organizzazione e nel reparto sanitario. Siamo rimasti colpiti e sorpresi dalla relazione del collegio sindacale. Con lucidità ha riassunto le grandi malattie di cui è affetto l’istituto. Crediti dubbi, personale amministrativo insufficiente, mancanza di presidi interni di controllo, grande crisi di liquidità. Ciò che si chiede è individuare i problemi e le responsabilità. Si rende improcrastinabile una forte riorganizzazione organizzativa dell’ISS. Perché negli anni passati non è stata fatta?

La campagna mediatica non fa altro che allontanare il paziente dal medico. E’ quanto di più devastante si possa verificare. Il paziente deve avere fiducia nella propria struttura sanitaria. E’ positivo che si faccia una riorganizzazione. Se non funziona bisogna tornare indietro. Ci vuole coraggio, apprezzo chi ha il coraggio di farlo.

Credo ci si dovrebbe concentrare su alcune specialità, di grande qualità, e non avere un po’ di tutto. Bene l’inserimento dell’ospedale nella rete. Perché bisogna attingere alle migliori esperienze e professionalità.

Nicola Selva, Upr

Ribadisco la qualità dei servizi che oggi abbiamo. Parlo più da cittadino che da politico. Perché i medici se ne vanno via? Cosa si fa per risolvere il problema? Si dice che non siamo competitivi rispetto alle zone limitrofe. Mi risultano code nelle farmacie. Il sistema informatico non funziona. Ma scherziamo? E’ un prodotto scadente? Chi l’ha chiesto? Quanto l’abbiamo pagato? Il collegio dei sindaci revisori non firma i bilanci, perché non sono chiari. Non abbiamo i dati chiari del bilancio dell’ISS. Di fronte ai problemi, si riunisce il comitato esecutivo per esaminare le urine dei consiglieri. In due giorni. Mi meraviglio degli altri Segretari di Stato. Scherziamo? C’è un complotto dietro? E’ vergognoso. Facciamo ridere, di fronte a chi sta male. Gli accertamenti, in Aula, li farei sullo stato patrimoniale, con relativo accertamento del tenore di vita fatto dall’Ufficio Tributario. Qui la politica non fa più quello che deve fare. Chiedo che nell’ordine del giorno vengano aggiunte le dimissioni del Segretario e del comitato esecutivo.

Maria Luisa Berti, Noi Sammarinesi

Parto da una considerazione critica. L’approccio deve essere di rispetto della critica e del pensiero altrui. Non mi è piaciuta l’autoritaria diffida del direttore Caruso rispetto ai medici che dovevano partecipare a una serata pubblica sul tema ISS. Sono indiscutibili le difficoltà del settore. Vedo che al Segretario non interessa. Quello che dico non importa, pazienza. Riconosco il valore del nostro personale sanitario. Colgo malessere nel personale medico e amministrativo. Forse non viene valorizzato il buon lavoro che tutti cercano di svolgere. Spesso si sentono critiche che bisognerebbe contenere per valorizzare il buono che c’è nel sistema. Ricordo quando fu realizzata la centrale termica. Un intervento interno all’istituto, che ha garantito un risparmio. Quindi delle capacità ci sono, e vanno valorizzate, non sempre criticate. I medici devono avere continuità e un giusto riconoscimento economico. Ci sono casi in cui i medici prendono meno degli infermieri. L’ambito sanitario non può essere parificato alla PA. Manca la cura del paziente. Lo vedo nella medicina di base di mia appartenenza.

Federico Pedini Amati, Indipendente

Una volta esternalizzavamo molti tipi di operazioni. Oggi non più. Non va bene in assoluto. L’esame delle urine sulle droghe lo faccio per una mia soddisfazione personale. Per dirmi che non mi drogo e vederlo scritto su un foglio. Non lo faccio perché è imposto da un decreto. Spero non ci siano complotti, magari viene fuori dalle analisi che faccio uso di oppiacei. Questo difetto non l’ho mai avuto. Io sono uno dei pochi che non fa parte di nessuna commissione. Mi aspettavo di esprimere un’opinione durante l’audizione in commissione. Non mi è stato possibile farlo. La prossima volta chiedo di fare l’audizione in Consiglio, così tutti possono partecipare alla discussione. C’è stato un dato allarmante. Quello dei sindaci dell’organismo. Hanno detto che gli ultimi 2 bilanci dell’ISS non sono stati approvati, con non-opinion, che è l’indicazione più grave. Ci saranno delle responsabilità se il bilancio non è stato approvato. Ci sono problemi di liquidità, di esigibilità dei crediti. Abbiamo un debito nei confronti dell’Italia di circa 29 milioni di euro.

Franco Santi, Civico 10

La relazione del comitato esecutivo, che non abbiamo potuto analizzare in maniera approfondita, è molto articolata. E’ una relazione che scarica le responsabilità sulle passate governance. Dalla relazione emerge un disallineamento fra i vertici ISS e il governo, e il resto della PA. Di chi è la responsabilità dei ritardi, delle non decisioni, delle decisioni sbagliate?

Le criticità sul personale sono dovute a una non competitività del nostro sistema. Si sapeva da tanto tempo. Serviva un progetto di legge per regolamentare i nostri professionisti sanitari. E’ un’emergenza. Il ritardo sul fabbisogno è subito o voluto?

Il collegio dei sindaci revisori ha fatto emergere una situazione drammatica sul deficit di persone della parte amministrativa dell’ISS. Ciò causa inefficienza, diseconomie. Sulla gestione dei rifiuti c’è una parte della relazione che è allucinante. Chi è il responsabile di questo settore?

Mario Venturini, Alleanza Popolare

O le passate gestioni hanno compiuto errori grossolani o illeciti, o vanno chiarite le responsabilità dell’attuale gestione. L’istituto è una macchina complessa. Lo dimostrano i contenuti degli interventi dei consiglieri. Ci sono problemi come la fuga dei medici. Altri, di minore gravità, come la gestione tecnica. Questa distinzione serve. Non è un problema drammatico lo smistamento delle telefonate. Ci sono problemi di natura organizzativa che fanno capo al comitato esecutivo. Sono menzionati in tante interpellanze. Diamo loro la valenza che hanno. Abbiamo parlato di file nelle farmacie, interruzione temporanea dell’attività di screening. Sono problemi di natura organizzativa che vanno risolti. Abbiamo avuto garanzia sul fatto che verranno risolti, vedremo.

Poi c’è la vera criticità: la fuga dei medici. Se manca chi fornisce l’assistenza, il sistema crolla e la centralità del paziente va a farsi benedire. Noi stiamo affrontando il problema.

E’ stato commesso un errore. La stabilizzazione tutta in un calderone. Mentre la Sanità aveva particolari esigenze.

Ivan Foschi, Sinistra Unita

Si è andati avanti attingendo in maniera discrezionale, con procedure presentate con interventi tampone, senza affrontare la situazione del fabbisogno. Siamo in alto mare. Ci stiamo avviando alla fine della legislatura. Il rischio è che si manchi l’obiettivo. Le misure più discusse sono state adottate in quest’Aula e poi sconfessate dai cittadini, come nel referendum delle libere professioni, o come le indennità di malattia. Sono insuccessi, buchi nell’acqua uno dietro l’altro. In un altro Paese avrebbero portato il Segretario alle dimissioni. La seconda bocciatura del bilancio dell’ISS doveva portare a qualche riflessone sul piano politico, ma così non è stato.

Enrico Carattoni, Psd

Il dibattito è stato esaustivo. In commissione sono stai dati elementi mai posti all’attenzione della politica. Il primo modo per cercare di migliorare è ammettere che le criticità ci sono. Il Segretario ha fatto, in alcuni casi, autocritica. La prima parte dei problemi riguarda il comparto amministrativo. E’ necessario accogliere i suggerimenti dei sindaci revisori per una più snella gestione della cosa pubblica all’interno dell’ISS: rimangono i vincoli del passato. Non si è investito sulla sostituibilità negli uffici. E’ un punto dal quale partire. Un caso fra tutti gli appalti: acquisti per milioni di euro l’anno, e c’è una sola persona. E se sta male cosa facciamo? L’altro ammodernamento che va fatto riguarda l’ambito sanitario. La riorganizzazione della medicina di base ha creato disagi. Bisogna fare retromarcia.

Luca Beccari, Pdcs

Ho ascoltato le esperienze personali dei consiglieri. La qualità del servizio sanitario si esprime con fattori complessi. Non con un questionario di soddisfazione dei clienti come in autogrill. Se uno Stato vuole determinare quale è il livello dei servizi, deve tenere conto certamente del giudizio dell’utenza, ma anche degli standard dell’OMS. Occorre capire quali sono i livelli di qualità possibili con le risorse che lo Stato mette a disposizione e con le regole che lo Stato stabilisce. Non possiamo pretendere una sanità di qualità e non tenere conto delle regole del mercato e del lavoro. Si continua a pretendere di creare a San Marino l’ennesimo microcosmo in cui le regole che valgono dappertutto da noi non valgono, o valgono diversamente. Non possiamo pensare di avere dei presidi di livello, scordandoci di quello che c’è fuori confine. Non possiamo pensare che le regole del mercato del lavoro che valgono in tutto il mondo da noi valgono in maniera diversa.

Potremmo arrivare a un punto di gestione ottimale oltre il quale non si potrà andare. Ottimizzati i costi, da qualche parte dovremo cercare forme di finanziamento della Sanità. Ho sentito esprimere giudizi negativi, ma non si considera il quadro generale. In Italia con l’aziendalizzazione del sistema sanitario, si sono fatte scelte che sono andate anche a sfavore dell’utenza. Ci sono problemi di budget, di numeri. Ciò a San Marino non succede.

Francesco Mussoni, Segretario di Stato alla Sanità

Quando ho parlato di gestioni precedenti, non era per non assumermi responsabilità. La responsabilità politica è mia. Ho consegnato una rendicondazione del fatto e del non fatto. Ci sono linee politiche. Il precariato e il fabbisogno sul personale hanno un’incidenza importante. I concorsi nel nostro Paese sono troppi anni che non ci sono. Sui medici, credo che gli vada riconosciuta la professionalità, l’umanità. Sui medici qualcosa si è fatto. Con l’accordo con il sindacato si è intervenuti sul livello retributivo. Con l’Università di Modena e Reggio Emilia ci sarà la possibilità di inserire posti in specialità per i sammarinesi.

Mario Venturini, Alleanza Popolare
Quando ho parlato di riferimenti al passato, non mi riferivo a lei, Segretario, ma a qualche tecnico attuale. Il problema più urgente è quello relativo ai medici ospedalieri.

Elena Tonnini, Rete

Sulla libera professione, non è vero che non sono emerse perplessità durante l’audizione. Il collegio dei sindaci fa presente che non c’è un corretto trattamento fiscale.

Franco Santi, Civico 10
La realtà del nostro ospedale non è comparabile con le strutture fuori territorio. La linea politica volta alla messa in rete è obbligatoria per San Marino. Ben vengano gli accordi. E’ necessario che i nostri servizi vengano accreditati.

 San Marino, 17 marzo 2016/02

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Seduta del 18 Mattino

Sanità e istanze d’Arengo sono al centro della seduta odierna. In particolare i lavori in mattinata ripartono dal Comma 12, dalle repliche del dibattito in materia di sanità, in cui la maggioranza presenta un Ordine del giorno in aggiunta a quello depositato nella precedente sessione da C10-Su e Upr.
Al termine del dibattito,
l’Odg di minoranza che avrebbe impegnato il governo ad “accertare che perdurino i presupposti di nomina del Direttore generale dell’Iss”, è respinto con 21 voti a favore e 31 contrari. Diversamente, ottiene 28 voti a favore e 23 contrari ed è così accolto l’Odg della maggioranza, che  impegna tra l’altro, in particolare, il congresso di Stato a “dare risposta alle criticità della classe medica per mantenere le professionalità presenti nell’istituto”.

Di seguito un estratto degli interventi della seduta

Comma 12. Riferimento e dibattito in materia di sanità: a) Dibattito sulla organizzazione dei servizi sanitari, a seguito dell’approvazione dell’Ordine del Giorno in data 23 luglio 2015 sulle questioni riguardanti il personale medico dell’Istituto per la Sicurezza Sociale b) Riferimento del Segretario di Stato per la Sanità e la Sicurezza Sociale sul settore socio-sanitario e successivo dibattito c) Votazione Ordine del Giorno presentato dai Gruppi Consiliari di Unione per la Repubblica, Sinistra Unita e Civico10 affinché il Congresso di Stato accerti il perdurare dei presupposti di nomina del Direttore Generale dell’I.S.S. di cui alla Delibera n.17 del 29 luglio 2014 e per un riferimento in merito entro il 31 marzo / Odg di maggioranza approvato con 28 voti a favore e 23 contrari; Odg di minoranza respinto con 21 voti a favore e 31 contrari.

Repliche

Valeria Ciavatta, Ap: “Vorrei dissociarmi da chi ha descritto l’Iss come un campo profughi, facendo un allarmismo che non fa onore a chi ha responsabilità di natura istituzionale, ma è molto lontano dalla realtà. Va bene fare critiche, come io stessa ho fatto, a tempo debito faremo osservazioni di tenore politico. Non mi è piaciuto l’intervento del consigliere Tonnini, non mi riferisco alle opinioni ma a quello che viene venduto come verità matematica. E’ una falsità dire che i medici non fanno formazione continua, quella che produce crediti formativi, si dà inoltre per scontato che con la formazione si può sostituire l’esperienza della casistica. Nove corsi su dieci sono di natura teorica e la pratica consiste nell’osservazione di interventi altrui. Altra osservazione: l’Iss deve mettersi in rete e questo significa fornire servizi e opportunità che altri soggetti che sono in rete non hanno, quindi è ancora utopia. Sono bei discorsi, ma con i problemi legati all’esigenza di professionalità dentro l’Iss, quindi senza professionalità, è inutile che stiamo in rete”.
Mimma Zavoli, C10: “E’ vero, è importante che non passi il messaggio che c’è una battaglia sulla sanità e che in quest’Aula siano rilevate le criticità che non devono riguardare l’adeguatezza dei servizi. Teniamo fuori dal discorso quella parte e concentriamoci sulle responsabilità, il segretario di Stato sa che ha delle responsabilità e noi glielo ricordiamo. Ricordiamo le scelte fatte male, come quella di voler riorganizzare un servizio che aveva bisogno di altra riorganizzazione. Dai dati possiamo poi imparare e iniziare a lavorare. Non vorrei invece che tutto fosse calato dall’alto, prendendo da altre realtà alcune ipotesi calate poi nella nostra, come temo che sia.  In tutto questo, si registra anche la creatività del comitato esecutivo che propone test antidoping alla politica, quando c’è molto altro da fare. E’ bene che si cominci a lavorare in modo serio e non fare boutade che lasciano il tempo che trovano e servono a continuare a dire che la classe politica deve essere gettata nel fango, anche questa è mancanza di rispetto. Lei segretario ha la sua responsabilità, non si nasconda dietro a responsabilità altrui”.
Tony Margiotta, Su-Labdem: “Vorrei chiarire una questione tirata in ballo da un intervento precedente sul discorso del campo profughi. L’osservazione l’ho fatta io, ma non ho assolutamente detto che l’Iss è in una situazione critica del genere, ci sono situazioni di eccellenza, lo riconosco. Il ‘campo profughi’ è riferito alla riforma di Medicina di base che ha portato i centri sanitari nel caos. Mi riferivo a quella situazione. Poi è ovvio che tutti vogliamo che l’Iss e la Medicina di base siano efficienti. Ma così come è stata studiata la riorganizzazione è sbagliato”.
Marco Podeschi, Upr: “Ho apprezzato più il ‘Mussoni’ notturno che quello pomeridiano. Mi sembra che lei Segretario di notte abbia ‘issato la tormentina’. Mi sembra poi che in maggioranza ci siano valutazioni diverse sull’Iss. Sarà un caso, ma questa mattina lei Segretario è da solo in Aula, non ci sono altri membri di governo, ma l’Odg è rivolto a tutto l’esecutivo. Il problema è politico, nessuno crede più nel direttore generale dell’Iss, inutile essere ipocriti. Parliamo di indipendenza tra politica e amministrazione: non ho mai visto che il comitato esecutivo si riunisca d’urgenza per emettere una delibera per predisporre test antidoping per i consiglieri proprio in coincidenza di una sessione in cui si discute della dirigenza. In quella delibera ho trovato un linguaggio molto ‘italiano’, San Marino non è in grado di avere un direttore generale sammarinese? Mi piacerebbe sapere il congresso di Stato che idea ha, nessuno a parte Lei è intervenuto nel dibattito”.
Francesca Michelotti, Su-LabDem: “L’argomento che mi ha più colpito nell’audizione è stata la relazione del Collegio sindacale, i tre bilanci degli ultimi 3 anni non sono e non saranno approvati perché non c’erano condizioni per esprimere un’opinione. Ciò denuncia il vulnus di una struttura amministrativa inesistente e incapace di fornire dati necessari per farsi un’idea. Ci è stato detto che mancano presidi di controllo, il vulnus è amministrativo. Per quattro professionisti il quadro è del tutto ineleggibile, è un’emergenza avere un bilancio chiaro e leggibile per dare ai decisori politici le informazioni necessarie. C’è una sola persona che gestisce gli appalti. Una protezione universalistica di sanità richiede conoscenza approfondita della rilevanza economica di ogni azione che si compie nell’Iss”.
Roberto Venturini, Pdcs: “Dal dibattito sono emerse le criticità del momento rispetto al reclutamento di medici, la maggioranz aha trovato accordo sul presentare un Odg che andrei a leggere: ‘Il Consiglio Grande e generale (…) impegna il congresso di Stato a rafforzare l’azione di programmazione e gestione, ponendo in essere gli adeguamenti normativi necessari a superare le criticità emerse nell’ambito del Comitato esecutivo e del Collegio sindacale dell’Iss, con l’impegno a mantenere il livello e la gratuità dei servizi per i cittadini, garantendo le risorse economiche necessarie, pur con attenzione alla razionalizzazione, a dare una forte risposta alle criticità della classe medica per mantenere le professionalità presenti nell’istituto, a seguire con sistematicità lo sviluppo delle azioni in atto verso situazioni emergenti, promuovere un confronto costante e periodico con il comitato esecutivo (…)’.
Ivan Foschi, Su-LabDem: “Quando parliamo di Iss non è in discussione la qualità del servizio erogato e la professionalità del personale presente nell’istituto. Quello che è oggetto di critica è la gestione di questa struttura, sia in termini economici, su cui sono emersi punti critici in questo dibattito, come nell’audizione in Commissione- il fatto che l’Iss debba 29 mln di euro all’Inps e al Servizio sanitario italiano va onorato, le lunghissime liste di attesa- mi sembra che qualcosina da dire ci sia. Se le tempistiche sono queste, scivoliamo verso la sanità privata, ma questa non è equità. Nessuno demonizza la sanità privata, ma non si può non vedere che a qualcuno convenga metterla in concorrenza al servizio pubblico. Si è parlato poi di influenza della politica nell’Iss, il fatto che la segreteria sia ubicata dentro l’ospedale è anacronistico. Dovrebbe essere da un’altra parte”.
Nicola Selva, Upr: “Le osservazioni fatte da consiglieri di opposizione, ma anche di maggioranza, non sono fatte perché ‘sentite al bar’. Molti di noi hanno fatto esempi di episodi capitati personalmente o ai propri familiari. Va bene dire che si sta lavorando, ma vanno prese in seria considerazioni le problematiche emerse, condivido che la politica non deve screditare la nostra sanità. Mi scuso se nel mio intervento è emerso questo. Io ho solo sollevato problemi esistenti: medici che se ne vanno, liste di attesa lunghe, turn over elevato di medici, vedi la pediatria, questo non è screditare, ma è dovere di un consigliere evidenziare quello che non va. Voglio sapere cosa ne pensano di questo tutti i segretari di Stato, visto che un Odg li tira tutti in ballo. Il problema non è tecnico ma politico”. 
Francesco Mussoni, segretario di Stato per la Sanità: “Sintetizzo in modo costruttivo un dibattito interessante in cui, dove il giudizio critico non è sulla sanità, ma semmai sul segretario e sui dirigenti. Mi fa piacere sentire questa correzione di tiro, conferma che tutti i consiglieri hanno valore di sistema. Poi ci sono i problemi, i servizi complessivi sono tanti e ognuno potrebbe fare esempi che vanno benissimo o male. Il giudizio complessivo è che la sanità sammarinese funziona. Oggi noi abbiamo difeso la sanità, ho messo la mia faccia, ma io non sono un ombrello protettivo, sto gestendo, solo o con i colleghi. La necessità ha portato alla riorganizzazione di molti servizi, quando ho parlato di sistemi clientelari non ho puntato il dito contro nessuno, non é più il tempo dei segretari di Stato che sono dentro il Consiglio direttivo dell’Iss e che decidono tutto. Esco dalla polemica e faccio proposte: occorre fare periodicamente delle comunicazioni e conferenze strutturate su dati, liste di attesa e servizi per avere una comunicazione puntuale e non strumentale, propongo audizioni con i tecnici periodiche, come abbiamo fatto in commissione. Poi bisogna portare avanti punti delle relazioni del Collegio sindacale, occorre dedicare risorse specifiche per riorganizzare servizi amministrativi. Su queste complessità vorrei continuare a lavorare, a dare ordine, e che si distingua il discorso politico.La boutade del test antidroga ai consiglieri: io sono segretario di Stato alla Sanità e alla Famiglia. Nel nostro Paese la droga è un problema, allora dico che la politica può fare questa provocazione, dobbiamo dire che siamo contro la droga e fare il test, dov’è il problema?”.

Dichiarazioni di voto sugli Odg:

Luca Lazzari, Indipendente: Dichiaro voto favorevole all’Odg di Ca e Upr. Al di là del clamore mediatico, vero è che il Comitato esecutivo ha fallito. Ne hanno consapevolezza i cittadini, il Consiglio e forse lo stesso segretariodi Stato. Forse nell’Odg si sarebbe potuto inserire la proposta della modalità di selezione del prossimo direttore”.
Paolo Crescentini, Ps: “Ho letto attentamente l’Odg presentato dalle forze di maggioranza, non si aggiunge nulla di nuovo da cammino da portare avanti. Sono principi da programma di governo, sembra di dare spazio a un insieme di parole senza arrivare al nocciolo del problema. Questo Odg ci sembra molto debole e come Ps non lo voteremo, voteremo invece l’Odg di Ca e Upr, che individua responsabilità precise, anche se non lo abbiamo sottoscritto”. 
Marco Podeschi, Upr: “L’Odg che abbiamo proposto naturalmente lo voteremo. Rispetto all’altro Odg sono curioso. Per capire, vi interessa discutere nel merito questo Odg e inserire quello che noi chiediamo, ovvero di vedere se ci sono i presupposti per mantenere la direzione generale? L’Odg di maggioranza è un vero zig zag politico in cui dite di tutto e il contrario di tutto, cosa vuol dire ‘dare forte risposta’ ai medici? Altra cosa, si parla di adeguamenti normativi, in che cosa consistono? Continuate a difendere l’indifendibile. Oggi evidentemente la Caruso non andrà a casa e Mussoni continuerà a fare il segretario perché il governo non può cadere sulla sanità”.
Ivan Foschi, Su-LabDem: “Noi voteremo il nostro Odg che individua le responsabilità alle criticità nella gestione dell’Iss, non si può continuare a fare finta di niente. Quello di maggioranza fa solo chiacchiere superflue”.
Marino Riccardi, Psd: “Mi pare di vedere una panoramica dell’Iss molto buia, capisco il ruolo delle parti, ma è una visione troppo disfattista, noi abbiamo una sanità di eccellenza e l’Odg stabilisce con molta chiarezza che, nonostante la recessione, si manterrà lo stato delle cose, una sanità gratuita per tutti. Non si può dire che tutto è sbagliato, ci sono difficoltà e ci impegneremo per trovare soluzioni Rinnovo il voto favorevole all’Odg di maggioranza. L’Odg di minoranza è un modo pretestuoso di fare politica. E’ la prima volta che ascolto un Odg che mette in discussione un funzionario pubblico non nominato dal Consoglio, non è il ruolo che compete all’Aula. Se il governo ritiene che la dott.ssa Caruso abbia terminato il suo ruolo, lo deciderà il governo, non può essere attraverso un Odg. Per queste motivazioni il Psd voterà contro a questo Odg presentato da forze di opposizione”.
Franco Santi, C10: “Il nostro Odg dà proprio mandato al congresso di fare questa valutazione, non si vuole superare questa logica.  Vorrei sottolineare che il direttore generale ha perso un’occasione per fare un’operazione di verità con sua relazione presentata alla Commissione. Quel documento poteva dare un chiarimento politico a 360 gradi, chi gestisce la complessa macchina dell’Iss poteva con più coraggio puntualizzare le reali criticità, sia gestionali che politiche. Il reale nodo da risolvere è la mano lunga della politica che non vuole andarsene. Di mezzo c’è un comitato esecutivo che purtroppo rimane schiacciato da queste logiche, per questo motivo vogliamo mettere in discussione questo organismo”. 
Mario Venturini, Ap: “Non ho mai visto risolvere i problemi del Paese con un Odg. Si può accettare la critica che un Odg sia più o meno evasivo e generico, ma ritengo che risponda i temi del dibattito. Di sanità l’Odg si occupa. Sul passaggio sulla gratuità, non è scontato, è l’opposizione che accusa sempre la maggioranza di voler privatizzare l’Iss e di voler introdurre i ticket, quidi si ribadisce un concetto fondamentale della legge istitutiva perché se l’opposizione ci torna sopra non è pleonastico. Cosa era importante fosse sottolineato nell’Odg? Il fatto che oltre ad alcune disfunzioni che il Comitato esecutivo deve risolvere in fretta, c’è un’emergenza rappresentata dalla fuga dei medici. Bisogna quindi intervenire legislativamente, poi la ‘forte risposta’ significa che bisogna far rimanere chi c’è, il governo deve dare una risposta a questo, non è così scontato. Non è un Odg da buttare nel cestino, ma dà strumenti per intervenire. Faccio questa dichiarazione anche a nome del Pdcs e Ns, Riccardi ha già parlato per il Psd, questo Odg non va sottovalutato”.
Roberto Ciavatta, Rete: “Ci sono elementi condivisibili in questo Odg, anche noi potremmo votarlo, mi pare un fioretto della maggioranza, nn mi pare che possa risolverei problemi. Noi sosterremo e voteremo l’Odg presentato da alcuni gruppi dell’opposizione, ci spiace non averlo potuto sottoscrivere ma non siamo stati interpellati. Voteremo nonostante tutto a favore. Riccardi ha parlato di una forma non corretta dell’Odg presentato, perché è nomina del congresso. Ma in questa legislatura ci siamo trovati a discutere – per esempio la vicenda Gentili- di nomine del congresso che, senza dibattiti in Consiglio, il congresso non avrebbe avuto il coraggio di ammettere il suo fallimento. E ci sono altri esempi. Il Consiglio ha tra i suoi doveri quello di fare pressione al congresso perché prenda atto delle scelte sbagliate. Noi voteremo quindi dell’Odg presentato da parte dell’opposizione. Sostituite l’allenatore di una squadra non significa che non si ama più quella squadra, ma che si vuole uno che la diriga come si deve”.
Luigi Mazza, Pdcs: “In ordine delle valutazioni sugli Odg, mi rifaccio agli interventi di Mario Venturini, per conto del Pdcs, noi riteniamo di proporre nell’Odg di maggioranza di inserire nei considerati il riferimento dell’Odg del 23 luglio 2015”.