San Marino. Caos Bollette. Cittadini usati come bancomat, AASS applica ricarichi anche 15 volte superiori rispetto i fornitori italiani. Sammarinesi spremuti!

Mi è arrivata la bolletta del gas. Fresca fresca, consegnatami ieri dalla postina che serve il paesello in cui vivo: Mercatino Conca, in Italia, nella provincia di Pesaro e Urbino, a 4,5 chilometri dal portale di accesso alla Repubblica di San Marino della Cerbaiola.

Il mio primo pensiero è andato, più che all’importo della bolletta -non lo temevo più di tanto visto il calo sensibile del gas già a gennaio e una razionalizzazione del suo uso che ho adottato in questo inverno-, ai costi che il mio fornitore mi applica.

Non farò il nome del fornitore, per non trasformare questo commento in uno spot pubblicitario, ma si tratta di una società che fornisce la gran parte degli utenti di Valconca e Valmarecchia, quindi le zone immediatamente limitrofe al Titano.

Ho quindi aperto la bolletta, non sono svenuto vedendone l’importo, e sono andato a cercare nel prospetto dettagliato dei costi che è allegato ad ogni bolletta che ricevo da quel fornitore, una particolare voce: “Quota Consumo Vendita” (QCV), che in pratica sarebbe il ricarico che il gestore fa sul costo della materia energia, ovvero nel caso il gas. Ho cercato quel dato perchè approfondendo con attenzione mi aveva colpito la stessa voce che AASS applicherà da domani sui nuovi contratti indicizzati, che va da un minimo di 18 centesimi ad un massimo di 31 centesimi di euro, in base alla tipologia di utenza e alle diverse fasce di consumo.

Mi sembrava eccessivo. Ieri ho avuto modo di confrontarlo con quello applicato da un fornitore privato a chi risiede anche un solo metro al di fuori del confine di stato. Credetemi, sono rimasto allibito!

Ma per l’Azienda Autonoma dei Servizi le famiglie sammarinesi sono dei limoni da spremere o degli utenti da soddisfare e “servire”? Perchè mi chiedo questo, vi direte, visto che da domani il costo di un metro cubo di gas, relativamente alla sola componente energia, costerà pressochè uguale sia a San Marino che in Italia…

La risposta è semplicissima. La “cresta” che AASS fa su ogni metro cubo di gas venduto alle famiglie è dal 900% al 1550% più alta di quella che viene applicata in Italia dai privati. Ciò significa che sul Titano l’azienda ricarica da 9 a 15,5 volte in più che la sua “concorrenza” italiana sul costo della materia prima.

Il paragone, oggi, appare sensatissimo, visto che sia il mio contratto che quello che entrerà in vigore domani per le famiglie sammarinesi è un contratto indicizzato, dove il costo di riferimento della “componente energia” di ogni bolletta è uguale.

Ebbene, mentre un sammarinese dovrà riconoscere ad AASS da 18 a 31 centesimi di euro per ogni metro cubo di gas consumato, io sullo stesso quantitativo, ad mio fornitore privato italiano, riconosco soltanto 2 centesimi, senza scaglioni e senza penalizzazioni, più un fisso di 10 euro al mese che, comunque, verrebbe ammortizzato con un consumo di appena 16,7 metri cubi di gas mensile. Una bazzeccola visto che il consumo medio di una famiglia di tre persone è stimato in circa 1.100 metri cubi di gas all’anno, per una media mensile di quasi 92.

Ma facciamo il confronto fra una famiglia tipo residente nel circondario di San Marino e una identica residente nel territorio. Restiamo nel nucleo familiare di tre persone, che utilizza il gas per riscaldare casa e acqua sanitaria e per cucinare.

Il consumo annuale è di 1.100 metri cubi di gas. Su questi, il fornitore italiano di cui sono cliente guadagnerebbe 120 euro di canone fisso, più 22 euro, ovvero un totale annuo di 142 euro.

Quanto guadagnerebbe, invece, l’AASS se la stessa famiglia vivesse sul Titano?

Facciamo subito il conto: 0,18€ x 1.100 mc = 198 euro. E questa è l’ipotesi più vantaggiosa per l’utenza. La più svantaggiosa, visto che il “ricarico AASS” su un metro cubo può arrivare a 0,31€, fa sì che su quel nucleo familiare l’Azienda faccia un utile di addirittura 341 euro, oltre il doppio di quanto guadagnerebbe un suo competitor italiano.

Non credo ci sia nulla da aggiungere se non ricordare ad Autority e Azienda di Stato che i sammarinesi sono stanche di essere considerati dei limoni da spremere.

Ieri, intanto, sono emersi i primi dati ufficiosi ma attendibili sui prezzi di gas e luce che verranno applicati al mercato tutelato italiano: l’energia elettrica cala di un ulteriore 20% mentre il gas dovrebbe attestarsi ad un prezzo del 10% inferiore, intorno a 0,55€ al metro cubo che è sempre di più di quanto l’AASS pagava fino al 31.03.23 il gas metano (0,463 euro al metro cubo).

Il Segretario di Stato Teodoro Lonfernini, in conferenza stampa ha rivendicato la “saggezza” della scelta di revocare il contratto con Enel Global Trading che garantiva forniture di gas ad un prezzo fisso fino al 2027, fissato in circa 0,47 euro al metro cubo.

Ne avevo parlato nei giorni scorsi (leggi qui) definendo però una rischiosissima scommessa la scelta -a mio parere scellerata- di rinunciare ala stabilità che quel contratto garantiva. E non solo perchè i prezzi del mercato reale, sia italiano che europeo, sono ancora più alti dello 0,47 che era il prezzo fisso che Enel Global Trading applicava all’AASS, ma per l’estrema instabilità del mercato e, soprattutto, per il pessimismo di tantissimi autorevoli analisti che prevedono la conferma del trend di riduzione del prezzo del gas solo fino al prossimo mese di giugno, nel quale con l’avvio del riempimento degli stoccaggi per l’inverno, l’aumento pesante della domanda determinerà una nuova corsa al rialzo dei prezzi che in caso di inverno europeo mite si calmerebbe introno al mese di dicembre ma in caso di inverno freddo continuerebbe a galoppare per tutto il 2024, riportando un metro cubo di gas a prezzi prossimi ai 2 euro al metro cubo.

Non aveva nessun senso rinunciare al prezzo fisso, almeno oggi quando le previsioni presentano un altissimo rischio di rialzi anche importanti nel medio termine. Quindi, perchè AASS ha rinunciato a quel contratto?

Le ipotesi sono, a mio parere, solo due: o per stupidità o per interesse. Voglio propendere per il secondo… Ma, in tal caso, la cittadinanza venga informata su quale sia questo così grande interesse!.

Enrico Lazzari

Enrico Lazzari