Le aziende mandano chiari avvertimenti dopo gli effetti del decreto sicurezza che sul territorio italiano prevede, tra le altre cose, una sanzione e il fermo del veicolo con targa straniera se guidato da residenti in Italia da più di 60 giorni. Un problema che tocca numerose imprese in Repubblica.
“Le aziende, specie quelle che hanno molti mezzi, stanno pensando di aprire società fuori territorio”, afferma la presidente Osla, Monica Bollini alla SmTv. Questo accadrà, spiega, “se il problema non sarà risolto in maniera veloce”. A raccogliere le preoccupazioni delle aziende è l’Organizzazione sammarinese degli imprenditori che rende noto un nuovo fermo di veicolo in Italia: si tratta di un mezzo aziendale dal Titano. Osla parla della necessità di una risposta veloce, per i propri associati e per l’intero sistema economico. L’organizzazione – ne dà sempre notizia la SmTv ha chiesto un incontro urgente con la Segreteria di Stato agli Esteri. Nonostante del caso targhe si parli più o meno tutti i giorni, non si intravede purtroppo alcuna soluzione. Il governo stando alle sue comunicazioni si sarebbe mosso già dal mese di ottobre del 2018, il che ovviamente la dice lunga sui rapporti che può vantare con l’Italia. Nei vari comunicati governativi si è comunque sempre voluto sottolineare che le forze dell’ordine italiane nei confronti di auto con targa sammarinese avrebbero applicato il decreto in maniera meno rigorosa anche alla luce di una circolare. Il che viene però continuamente sconfessato dai fatti, molti sono ormai i casi in cui è stata applicata la sanzione e si è anche sequestrato il mezzo, come peraltro stabilito dal decreto. E’ di mercoledì la lettera inviata al direttore di Giornale sm a firma di Fabrizio Pascucci: “Buongiorno Direttore, sono Pascucci Fabrizio, titolare e Amministratore Unico della società G.M.F. SRL (sito a Serravalle RSM) operante a San Marino dal 1992. Volevo segnarle un altro episodio riguardante il tanto decantati rapporti di buon vicinato con l’Italia. Ieri mattina sono stato fermato dalla Polizia Locale di Gambettola la quale ha provveduto a sequestrarmi il mezzo aziendale (in quanto sono cittadino italiano) e comminarmi una sanzione di € 499,80, pagata immediatamente. Ho subito un trattamento pari a quello di un criminale, gli agenti non hanno tenuto minimamente in considerazione tutta la documentazione che avevo a bordo. Siamo in attesa che gli organi competenti risolvano questa situazione prima che le aziende siano costrette a chiudere la propria attività nella nostra Repubblica”. Ora arriva la durissima presa di posizione di Osla che parla persino di aziende pronte a trasferirsi: un danno nel danno.
