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  • San Marino. Caos targhe: ecco i consigli dell’avv. Pagliai per un possibile ricorso (articolo integrale da RepubblicaSM)

    Per il cittadino non è sempre facile interpretare correttamente le normative, specie quando pur impattando sul proprio quotidiano esse fanno capo ad un Paese straniero. Il perimetro è quello del decreto sicurezza dove l’art. 93 del Codice Stradale vieta a chi risiede in Italia da più di sessanta giorni di guidare un veicolo con targa estera. Abbiamo chiesto un approfondimento all’avvocato Stefano Pagliai.

    Può darci un contributo per la corretta interpretazione dell’art. 93 del Codice della Strada della vicina Italia?
    “Sono già stato contattato da molti clienti, alcuni, purtroppo, già sanzionati, altri interessati a capire come si devono comportare. Si è effettivamente passati da un giorno all’altro, con l’approvazione del decreto sicurezza, dalla deregulation totale all’applicazione di norme draconiane che non hanno tenuto in nessuna considerazione la specificità sammarinese. Il nuovo articolo 93 del Codice della Strada sancisce che sia vietato per chiunque risieda in Italia da più di sessanta giorni di condurre automobili immatricolate all’estero. Le uniche deroghe riguardano vetture concesse in noleggio o in leasing da parte di società estere che non abbiano sedi in Italia oppure il comodato da parte di una società estera ad un residente in Italia che ne sia collaboratore o dipendente. Nessuna deroga, anche questo mi è stato chiesto, è stata invece prevista rispetto alla conduzione di veicoli intestati a familiari o prossimi congiunti: la figlia residente in Italia che guidi la vettura con targa sammarinese del padre è passibile di multa salata. Il problema più grave che si è posto è che le deroghe, comunque sia, al momento coprono esclusivamente veicoli immatricolati in Stati dell’Unione Europea e dello Spazio Economico Europeo di cui la Repubblica di San Marino non fa parte. Paradossalmente i conducenti di auto sammarinesi vengono trattati alla stregua di chi venisse trovato a guidare un veicolo con targa cinese. Ho letto anch’io che il Governo di San Marino sta lavorando con quello italiano per ovviare al problema attraverso circolari ministeriali. Non so come tecnicamente si potrà o vorrà porre rimedio ad un’evidente svista di chi ha scritto la norma. Non so, ad esempio, se si stabilirà una sorta di ‘moratoria’ sulle multe ai veicoli con targhe sammarinesi in attesa di intervenire nuovamente a modificare la norma includendo l’applicazione delle deroghe anche a Paesi extra – UE come San Marino, Svizzera o lo Stato del Vaticano che attualmente ne sono esclusi”.

    Nell’attesa di una soluzione possibile, come dovranno comportarsi i residenti in Italia ‘costretti’ comunque a viaggiare a bordo di auto con targa sammarinese?
    “Il mio consiglio al momento per tutti coloro che sono interessati dal problema, se per ovvie ragioni non possono porvi diversamente rimedio, sperando di non essere ‘beccati’ proprio nei prossimi giorni, è quello di premunirsi comunque sia dei documenti che attestino la condizione che integra la deroga. Se si è, ad esempio, dipendenti di una società sammarinese che concede al dipendente una vettura aziendale occorre avere con sé al momento del controllo un documento sottoscritto dal titolare ed avente data certa – basta anche il ‘timbro’ dell’ Ufficio Postale – che lo comprovi. Al momento la deroga non copre come ho detto la Repubblica di San Marino ma se si porrà velocemente rimedio al problema a seguito dei contatti in corso tra Governo italiano e sammarinese potrebbe essere utile per supportare successivi ricorsi aver comunque dimostrato di essere stati in regola”.

    A rimetterci saranno soprattutto i frontalieri?
    “Questa vicenda dimostra che se l’unico obiettivo che ci si prefigge quando si scrivono le norme è quello di colpire i furbetti – stavolta i ‘furbetti’ del bollo auto e dell’assicurazione – a pagare rischiano di essere più che altro i cittadini onesti: ho letto che in Romania o in Bulgaria già si sono organizzati per fornire falsi contratti di collaborazione a residenti italiani che quindi potranno proseguire a circolare su vetture con targhe estere per non pagare bollo ed assicurazione. Ed il povero frontaliere invece si trova da un giorno all’altro costretto ad acquistare una nuova auto oppure a dover sostenere le spese non certo esiziali di una nuova immatricolazione. Davvero un capolavoro!”.

    Repubblica Sm