La svolta sul caso targhe, pomposamente annunciata dal segretario Renzi non è purtroppo mai arrivata. Tutte le settimane si registrano sequestri a privati o ditte e conseguentemente le persone decidono per la radiazione. Il numero delle radiazioni risulta superiore di circa un migliaio di unità rispetto allo scorso anno mentre è in diminuzione il parco auto circolante, vale a dire che sono più le vetture radiate di quelle che vengono immatricolate. Le persone pur sapendo di andare incontro al rischio di dover pagare multe salatissime, continuano a confidare sul fatto che chi fa i controlli chiuda un occhio che è poi quel che era stato annunciato anche dallo stesso Segretario Renzi. Purtroppo se alcune pattuglie effettivamente chiudono un occhio, altre sono inflessibili. Il peso del cosiddetto decreto sicurezza lo stanno pagando in tanti: i privati, le ditte, gli autonoleggi. Di questi a San Marino se ne contano una ventina rispetto ai circa 100 di 10 anni fa. Alcuni di essi lavorano in condizioni sempre più difficili, ne abbiamo parlato con Luciano Zonzini di Ippo Autonoleggio srl..
Avete avuto qualche sequestro?
“Ne abbiamo avuti 3 che (pagando) abbiamo risolto anche se il rischio di incorrere in altri sequestri ed altre multe rimane. Se un nostro cliente deve andare a Rimini ecco corriamo un rischio perché c’è chi applica la legge e chi magari non è così rigoroso. Da quando il decreto sicurezza è in vigore e abbiamo dovuto risolvere tre sequestri, abbiamo imparato a fare tutto da soli rivolgendoci alle autorità italiane che sono le uniche che ci danno udienza e che ci aiutano a trovare la soluzione”.
Perché afferma di interfacciarsi solo con le autorità italiane?
“Perché chiamando direttamente i carabinieri o la polizia italiana riusciamo ad avere delle risposte. Qui da noi ci vogliono settimane prima di riuscire a parlare con qualcuno e poi comunque le risposte non arrivano. Io mi sono rivolto agli uffici di competenza, ho scritto mail e messaggi, una fitta corrispondenza che conservo, alla quale non ho mai ricevuto alcuna risposta”.
E’ paradossale, specie considerata la dimensione del Paese…
“Qui ci si conosce tutti, ho parlato con tutti i Segretari di Stato che mi hanno rassicurato di aver preso a cuore il problema. Poi di fatto non si è mossa una virgola. Io conto solo che il problema venga risolto dall’Italia che ha tutto l’interesse a non mettere in difficoltà i frontalieri non dico sammarinesi, visto che San Marino non conta niente…”
La speranza è che si ponga presto fine a un problema che sta dando l’assillo e facendo perdere la serenità a tante persone. Moltissime sono le storie che abbiamo raccolto in questi mesi che qualcuno ha vissuto come un incubo. “Dopo il matrimonio mi sono trasferita in Italia e quasi subito ho avuto un bimbo – ha raccontato una sammarinese Siccome le spese sono tantissime da quando è uscito il decreto sicurezza ho rinunciato ad avere un’auto. Quella che ho è targata San Marino, non posso permettermi ora di immatricolarla in Italia e fare una nuova assicurazione. Devo lasciarla in garage”. Chi invece ha optato per la radiazione sono le tantissime persone che si sono viste sequestrare il mezzo e che hanno dovuto pagare multe dai 500 euro in su. Infine c’è chi ancora spera in una possibile soluzione e che conta, una volta superato il confine, di non incappare nella pattuglia ‘sbagliata’.