Luigi Mazza, Pdcs: “Non è un intervento facile. Intervengo come capogruppo Pdcs-Ns, ma farò un primo accenno sul piano personale. Conosco Claudio da anni e ho stima nelle sue capacità di leggere i momenti politici. L’inizio della legislatura non è stato facile. Al termine del governo del Patto, il capogruppo del Psd ha riconosciuto che solo le due forze più popolari potevano portare il Paese fuori dalla black list e dalla situazione difficile. Da lì è nato San Marino Bene comune. Le prime norme sono state difficili, spending review, Carisp, riforma tributaria. Nel tempo non dimentico un momento di questa legislatura, nel settembre 2014 con una piazza ostile, altri avrebbero gettato la spugna su una riforma così osteggiata. Mi ricordo che dissi a Felici cosa facciamo per uscire da palazzo? Lui disse: ‘noi usciamo per primi’. La lucidità e determinazione, sapere che facciamo qualcosa di giusto per la collettività, ci fa mettere da parte nostro interesse. Claudio Felici non si dimette per la questione morale, ma perché ‘il tempo è galantuomo ma la politica non rispetta quei tempi’. Nulla oggi richiede le sue dimissioni, ma comprendiamo le sue motivazioni. Spero possa essere un momento di rafforzamento e lo dovremo fare tutti in maggioranza, ma nell’immediato si capisce che è il momento in cui si deve ripartire e ci pone ad affrontare giornate non facili. Due gli aspetti in ballo, questione morale e azione di governo. Con arresto di Claudio Podeschi e Fiorenzo Stolfi qualcosa è cambiato. Ci indica che la magistratura sta portando avanti indagini con massimo rigore e determinazione ma anche che l’indagine coinvolge più settori di rilevanza istituzionali. Quello che emerge dai giornali non mi lascia sereno, non si tratta di un finanziamento della politica, ma anche di un forte arricchimento personale per decine di milioni di euro, spero non sia così, ma i dati sono questi, non si parla di finanziamenti ma di tangenti. Le indagini ce lo diranno, ma in Aula mai avremmo pensato a questo. C’è esigenza di chiarezza prima in Tribunale poi con commissione d’inchiesta che è essenziale per capire le debolezze del sistema. Ma in questa situazione, scatenare la caccia alle streghe fa bene al Paese? O è opportuno lasciare lavorare la magistratura e attivare dopo la commissione d’inchiesta? C’è chi ha già pronta la condanna, ma io so che la magistratura sa fare il suo lavoro. Non accetto che si arrivi qui con una condanna senza conoscere i fatti.
Poi c’è l’aspetto del voto di scambio, nessuno lo nega. Lo dice il capogruppo di uno dei partiti indicato come coinvolti, ma vorrei sapere i fatti. Ho ruoli di responsabilità dal 2007 e da allora certamente non sono avvenuti Ma non mi basta leggere sui giornali che c’è stato voto di scambio per insinuare che non c’è più legittimità.
Poi l’azione di governo: da questo passaggio dobbiamo rafforzarla malgrado le dimissioni.
Se ci sono primi dati positivi sul numero aziende che crescono e riduzione costi Pa sono solo primi passi. Maggioranza e governo devono affrontare con massima determinazione gli obiettivi. In questi giorni in maggioranza abbiamo trovato l’accordo in questa direzione. Va fatta verifica programmatica e sul governo stesso. Diamo massimo sostegno a Gian Carlo Capicchioni per l’incarico che andrà a ricoprire”.
Fonte: Dire