San Marino. Cardelli (Dc): “Noi fuori mercato? Scelte del governo tutte sbagliate” (Intervista di Repubblica Sm)

Che San Marino ha problemi importanti lo stanno dicendo in molti, primo fra tutti il Segretario Celli che si è spinto a dire che saremmo fuori mercato. E se lo dice lui che il Paese lo guida o dovrebbe guidarlo è segno che non ci sia tanto da star tranquilli. Ne abbiamo parlato con Alessandro Cardelli, capogruppo Dc.
Di recente il Segretario Celli è tornato a parlare alle persone e ciò che più stupisce è che quel che dice è molto simile a quanto sostenuto in campagna elettorale, come non fosse lui a guidare il Paese da quasi un anno e mezzo. E’ una strategia o semplice mancanza di argomenti?
“Ritengo sia la conseguenza di quello che questo governo ha fatto in un anno e mezzo. I problemi sono stati intensificati: Asset, Cassa, sistema bancario e Sanità, sono solo alcuni esempi. Neanche un obiettivo è stato raggiunto, la situazione si è piuttosto aggravata. La cosa che più mi preoccupa è come tutto questo ricadrà ingiustamente sulla collettività. Le nuove tasse annunciate dal governo e i tagli non porteranno a niente se non aggravare ulteriormente la situazione. Si dovrebbe fare l’esatto opposto, il governo dovrebbe lavorare giorno e notte per portare nuove entrate e investimenti in territorio, l’unica strada per uscire dalla crisi attuale”.

Come fa chi governa da tutto questo tempo a dire che il Paese è fuori mercato?
“Dobbiamo chiederci per quale ragione la Repubblica è considerata fuori mercato. E la ragione è la campagna denigratoria italiana scatenata dalle scelte sbagliate del governo: allarme liquidità, blocco Asset. Tutte le scelte del governo anziché consolidare e migliorare l’immagine di San Marino l’hanno peggiorata. Ora è arrivato veramente il tempo in cui prestare orecchio agli appelli che arrivano da tutto il Paese. Il governo è stato incapace di confrontarsi con chiunque. Ne è un esempio il piano di stabilità che il governo ha fatto scrivere da consulenti esterni che non si sono confrontati né con le forze di opposizione, né con le associazioni datoriali, né con quelle sindacali. Una cosa estremamente grave alla quale pone rimedio il controtavolo delle forze di opposizione che pur con le loro diversità stanno incontrando le associazioni datoriali e sindacali per far emergere un piano di stabilità che sia il piano del Paese e non quello di qualche portatore di interesse. Il rilancio del Paese deve partire dai sammarinesi.”

Non si perde occasione per togliere l’attenzione dai temi caldi della politica. Piuttosto che parlare di Npl si pensa a dar risalto a una sentenza, mi riferisco a quella di Forlì, che di fatto si è espressa contro il sistema. Perché?
“E’ tipico di Adesso sm spostare l’attenzione e non rispondere invece su altre domande. Sarebbe interessante conoscere la posizione sulla nuova ricusazione effettuata da Banca Centrale, uscita sui giornali, relativa alla questione Asset Banca. Adesso.sm dovrebbe concentrarsi sulle vere emergenze. Le vendite immobiliari sono ferme dal 12 febbraio e non si sta facendo nulla, la legge sviluppo fatta a settembre non produce vantaggi anzi crea problemi all’occupazione sammarinese. Ci sono gli interventi di semplificazione che sono fermi, le infrastrutture che dovevano partire a inizio legislatura e che non sono partite, le telecomunicazioni che non funzionano, i negoziati con l’Ue. E’ su questi temi che Adesso sm dovrebbe impegnarsi. E invece si sposta l’attenzione per nascondere l’incapacità di portare a casa risultati per il Paese”.

E’ come se tenessimo più per gli ‘altri’ che per noi. Come se proprio al nostro interno si fosse scatenata una guerra tra ‘polli’. Cosa pensa del fatto che Giorgetti abbia detto che dobbiamo (s)vendere il pacchetto Delta (con una perdita di quasi un miliardo) per non inimicarci le banche italiane?
“La decisione di vendere gli npl del pacchetto Delta è un atto estremamente grave perché non c’è stata condivisione, inoltre la vendita ai prezzi ipotizzati potrebbe comportare nuove perdite per Cassa, che dovrà accollarsi le ricapitalizzazioni, a vantaggio di chi ha acquistato. Tale gestione poteva benissimo essere effettuata in territorio sammarinese, con benefici per l’intero sistema. La verità è che altre possibilità c’erano, ma non sono state minimamente prese in considerazione da parte di chi governa. E’ ovvio che chi ci guadagna in tutto questo non è il sistema sammarinese. Il fatto che ci si sia spinti a dire che non è volontà del governo inimicarsi le banche italiane la dice lunga sul rapporto con l’Italia che è ai minimi storici. E’ una frase che dimostra l’impossibilità di ragionare di politica estera, di portare avanti un progetto, non c’è un dialogo con l’autorità italiana, ci si sta evidentemente piegando senza ottenere nessuna contropartita per il Paese”.

Una politica così quanto può reggere? E soprattutto, quanto può reggere il Paese?
“E’ giusto chiedersi ciò, questo è un governo che non solo ha dimostrato di non essere il cambiamento ma che si è rivelato incapace di risolvere i problemi del Paese aggravandoli. Le opposizioni pur diverse hanno dimostrato compattezza e senso di responsabilità. Come dicevo lavorando seriamente per dare al Paese un piano di stabilità che sia di tutti. San Marino può reggere poco a questo governo e si merita un’alternativa che vedo possibile. Occorre un’ampia rappresentatività per uscire dalla crisi perché non si può prescindere dall’ascolto delle esigenze dei cittadini”.

Si punta tanto sul fare cassa. Lei cosa pensa della sanatoria?
“La sanatoria edilizia, che noi da anni sosteniamo, poteva essere una grande opportunità. Come impostata invece sta creando tantissimi problemi. Le tariffe sono alte, l’applicazione ha criticità, per non parlare del ‘volantino’ inviato nelle case ai sammarinesi, il quale ha creato un grande allarmismo. Come in tutte le cose serve buon senso e elasticità, soprattutto quando si fanno correttivi di questo genere, e inoltre i termini previsti sono molto stringenti, ritengo servirà una proroga. Serve un dialogo giornaliero tra il governo e i tecnici per rendere questo strumento più efficace”.

E’ emerso in questi giorni che il Presidente di Cassa di Risparmio Fabio Zanotti sarebbe presidente anche della Wd Cash, presente in una delle cordate per aggiudicarsi gli npl di Delta. Il che autorizza a pensare che si stia agendo in nome di interessi altri da quelli collettivi?
“Sono mesi che come opposizione solleviamo questioni legate a conflitti di interesse sul sistema bancario, senza mai ricevere risposte e anzi venendo derisi o additati come cospiratori, quando invece poi le cose dette si sono purtroppo interamente realizzate, esempio la vendita dei crediti Delta prospettata da più di un anno. Mi meraviglio di come tutto questo non solo sia tollerato, ma permesso dai Consiglieri di maggioranza”.

Quello della Sanità è un tema caro alla sua parte politica ma non c’è giorno in cui non venga portata alla luce una criticità. Quali sono i suoi principali problemi e come si potrebbe cercare di risolverli?
“La sanità sammarinese ha bisogno di una grande iniezione di fiducia. Innanzitutto va rivista la legge sulle libere professioni, vanno valorizzati i professionisti che lavorano quotidianamente dentro la struttura e non permettere che persone con contratti di collaborazione possano guadagnare più del doppio. In più dobbiamo migliorare i trattamenti retributivi, rispetto all’Italia, se abbiamo come obiettivo quello di portare professionisti esterni a lavorare qua ogni giorno. Infine aiutare i giovani sammarinesi a formarsi in medicina, con nuovi accordi con le università italiane per accedervi. Questo potrebbe permettere alla nostra sanità di rimanere gratuita e tornare ad essere come in passato una vera eccellenza”.

Olga Mattioli (Repubblica Sm)