SAN MARINO. CARISP condannata, per iniziative di cui sono responsabili ex membri del Cda: l’allora Presidente l’avv. Zanotti e i consiglieri Rosa, Kaulard e Coccioli. Leggi la sentenza

SENTENZA PROCEDIMENTO CIVILE N.429.2018

Cassa condannata, per iniziative di cui sono responsabili ex membri del Cda: l’allora Presidente l’avv. Zanotti e i consiglieri Rosa, Kaulard e Coccioli.

Avevano istituito un organismo non previsto dallo Statuto, che avrebbe dovuto occuparsi di “un ampio processo di consolidamento del settore creditizio locale finalizzato a stabilizzarlo e a renderlo maggiormente competitivo e innovativo” come si legge alla pagina 3 della sentenza.

Istituirono una “delegazione” alla quale conferire il compito di esperire con immediatezza e adeguato approfondimento le valutazioni di aggregazione richieste dal Socio: il Socio di Cassa di Risparmio è l’Ecc.ma Camera e la comunicazione da cui si è tratto spunto per istituire la “delegazione” fu una lettera dell’allora Segretario di Stato alle Finanza (Simone Celli).

GiornaleSM pubblicò delle foto di allora esponenti di Cassa di Risparmio e Banca di San Marino in costume da bagno che conferivano tra loro….La “delegazione” era stata istituita senza prevedere la presenza dei membri di minoranza del Cda di Cassa (che in quel momento erano il rappresentante delle opposizioni Prof. Vento e i rappresentanti della Fondazione San Marino Filippo Francini e Marcello Forcellini).

Invano questi tre consiglieri chiesero (pag. 5 della sentenza) che anche un rappresentante della minoranza potesse partecipare ai lavori della “delegazione”.

La risposta negativa (pag. 6) fu tranchant: “il presidente e gli altri consiglieri ritengono di non dover fornire alcuna spiegazione (al rifiuto di estendere la partecipazione ai consiglieri di minoranza) ed esprimono il voto contrario alla proposta del consigliere Forcellini…” . Tutto alla faccia della trasparenza tanto evocata oggi dalla parte politica che nominò quei membri del Cda di Cassa. I consiglieri Forcellini, Francini e Vento (quest’ultimo ha poi rinunciato) hanno promosso causa civile nei confronti di Cassa di Risparmio nel 2018 e la decisione del Commissario della Legge è stata a favore di questa richiesta, condannando la Cassa alle spese del procedimento e alle spese dei legali dei due consiglieri ricorrenti, e cioè Francini e Forcellini.

Ora ci domandiamo se tutte queste spese (giudizio, avvocato di Cassa di Risparmio e avvocati dei ricorrenti) potevano essere evitate: la risposta è “sì”, perchè si sarebbe dovuto operare nell’ambito delle regole stabilite dalla Legge e dallo Statuto, mentre così non è stato. Quindi ci auguriamo che l’attuale Consiglio di Amministrazione di Cassa di Risparmio non faccia cadere la possibilità di rivalersi su chi queste spese le ha causate, e cioè l’ex presidente e gli ex consiglieri, istituendo una “delegazione” che non aveva alcuna ragione d’essere se non quella di operare e decidere escludendo i consiglieri di minoranza ed il collegio sindacale.