San Marino. Caro bollette: la strategia finanziaria AASS ha consentito di contenere i rincari per l’anno in corso e di mettere un’opzione sull’andamento dei prezzi per il 2023 … di Alberto Forcellini

C’è una grande preoccupazione per quanto potrà accadere in autunno a livello di utenze, caro prezzi, inflazione. La Ue prevede una percentuale inflattiva record e un rischio recessione già nel 2022, se Putin dovesse tagliare il gas. Insomma, c’è lo spettro della crisi energetica su ogni possibile previsione.

La Commissione Ue avverte che l’economia dovrebbe registrare una crescita del 2,7% nel 2022 e dell’1,5% nel 2023. La crescita nella zona euro dovrebbe attestarsi al 2,6% nel 2022, per poi scendere all’1,4% nel 2023. Si tratta di stime più basse di quelle rilasciate appena lo scorso maggio. Il dato più preoccupante è senza dubbio quello dell’inflazione, che dovrebbe raggiungere i massimi storici nel 2022, attestandosi al 7,6% nella zona euro e all’8,3% nell’Ue, per poi scendere rispettivamente al 4,0% e al 4,6% nel 2023.

Non a caso, già da qualche mese tutti i membri dell’eurozona si sono attivati per governare queste dinamiche grazie ad approvvigionamenti alternativi al gas russo: più in difficoltà quelli come la Germania che sono Gazprom – dipendenti, più facilitati quelli che già si servono anche del nucleare e di energie alternative come la Francia, hanno buone speranze quelli come l’Italia che si sono subito attivati per differenziare le forniture. Spagna e Portogallo hanno consumi molto bassi.

San Marino non ha le chances dei grandi Paesi e può solo contare su politiche oculate. Cosa che non è stata fatta in passato, quando le bollette non venivano mai aggiornate, cosicché, allo scoppio della crisi, si è rischiato il collasso. Il prezzo del gas naturale ha iniziato una costante crescita nel corso del 2021, passando dai 18 euro per MWh di marzo ai 116 euro per MWh di dicembre 2021. Agli inizi del 2022 viaggiava sui 130 euro di media di mercato.

Con questi segnali assolutamente preoccupanti, AASS si è mossa mettendo a punto, proprio alla vigilia dello scoppio della guerra, una strategia finanziaria (insieme a Cassa di Risparmio) che ha consentito di stipulare con ENI un contratto di acquisto a prezzo calmierato pari a 75 centEuro/Smc, qualunque sia il prezzo di mercato, fino al 2027.

L’operazione ha già fatto risparmiare ad AASS, sul bilancio 2022, una trentina di milioni di euro. Facile pensare che se non ci fosse stata questa manovra, l’AASS non avrebbe avuto neanche i soldi per pagare gli stipendi. Ma l’effetto è a lungo termine, come abbiamo accennato. Il contratto è stato stipulato in maniera tale che può prevedere una rinuncia già dal 2023 realizzando un premio di 25,5 milioni e liberare garanzie per 28, agganciando però i successivi acquisti al prezzo di mercato e alle sue evoluzioni. La qual cosa dovrà essere valutata in base alle evoluzioni del mercato e alle dinamiche geopolitiche.

La stessa operazione è stata fatta con Enel per l’energia elettrica. Nello specifico, il contratto siglato ha assicurato un acquisto di 45 MWh a 43,759 al Kwh per il 2022; 158 euro MKW/h per il 2023. Negli ultimi tempi abbiamo visto quotazioni salire fino ai 277,99 euro.

Ecco da dove nasce quella differenza del 250% in meno per le utenze sammarinesi rispetto a quelle italiane, spiegata dal Segretario Lonfernini ai microfoni di RTV. In conferenza stampa con i vertici AASS ha spiegato anche, qualche tempo fa, che lo Stato spende 50 milioni all’anno per acquistare acqua, luce e gas. Pertanto, la contrattualistica è stata necessariamente affiancata da programmi strutturali. Ovvero, San Marino cercherà di recuperare il tempo perduto nella realizzazione di impianti capaci di garantire un approvvigionamento autonomo aumentando la produzione di energie rinnovabili. C’è già una relazione in cui è stata inserita una mappatura delle aree in grado di ospitarli. L’obiettivo è quello di promuovere l’economia circolare, oltre che mettere in sicurezza l’Azienda.

Ci permettiamo di aggiungere a questi sani propositi anche: il risparmio, l’oculata gestione e la consequenzialità delle promesse. Perché nessuno si illude che i prezzi torneranno mai quelli di prima.

a/f