Riceviamo e pubblichiamo

Caro Direttore, alle ultime elezioni ho votato Motus Liberi.
Per molto tempo ho votato per la Dc raccogliendo però grosse delusioni. Nel 2016 ho provato a turarmi il naso votando Repubblica Futura.
Ma i tre anni di governo guidati da Celli, Renzi, Podeschi e Michelotti hanno toccato vette assurde.
Così, un anno fa, ho dato coraggio a Motus Liberi perché insieme a Rete rappresentavano comunque una opzione moderata e nuova.
Devo dire che ho salutato con favore la nomina di Fabio Righi al governo. Nonostante te le voci messe in giro ad arte riguardo la sua ipotetica ‘vicinanza” a vecchi marpioni della politica.
Ma, si sa, in politica le arti del pettegolezzo e del discredito sono sempre dietro l’angolo e vanno sempre di moda. Ed è per questo che in politica oltre alla giovane età servono anche spalle ben larghe per affrontare le tempeste che il governo del Paese richiede
In questi mesi Motus Liberi ha fatto, probabilmente, quel che poteva fare ed era prevedibile facesse in un governo di 44 consiglieri. Ma differentemente dalle altre componenti minori della maggioranza si è un pochino persa piuttosto che guardare al sodo.
Si, ci sono stati bei interventi consiliari pieni di entusiasmo, comunicati in cui ogni tanto si è fatto qualche distinguo dalla maggioranza, bei programmi economici con scadenza decennale ma è emersa anche qualche fragilità personale.
Si tenga conto che nell’agone politico il fattore anagrafico da attenuante, specialmente in ruoli di governo, diventa una aggravante.
Con le difficoltà che ci sono è comprensibile fare qualche errore, apparire incerti, disattendere le aspettative.
Errare humanum est.
Sarebbe auspicabile però evitare di cadere nei “suadenti richiami’ di qualche forza di minoranza o di ambienti magari li vicini.
Da elettore del Movimento, mi piacerebbe che non si facessero quegli scivoloni marchiani già visti in altre esperienze similari. Sono convinto che, pur giovanissimi, Fabio Righi, Carlotta Andruccioli e ragazzi e le ragazze di Motus saranno all’altezza del mandato elettorale ricevuto.
Non è facile essere una forza di governo ma il Paese ha bisogno di stabilità e non di nuovi giri di valzer.
Mi fido di loro.
Un lettore