Riceviamo e pubblichiamo
LETTERA APERTA AL SEGRETARIO ALLA GIUSTIZIA UGOLINI
Onorevole Segretario Ugolini,
mi prendo la briga di scriverLe e chiamarLa in causa in qualità di responsabile di uno tra i Dicasteri più “caldi e delicati” della corrente legislatura.
Caro Segretario,
siamo arrivati a un punto di svolta e sono certo che Lei ne sia più che consapevole.
Dopo anni di confusione mediatica, si profila una situazione a dir poco sgangherata della giustizia del nostro Stato.
Una giustizia che è stata in alcune sue parti inquinata ed eterodiretta da un gruppo di potere privo di scrupoli pur di raggiungere i propri interessi.
E, a dirgliela tutta, la pubblicazione di quella foto dell’allegra comitiva composta da un magistrato, un libero professionista, un direttore di banca, un immobiliarista ed un ex Segretario di Stato è stata peggio di pugno in faccia.
Specialmente se si confronta la foto con il tono e le risposte, alla Commissione di Inchiesta, da parte di alcuni protagonisti che abbiamo avuto la possibilità di ascoltare grazie al coraggio di Marco Severini.
Caro Segretario
In ragione del ruolo che ricopre, è bene che esca, come si suole dire in Repubblica, “dal macchione” e ci dica pubblicamente a che punto stanno le cose.
A che punto è l’azione di Sindacato nei confronti di Alberto Buriani?.
A che punto sono le indagini in corso su Banca Cis?.
Sono stati aperti, ad oggi, nuovi fascicoli dopo il lavoro della Commissione di inchiesta ma, sopratutto, dopo la pubblicazione da parte di Giornale.sm delle deposizioni effettuate?.
Abbia il piacere di rispondermi.
Non mi ignori, ascolti il mio accorato appello.
Non le sto chiedendo nulla di tragico, drammatico o scomodo.
Sono, infatti, più scomode, tragiche o inopportune le mie banali domande rispetto a quel che si ipotizza in capo al gruppo di Banca CIS e dintorni?.
Mi risponda, la prego.
Ne va della sua credibilità, di quella del Governo e della sua maggioranza.
Un lettore preoccupatissimo dopo aver ascoltato tutte le deposizioni pubblicate da Giornale.sm (a cui va il mio massimo sostegno).
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