La questione NPL torna al centro del dibattito politico: in Consiglio Grande e Generale, infatti, arrivano in I lettura i due progetti di legge dedicati rispettivamente alle “Misure e strumenti per la cartolarizzazione dei crediti” e alle “Disposizioni in materia di procedura e diritto civile”. Due provvedimenti che, come ha già spiegato il Segretario alle Finanze Marco Gatti anche su queste pagine, potranno agevolare il sistema bancario e finanziario (ma non solo quello) nella risoluzione di uno dei problemi più importanti da diversi anni, stimolando anche il miglioramento dell’altra grave criticità attuale, che è come noto la liquidità.
Invero, sono due provvedimenti da tempo attesi anche dal FMI, che da sempre pone l’attenzione sull’ingente volume raggiunto dagli NPL (con il conseguente non invidiabile primato del peggior rapporto pro capite al mondo, che è statisticamente comprensibile, ma resta comunque un’etichetta in tutti i report finanziari nel mondo, ndr), ma anche dal mondo imprenditoriale in generale, consapevole che solo superando questa criticità si potrà tornare ad un sistema creditizio funzionale allo sviluppo economico. E’ infatti su questo binario che si è mosso il Governo e, in particolare, la Segreteria alle Finanze, per produrre i due progetti di legge.
LE CARTOLARIZZAZIONI DEI CREDITI
Il primo pdl, si legge nella relazione accompagnatoria firmata dal Segretario Gatti, “mira a introdurre nell’ordinamento una disciplina specificatamente esaustiva dell’istituto della cartolarizzazione sul piano civilistico, capace di disciplinare il meccanismo ed il ruolo assunto da ciascun attore nel corso del procedimento”, con una parte (Capo II) riservata alle cartolarizzazioni in generale (dai crediti pecuniari ai beni immobili) e una (Capo III) dedicata alle cartolarizzazioni “di interesse pubblico avente ad oggetto gli attivi bancari, tra i quali si ricomprendono crediti dubbi e non performanti, crediti in bonis, beni non strumentali, immobili o mobili registrati, già acquisiti per il recupero crediti ovvero per operazioni di aggregazioni e titoli”. L’obiettivo, insito nello strumento stesso, è quello di dotare il sistema sammarinese di “un’articolata operazione finanziaria che consiste nel ricorrere a strumenti di debito, come l’emissione di titoli obbligazionari, per ottenere nell’immediato il rimborso di un credito a lungo termine, senza attenderne negli anni la restituzione da parte del debitore”. La situazione tipo che si è vista in tanti Stati, San Marino compresa, dove però mai è stata introdotta questa possibilità.
Inoltre, San Marino è particolarmente in difficoltà sull’altro versante, quello degli attivi bancari, su cui l’intervento legislativo è più incisivo, perché tali cartolarizzazioni “potranno essere compiute solamente mediante la cessione dei creditori dagli originator (il “soggetto cedente”, le banche, ndr) al Veicolo di Sistema, società costituita e regolata dal Decreto Delegato 27 luglio 2020 nr 126″, spiega Gatti nella sua relazione. In pratica “una società veicolo comune a tutto il sistema e in mano pubblica, che si avvalga – per un più efficiente ed efficace recupero dei crediti e gestione/realizzo dei relativi asset (prevalentemente immobiliari) – di una società servicer specializzata, ma pur sempre ‘domestica’, anche al precipuo fine di non disperdere il valore di quegli attivi e di creare in territorio nuove opportunità professionali e lavorative, anche per sopperire, almeno in parte, alla significativa contrazione occupazione registrata dal settore finanziario sammarinese nell’ultimo decennio”.
Obiettivi di sistema, infine, sono quindi “rafforzare il livello di sicurezza degli investimenti professionali, anche (ma soprattutto) di quelli esteri” e “consentire un miglioramento del profilo di liquidità della banche sammarinesi”.
LOCAZIONE FINANZIARIA E RISCOSSIONE CREDITI
Ovviamente, oltre al pdl appena descritto, anche il Segretario Gatti avverte che serviranno anche ulteriori interventi, perché “una efficiente operazione di cartolarizzazione, soprattutto se riguardante un portafoglio crediti con sottostante immobiliare, non può infatti prescindere da un efficiente apparato di regole volte, da un lato, al più rapido accertamento del credito e, dall’altro lato, garantire l’efficiente escussione delle garanzie accessorie (superando, ad esempio, l’inadeguatezza del sistema delle aste)”.
Ed è in tale direzione che è stato costruito il secondo progetto di legge, con cui “si intendono predisporre strumenti di credito processuale e sostanziale per agevolare nei contratti di locazione finanziaria il recupero del bene, per semplificare l’attività di riscossione crediti”. Tutto ciò partendo (art. 2) dal coordinamento ed armonizzamento della disciplina del cosiddetto “patto marciano” contenuta nello Ius Comune, con le normative fiscali, processuali e concorsuali. Le nuove norme, spiega inoltre il Segretario Gatti, vanno anche in questo caso ad allinearsi alle raccomandazioni del Fondo Monetario Internazionale nel rendere più celeri le procedure di recupero dei crediti. Ma oltre a velocizzare certe azioni, va evitato che, “attraverso opposizioni aventi fini meramente dilatori, il creditore possa subire ritardi nel conseguimento del titolo esecutivo”, per cui il pdl “riconosce al giudice il potere di emettere un decreto provvisoriamente esecutivo con il quale viene ordinato il pagamento delle somme non contestate e, in caso di inadempimento, autorizza il creditore a procedere direttamente all’esecuzione forzata”.
di Daniele Bartolucci, Fixing