San Marino. Cartolarizzazioni ed NPL, una partita su cui non si può scherzare … di Alberto Forcellini

Ormai tutti abbiamo imparato che i famosi NPL sono quei crediti deteriorati la cui riscossione è molto difficile per insolvibilità del debitore o situazioni sostanzialmente equiparabili. Il problema non riguarda solo San Marino, ma molte altre banche italiane e straniere. In molte circostanze a farla da padrone è stata la combinazione di un ambiente macroeconomico in peggioramento, elementi caratteristici del sistema bancario (come una debole governance), un inefficiente piano di recupero dei crediti, il tutto unito al fenomeno del moral hazard (se va tutto bene guadagna chi ha assunto il rischio, se va male pagano gli altri).

Va da sé che ogni cittadino onesto vorrebbe sapere come si sia formata questa massa di soldi non restituiti, chi lo ha permesso, chi ne ha approfittato e chi è responsabile.

Ad essere veramente onesti, bisogna dire che è inutile illudersi. Qualcosa si potrà fare, ma non molto. Ora è il momento di dare una soluzione al problema liberando le banche perché ampi stock di NPL costituiscono una grave criticità in quanto tendono a determinare effetti negativi sugli istituti di credito in termini di riduzione degli utili e compromessa abilità di finanziarsi sul mercato. Allo stesso tempo, se il problema si diffonde in tutto il sistema bancario, potrebbe anche causare malfunzionamenti nei meccanismi di allocazione del credito.

Finora nessuno si è mosso, con conseguenze pesanti per tutti. Ma non c’è più tempo da perdere e gli attuali governo e maggioranza stanno intervenendo su due fronti: la semplificazione e l’accelerazione delle procedure per il recupero dei crediti in sofferenza; l’introduzione di un sistema di garanzie nel processo di cartolarizzazione. Ovvero cercando di ridurre il differenziale tra il prezzo a cui le banche sono disposte a cedere i crediti deteriorati ed il prezzo offerto dai potenziali acquirenti.

Nasce così un pdl tecnico impostato come strumento risolutivo degli NPL, caldeggiato dal Fmi che da tempo spinge a una soluzione. È stato approvato nella sessione consiliare di agosto dopo lunghe riflessioni e miglioramenti tra la prima e la seconda lettura per mettere in sicurezza le tante criticità rilevate, tra l’altro accogliendo anche alcuni emendamenti dell’opposizione. Il testo ripercorre in maniera abbastanza puntuale gli standard europei per la gestione dei crediti difficilmente esigibili.

Tra le criticità, l’impostazione iniziale pro solvendo, cambiata in pro soluto: di fatto le banche cedono i loro crediti non performanti, puliscono i loro bilanci e possono spalmare nel tempo le eventuali perdite.

Per sapere come le banche valutino i loro NPL (cioè se li hanno svalutati o meno, ed eventualmente quanto) occorrer procedere con un Asset Quality Review, compito che viene rimandato al Valutatore. In concreto, ci si riferisce ad un pacchetto di NPL che le banche sammarinesi hanno valutato in 550 milioni circa, contro il miliardo e mezzo originario. Per gli amanti delle percentuali, corrisponde ad un 65 per cento (circa). Si tratta quindi di una svalutazione piuttosto consistente.

Tuttavia, la partita più grossa giocata in Consiglio è stata sull’IGRC ossia il soggetto incaricato dal Veicolo di Sistema per incasso pagamenti, recupero crediti o gestione e smobilizzo degli attivi bancari ceduti dagli Originator e in seguito cartolarizzati. Dovrà essere un organismo composto da esperti, dovrà essere molto snello, super professionale e assolutamente efficace, perché non avrebbe senso vendere gli NPL solo per pagare i costi della procedura di vendita. Insomma, l’obiettivo forte che si è posto la maggioranza è di incassare una quota quanto più possibile vicina al valore nominale dei crediti.

Aspetto delicato: le garanzie. Nei vari passaggi, molto tecnici ad onor del vero, la maggioranza ha posto tutta una serie di tutele perché non succedano i classici “pastrocchi” e perché le stesse misure garantite dallo Stato non vadano “fuori misura”. In parole povere: lo Stato andrà a garantire le obbligazioni più sicure, tutto il resto verrà lasciato alle leggi di mercato.

Su tutto vigilerà anche la commissione finanze, presso la quale dovrà essere effettuato un report semestrale. L’intenzione è di osservare un comportamento molto serio e rigoroso. Non come si fece sulla famosa partita Delta, quando su oltre 2 miliardi di NPL, il governo di allora non portò a casa che un piatto di noccioline.

L’opposizione attuale si è battuta molto per contrastare l’iter legislativo, ma non è andata oltre ai soliti concetti: maggioranza autoreferente, andiamo ad indebitare il Paese. Senza sottolineare però che il Paese è già indebitato da un pezzo, con l’aggiunta del carico da 90 lasciato da Adesso.sm

È ovvio che la bontà della legge la si potrà verificare solo applicandola, intanto però una risposta al Paese è stata data.

a/f