C’è un dato inquietante, quanto drammatico: il quoziente sammarinese di fecondità è appena lo 0,8 per cento. Penultimo posto a livello mondiale. Eppure, San Marino è un Paese sicuramente benestante, quantunque presenti alcuni elementi che meritano più attenzione da parte della politica. L’allarme sulla denatalità è molto alto, e la DC vi ha dedicato una serata pubblica, con tanti relatori e un numeroso pubblico in sala, per esplorare sia la parte analitica, sia la parte propositiva.
Il quadro complessivo sulla popolazione è stato illustrato dal Segretario di Stato con delega alla famiglia e alla previdenza, Stefano Canti, sulla scorta della relazione portata alla I e alla IV Commissione consiliare, votata all’unanimità. La realtà dei numeri è sconcertante: in dieci anni le nascite si sono dimezzate. Siamo passati da 296 bambini nel 2014 a 144 bimbi nel 2024. I morti invece sono più o meno stabili, fatta eccezione per il periodo Covid. Significa che la popolazione sta invecchiando. Anche qui i numeri lo confermano, con i 759 nuovi pensionati dello scorso anno, portando il totale a 11.749 e fissando un rapporto lavoratori/pensionati a un quoziente di rischio per il welfare. Del resto, anche la presenza di 8.100 frontalieri su un totale di 24 mila lavoratori, dimostra che c’è sempre più bisogno di manodopera esterna.
Connettere questi dati alle riforme è compito della politica e il Segretario Canti ha anticipato alcuni ambiti di intervento: maggiore retribuzione per il congedo parentale; maggiori permessi per malattia dei figli e colloqui scolastici; incentivazione del lavoro agile per le neomamme; razionalizzazione degli assegni familiari che dovranno essere legati all’ICEE per dare di più a chi ha bisogno. Non sono stati esclusi, durante il dibattito, strumenti come il bonus bebè e il reddito da gravidanza. Che sono tutti da studiare.
Quanto sia complesso e variegato l’argomento è emerso anche dall’intervento di Marina Corsi, presidente dell’associazione Accoglienza della Vita. Si tratta di un’associazione operante a Serravalle, costituita da operatori sanitari e da sostenitori esperti in etica, bioetica e teologia. Offre i suoi servizi h24 alle donne in gravidanza che abbiano necessità. Nessuna richiesta è arrivata lo scorso anno.
“Il fattore economico è importante, ma non è determinante” ha spiegato il capogruppo DC Massimo Andrea Ugolini, firmatario della legge 129/22 sulla famiglia. Ha proposto quindi altri strumenti che possono aiutare ad invertire la tendenza attuale, tra cui l’istituzione di un fondo per la natalità a favore di persone disoccupate, di giovani che ancora studiano e di ragazze madri, proprio per dare un reddito a chi volesse avere un figlio e si trovasse ancora senza lavoro. “La politica non può fare figli – ha puntualizzato – ma può mettere a disposizione risorse e servizi per la famiglia”.
È analisi piuttosto cruda quella offerta da Francesca Busignani, segretario generale USL. La quale, di fronte alle buone intenzioni della politica, ha contrapposto tutti i problemi a cui si trova di fronte una giovane coppia: caro vita, caro bollette, caro casa, mutui alle stelle, balzelli che si devono pagare ad ogni passo. Una quotidianità che si aggiunge ad un approccio lavorativo abbastanza in là con gli anni per via di percorsi di studio che oggi arrivano fino ai 30 anni. E poi ci sono situazioni che la politica sembra non volere affrontare, come ad esempio il recupero crediti nei confronti di tanti imprenditori che se ne vanno dopo avere esaurito tutti i benefit del sistema economico sammarinese, mentre con la riforma dell’IGR si pensa ad un aumento delle tasse che inevitabilmente andrà a colpire i ceti più bassi. “Dobbiamo contribuire tutti a fare in modo che le persone possano pensare di fare figli e farli crescere” ha concluso.
A rappresentare quella fascia giovanile, un po’ blandita, un po’ messa sugli scudi perché così diversa rispetto al passato, è stato Marco Mularoni, presidente dei GDC. “Senza figli non c’è futuro e la scuola è la prima manifestazione di questo fenomeno. Si preferisce la convivenza al matrimonio” ha chiosato. Oggi i giovani hanno bisogno di “programmare la stabilità”, obiettivo quasi impossibile di fronte ai problemi che si presentano ogni giorno anche in un Paese come San Marino. Tante piccole cose da fare, ma importantissime per aiutare nel percorso di creazione di una famiglia.