San Marino. Caso del pedofilo: la CSU denuncia “omertà” e scende in piazza coi genitori preoccupati. Gli “ultras” dei Salesiani invece… di Enrico Lazzari

Oh, che bella sorpresa in questo circo di orrori… La Centrale Sindacale Unitaria (CSU), in pratica CSdL e CDLS, decide di scendere dal piedistallo e unirsi ai “Genitori Sammarinesi” per un urlo collettivo contro il “mostro” che vi “scorrazzava” in casa. Il 27enne Steven Raul James, quel 27enne condannato in Italia per aver predato quattro bambini, che ha avrebbe tranquillamente potuto “ballare il tango” coi ragazzini del Titano, ovviamente, scuola statale e oratorio dei Salesiani di Murata come pista da ballo.

La CSU, nel suo comunicato del 31 agosto, non le manda a dire: “Restano tutti sul tavolo gli interrogativi sollevati sul caso e soprattutto i dubbi che qualcuno sapesse della condanna in Italia del cittadino sammarinese, e ha lasciato che continuasse a lavorare a stretto contatto con i minori”. Un velo di omertà” da strappare via come un cerotto infetto, proclamano, e io non posso che battere le mani: finalmente un sindacato che, invece di sonnecchiare nel suo nido dorato, si butta nella mischia, con i genitori, giustamente sdegnati e preoccupati, il 4 settembre in Piazza della Libertà. Evviva, almeno c’è chi non tratta i bambini come agnelli sacrificabili sull’altare dell’indifferenza.

La CSU non ha superpoteri per fiutare pedofili fra i bambini del Titano – non è una mutante da fumetto, per intenderci – ma ha l’ardire di pretendere risposte dove altri fingono sordità. Nel Sindacato oggi invocano “interventi legislativi ed accordi internazionali” per tappare buchi che sembrano crateri lunari, e spronano il Governo – che a dire il vero il suo impegno di intervenire seriamente e in maniera risolutiva lo ha già annunciato – a una “più stretta collaborazione tra le istituzioni politiche e giudiziarie” per passarsi notizie su crimini da brividi come gli abusi sui minori.

Intelligente, quasi ovvio, e sì, un filo ritardatario, ma meglio un lampo in ritardo che un buio eterno. Tirano fuori pure l’Istanza d’Arengo del 2022, schiacciata dal Consiglio Grande e Generale come fosse una mosca fastidiosa, zittendo coloro che, già allora, chiedevano un registro dei pedofili e la loro marchiatura nel casellario giudiziario. “È ora di voltare pagina”, raccomandano dalla CSU, dopo che un po’ hanno fatto lo stesso appello, e io spero che questa alleanza coi genitori angosciati sia il calcio nel sedere che serve a un sistema che si è dimostrato, in materia, rammollito come gelatina.

La sensibilità verso i soggetti più indifesi”, come la chiamano, non è un fiorellino da annusare: è un’arma da brandire, e la piazza del 4 settembre sarà il loro primo duello.

Ma mentre la CSU affila le spade, c’è chi preferisce nascondersi dietro un muro di preghiere e invettive. Sto parlando del “commando ultras” dei devoti dei Salesiani di Murata, quei paladini del campanile che – pur senza peccare in turpiloquio – mi hanno bombardato sui social per aver osato sfiorare il loro santuario intoccabile, dove il 27enne – etichettato dal comunicato diocesano come un semplice, deduco innocuo, “frequentatore” – pare abbia giocato all’animatore tra i bambini come un volpone in un pollaio.

Lazzari, eretico! Stai profanando il tempio!”, è il senso di un po’ tutti gli interventi social della “Curva sud divina”, inquisitori fai-da-te quasi con la bava alla bocca… Ma perdonatemi – e ve lo dico in gergo “biblico”, per essere certo di esser compreso da chi dovrebbe comprendere – se non mi prosterno: se un predatore patentato ha pascolato tra i vostri pargoli, non è forse il caso di chiedersi chi ha lasciato aperta la porta del recinto?

Lo zelo di questi -fortunatamente pochi – irrazionali (almeno secondo me) della Fede è velenoso come un serpente in agguato: difendono l’oratorio come un castello di carte contro un uragano, ma dimenticano che il silenzio, quello che loro pretenderebbero e quello espresso in mancate risposte di chi comanda lassù, è il vento che lo fa crollare. Molto irriverente? Potevo usare toni più pacati? Assolutamente sì, ma quando i lupi entrano dal portone principale, il vero sacrilegio è fingere che sia solo un refolo d’aria.

La giustizia italiana ha inchiodato il pedofilo al suo posto, fra finestre con sbarre e -spero – psicologi che tentino di capire ed estirpare questa sua orribile devianza. Ora lui può riflettere sulle sue azioni in cella a Rimini. Ma qui sul Titano, qualcuno ha accettato un’autocertificazione che puzza di truffa come un pesce marcio. La CSU, con i genitori, esige nomi, date e non disdegnerebbe teste rotolanti, e io – questa volta – li appoggio: non è un linciaggio, non è giustizialismo fine a se stesso, è un antidoto al veleno dell’omertà che qualcuno, specie nella zona di Murata, sembra invece volere.

Al governo dico di tener fede agli impegni presi, alla Csu dico bravi… Agli “ultras” dei Salesiani, non posso che rivolgere un sussurro avvelenato: smettetela di custodire il vostro idolo in “saio” e di gesso, ricordate la morale cattolica, riaprite gli occhi sull’immensità del messaggio “divino” e aprite gli occhi prima che tutto cada in frantumi. Perché l’omertà è il veleno, ma non sono certo io l’avvelenatore, ma chi questo veleno lo versa nel calice dei più innocenti.

Enrico Lazzari