Nonostante sia ormai trascorso del tempo da quando la centenaria Maria Gasperoni è stata trasferita contro la propria volontà e contro quella dei propri cari, dal Casale La Fiorina ad altra struttura, il Comitato Civico #Rispetto, i cui rappresentanti si erano subito mossi per evitare che una persona tanto fragile venisse messa nella condizione di affrontare questa dura prova, hanno continuato a battere tutte le strade pur di non lasciare cadere nel vuoto il caso.
In questo modo ben interpretando il proprio ruolo e facendo tornare alla mente le parole “Si vorrebbe essere un balsamo per tante ferite”. “Questa mattina – si legge in un lungo post che reca la data dello scorso 14 settembre della vicepresidente Alba Montanari – negli uffici dell’Authority sanitaria di San Marino si è tenuto un incontro fra una rappresentanza del Comitato Civico #RISPETTO e una dell’Authority Sanitaria. […] Quindi si è addentrata (la vice-presidente ndr) ad illustrare le varie criticità riscontrate al Casale La Fiorina e in particolare a riferire di dubbi, perplessità e sospetti – condivisi con entrambe le Confederazioni sindacali con le quali il Comitato si accinge a collaborare – relativamente alle modalità d’accesso, ai tempi di attesa, alla formulazione delle graduatorie, allo strumento per la determinazione dei punteggi, ovvero il metodo Bina e alla qualità dell’alimentazione.
Naturalmente il cuore dell’esposizione è stato rappresentato dalla vicenda e dalla attuale condizione -in struttura psichiatrica- della centenaria Maria Gasperoni Vannucci. Su di lei, per il Comitato, s’è fatta inaccettabile ed inspiegabile violenza, per cui, viste offese le varie enunciazioni delle Carte dei diritti degli anziani sia dell’Unione europea che dell’Onu, esso aderirà ai siti preposti alla denuncia qualora non si dovesse addivenire alla giusta soluzione: quella del Casale dove Maria si era magnificamente ambientata.
Per questa ragione e per questo fine il Comitato ha chiesto l’intervento dell’Authority. Ha risposto quindi, in forma alquanto articolata ed esaustiva, con estremo garbo e competenza, il dott. Rinaldi che ha illustrato le mansioni, i compiti, i doveri e le finalità dell’Authority scindendole dalle competenze politiche e da quelle di gestione e di organizzazione che sono in capo all’ISS e al Comitato esecutivo. Questo ampio riferimento ha fatto sì che si potesse comprendere che la competenza per trovare la soluzione alla signora Maria sia del Comitato Esecutivo – che il Comitato Rispetto incontrerà quanto prima forte anche della notizia di 8 posti convenzionati all’Oasi- mentre quella di appurare se la signora anziché nel reparto geriatrico sia stata allocata -nella residenza Oasi -erroneamente in quello psichiatrico spetta all’Autorithy che si adopererà all’uopo.
Spetta ancora all’Autorithy valutare – e eserciterà questo ruolo stante la promessa del dott. Rinaldi- la qualità degli alimenti, la preparazione dei pasti e conoscere se ritornano in cucina piatti ancora col cibo. Il vice Presidente Montanari, già a tal punto aveva di che rallegrarsene, ma la soddisfazione più grande è stata data dall’apprendere non solo che il problema sicurezza è superato, ma dall’aver l’Autorithy attivato ( per quanto in attesa ancora di convalida in maniera definitiva) AGENAS, un nuovo sistema di accreditamento delle modalità di accesso alle strutture con tanto di parametri e di figure professionali che azzererebbero le preoccupazioni dei sammarinesi e offrirebbero maggiori garanzie e sicurezze”.
Non sono poi soltanto gli incontri uffciali che il Comitato Civico Rispetto sta portando avanti. E’ recente la visita nella struttura che ora ospita Maria Gasperoni da parte del presidente Annarita Mauriello e della vicepresidente Alba Montanari che dopo averla visitata ha scritto amareggiata di averla trovata ferita perché colpita da un’altra ospite. La RepubblicaSM