Interpellanza presentata dai Consiglieri Elena Tonnini e Luca Lazzari sui danni ambientali connessi al caso Fasea e sulle intenzioni del Governo
Risponde Antonella Mularoni, segretario di Stato al Territorio: “Il laboratorio di sanità pubblica del dipartimento di prevenzione riferisce che effettua controlli analitici sulle acque superficiali destinante alla produzione di acqua potabile e sulle acque destinate al consumo umano e che le fonti di approvvigionamento e i punti di distribuzione sottoposti a monitoraggio sono identificati dall’A.A.S.S. All’epoca dei fatti dalla documentazione del Laboratorio risulta che la sorgente Aquino veniva controllata stagionalmente dal 2002 mentre mensilmente veniva controllato il punto di campionamento Sorgenti nella zona Fiorentino costituito dalla confluenza delle sorgenti di: Aquino, Teglio, San Giorgio, Pozzo Ceci e Gorgoscura. Dalle prove analitiche effettuate all’epoca dei fatti mai è emersa una contaminazione da sostanze chimiche tale da dover disporre il divieto di utilizzo di tale fonte. Il dipartimento di prevenzione non ha mai ricevuto segnalazioni dalla direzione A.A.S.S o direttamente dal personale tecnico della medesima azienda relativamente a presunte problematiche evidenziate a carico della sorgente Aquino. L’A.A.S.S riferisce che nel caso della sorgente Aquino non dispongono di analisi, ad eccezione di quella svolta dalla società NCR Biochemical in data 2 giugno 2003 riferita ai parametri di aspetto, conducibilità, alcalinità durezza totale fosforo e cloro solfuri. Il giudizio espresso riferiva di un “odore caratteristico che fa sorgere notevoli preoccupazioni sulla potabilità della fonte”. All’interno del servizio Acqua-Gas venne presa la decisione di mandare a scarico la sorgente il cui contributo all’approvvigionamento idrico era ed è quasi insignificante. I controlli sulle fonti naturali di approvvigionamento vengono effettuati dal Dipartimento di protezione sulle fonti naturali. All’epoca dei fatti non sono emersi casi di inquinamento di fonti naturali. Viene rispetta integralmente la procedura prevista dalla normativa vigente per il controllo sulle acque immesse nella rete pubblica. Nel Dipartimento di prevenzione i soggetti incaricati allo svolgimento delle determinazioni analitiche sono i tecnici operatori del Laboratorio di Sanità pubblica del dipartimento di prevenzione che operano secondo le norme vigenti. Da parte del dipartimento di prevenzione non sono stati effettuati rilievi nell’area interna e adiacente allo stabilimento in quanto non sono stati ravvisati rischi significativi. Era stato prescritto lo smaltimento dei rifiuti presenti nell’area. Per quanto riguarda l’oggetto sociale di Fasea si allega documentazione. Per quanto riguarda eventuali defiscalizzazioni l’ufficio Industria riferisce che dal 1990 ad oggi non risultano richieste della Fasea spa in merito ad imposte dirette, imposte indirette, credito agevolato. Il numero di dipendenti attuale è due. Quanto ai laboratori Protex la stessa risulta aver prestato servizio con le seguenti modalità: 1) Presso l’Aaslp 2) Presso servizi statali. L’I.S.S su riferimento anche della UOC Sanità Pubblica riferisce che un censimento epidemiologico ad oggi non può essere predisposto. E’possibile fare campionamenti per tenere monitorate le varie contaminazioni ambientali”.
Fonte: Dire.it