Dopo la protesta di questi giorni (oltremodo fondata, da parte della famiglia Filipin, che aveva comprato una agenzia di assicurazioni venduta da GianFilippo Dughera senza il consenso, peraltro previsto dalle norme vigenti, da parte di Banca Centrale) vi è un passo avanti successivamente all’invio della lettera, insulsa e oltremodo fuorviante, di alcuni giorni fa e la netta chiusura, in telefonata tra lo stesso funzionario che ha redatto la lettera di Bcsm ed il padre di Sean Filipin.
Ieri sera, ci informa Sean Filipin, è arrivata una mail della direzione di Bcsm, dai toni sereni e concilianti, con la quale si chiede un incontro nella giornata odierna tra lo stesso Sean Filipin, accompagnato da un legale, e la stessa direzione di Banca Centrale.
Speriamo che si possa prendere le distanze da quanto scritto nella lettera, inviata a Filipin e a BCSM da Dughera, soprattutto nella seconda parte, dove Banca Centrale, in questo caso un suo funzionario, esprimeva considerazioni che devono appartenere obbligatoriamente alla magistratura, al suo vaglio decisorio, e non certamente ad un funzionario di Bcsm. Le opinioni personali sull’esecuzione di un contratto tra privati devono rimanere tali e non essere manifestate, peraltro per iscritto, da un’autorità di vigilanza.
Seguiranno aggiornamenti
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