L’articolo pubblicato il 10 giugno su GiornaleSM, a firma del sottoscritto direttore di GiornaleSM, ha raggiunto numeri straordinari, da importante sito di notizie italiano: quasi mezzo milione di visualizzazioni in poche ore. Il pezzo, che riportava la testimonianza di una coppia di turisti italiani, che lunedì pomeriggio mi aveva chiamato e messaggiato su whatsapp, preoccupati per la sicurezza dei propri cani, ha generato un forte dibattito pubblico e istituzionale.
I due turisti, dopo aver letto le notizie – tra cui quelle pubblicate da GiornaleSM – relative alla presenza di bocconi potenzialmente avvelenati in alcune aree del territorio sammarinese, mi hanno comunicato l’intenzione di non tornare più sul Titano, ritenendo la situazione attuale “non sicura” per chi viaggia con un animale domestico.
Un episodio simbolico che, nel clima già teso legato alle inchieste e agli arresti domiciliari, ha fatto emergere una reale preoccupazione sul fronte dell’immagine turistica di San Marino, soprattutto per quanto riguarda i visitatori pet-friendly, oggi in fortissima crescita in tutta Europa.
La diffusione virale dell’articolo – che in poche ore è stato condiviso, commentato e rilanciato da un numero considerevole di utenti – ha fatto da cassa di risonanza a un disagio già percepito da residenti e associazioni, tra cui l’APAS e GIORNALESM, che da tempo denunciano episodi analoghi.
A fronte della fortissima eco mediatica, il Congresso di Stato ha reagito con tempestività, convocando una conferenza stampa in cui i Segretari di Stato Canti e Ciacci hanno illustrato misure in corso e ulteriori iniziative per rafforzare sicurezza, controllo e informazione in materia di tutela animale.
L’episodio dimostra, ancora una volta, quanto sia importante affrontare il tema con trasparenza, rigore e visione prospettica, per evitare che casi isolati si trasformino in danni permanenti d’immagine per un Paese che si propone – e lo è – come ospitale, verde e attento alla qualità della vita.
Come scrivevo nel mio articolo: “Se la percezione esterna diventa quella di un territorio dove un animale può morire solo per aver annusato l’erba sbagliata, la fuga sarà silenziosa ma costante”. Oggi più che mai, quella percezione va cambiata. Anche se il governo ha già dimostrato comunque di esserci, ora dalle parole bisogna passare ai fatti. Immediamente.
Marco Severini – direttore GiornaleSM