San Marino. Caso ”La cricca accusata di associazione a delinquere”. Focus sull’avviso di garanzia – Parte2. Le gravissime contestazioni a Daniele Guidi

Continuiamo l’analisi, il focus sull’avviso di garanzia, a San Marino comunicazione giudiziaria, per associazione a delinquere alla presunta cricca. Ecco cosa contesta l’inquirente all’ex Amministratore delegato e Direttore Generale di Banca Cis.

Come si legge dalla comunicazione giudiziaria il commissario inquirente dott.ssa Elisa Beccari contesta a Daniele Guidi: in qualità di promotore e costitutore, principale responsabile della gestione di Banca CIS e socio della stessa e dunque principalmente interessato alla sua operatività -dell’associazione a delinquere,

– Ne dirigeva e coordinava i membri per conseguire gli scopi sopra indicati;

Assicurava l’efficienza dell’organizzazione ponendosi quale vertice operativo; valendosi dell’influenza di Confuorti sugli esponenti BCSM (Savorelli, Siotto, Sommella, Granata, Mazzeo, Moretti), di Cassa di Risparmio della Repubblica di San Marino (d’ora in poi brev. Carisp) (Borri, Cottella, Romito e Cartanese), e sui commissari straordinari e liquidatori di Asset Banca (Sommella, Granata e Venturini) perché essi esercitassero i propri poteri per il conseguimento degli scopi associativi sopraindicati;

si avvaleva dell’influenza di Confuorti affinché Savorelli bloccasse gli esiti dell’ispezione di BCSM condotta nel 2016 presso Banca CIS, promuovendone una revisione critica, sollecitando una ulteriore integrazione cartolare in sostituzione della doverosa consegna del verbale ispettivo e pilotandone gli esiti, invero originariamente avversi all’ente, verso un risultato favorevole all’istituto stendendo, insieme a Savorelli, lettera conclusiva della riunione;

si avvaleva dell’influenza di Confuorti per ottenere il demansionamento, l’estromissione e il licenziamento di funzionari coinvolti in ispezioni sfavorevoli a carico di Banca CIS e comunque non favorevoli ad operazioni a sostegno della stessa;

favoriva l’avvicendamento, ai soggetti di cui sopra, di di soggetti reperiti da Confuorti -in quanto funzionali agli interessi del sodalizio – tentando di remunerare Daniela Berti – che aveva favorito la nomina di Wafik Grais a Presidente di BCSM, nonostante egli risultasse privo di uno dei requisiti previsti – offrendogli un incarico presso l’Associazione Bancaria Sammarinese (d’ora in poi brev. ABS) poi abortito per l’opposizione di Stefano Ercolani;

– esercitava le proprie prerogative di Direttore Generale di Banca CIS in senso indebitamente favorevole a clientela “direzionale” privilegiata e, in particolare, a Francesco Confuorti: favorendo la concessione di linee di credito sproporzionate rispetto al merito creditizio, omettendo di classificare i crediti deteriorati e inesigibili a sofferenza e strumentalmente esponendo, nelle comunicazioni periodiche all’autorità di vigilanza, nei bilanci, nei solleciti di investimento a clienti istituzionali, dati falsi con riferimento alla composizione della voce “crediti verso la clientela” ovvero al tasso di solvibilità dell’istituto e, più in generale, al patrimonio dell’ente, omettendo di recepire, in tali comunicazioni sociali, le doverose svalutazioni dei crediti, il rilievo debitorio consolidato dei gruppi, lo sforamento del limite dei cd. grandi rischi, il tutto anche tramite la rinegoziazione delle linee di credito per farle sembrare in bonis, l’assunzione successiva di garanzie inesistenti o incapienti.

consentiva la vendita a BCSM di titoli demeter appartenenti alla “galassia Confuorti” ad un valore superiore a quello di mercato e con contestuale estinzione, tramite soldi pubblici messi a disposizione da BCSM coordinata dai sodali Savorelli e Siotto, dei fidi del gruppo Confuorti per più di 30 milioni di curo;

veicolava consigli e imput direttivi, poi accolti, circa attività da porre in essere per consolidare l’illegittima liquidazione coatta amministrativa (brev. l.c.a.) di Asset Banca, pur nella consapevolezza che fosse basata su un provvedimento strumentale ed immotivato.

– avvalendosi dell’opera di Moretti, Granata e Mazzeo, rappresentava falsamente le condizioni patrimoniali di Banca CIS ottenendo, per il tramite di questi ultimi, che perpetravano tale frode occultando al Condir la crisi di liquidità strutturale della banca pur evidenziava dal Sovig, indebiti aiuti e sovvenzioni di liquidità da parte di BCSM;

– omettendo il riferimento a colui che aveva richiesto il rientro di fidi accesi in favore di Banca CIS, consentiva a Confuorti di ottenere, tramite Advantage Financial, il rientro del fido accordato a quest’ultima da Banca CIS; convocato da Moretti a seguito dell’intenzione del Direttore Generale di Carisp Dario Mancini di escutere il pegno sulle azioni Leiton Holding s.a. (d’ora in poi, brev., Leiton, società partecipata da Marino Grandoni e controllante, con una serie di partecipazioni a cascata, Banca CIS) a seguito del mancato rimborso del finanziamento, temendo di perdere il controllo dell’istituto, esercitava indebite pressioni sullo stesso per tentare di farlo desistere dal suo intento.

– Si interponeva, con la complicità di Grandoni e tramite l’operato esecutivo del direttore dell’area finanza Marco Mularoni, affinché fossero utilizzati titoli di proprietà di terzi o sottostanti in PCT per l’attivazione -agevolata da Confuorti – di linee di credito in favore di Banca CIS con BSI Lux e Bahamas per importi incompatibili con quelli che la Banca poteva ottenere utilizzando solo asset propri, ottenendo, dietro tale garanzia, i relativi finanziamenti che, a seguito del mancato rimborso, determinavano l’escussione dei pegni con danno per i terzi proprietari;

esercitava pressioni affinché venissero aperti procedimenti per riciclaggio a carico di Asset Banca ed essi dessero un esito positivo nell’interesse del sodalizio e ad apparente giustificazione postuma della l.c.a. di Asset.

manteneva contatti con l’allora Giudice Inquirente Alberto Buriani, affinché costui difendesse gli interessi dell’associazione e di Banca CIS tramite l’esercizio orientato del propri poteri dell’ufficio.

Fatti commessi in San Marino, quantomeno da inizio 2016 e quantomeno sino all’autunno 2020;

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