Il Commissario della Legge Beccari contesta il reato di associazione a delinquere anche a ALBERTO BURIANI, commissario della legge.
Si legge dall’avviso di garanzia (comunicazione giudiziaria):
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”L. ALBERTO BURIANI: in qualità di collaboratore ed esecutore dell’associazione a delinquere, legato a Grandoni e Guidi, con cui condivideva un rapporto di amicizia, partecipava direttamente al sodalizio criminoso, assicurando la protezione derivante dal suo ruolo di Commissario della Legge;
assumeva e veicolava impulsi esecutivi coordinandosi con i membri Guidi e Grandoni;
prestava in almeno un’occasione indebiti consigli strategici a Grandoni ed a Guidi atti a reagire ai rilievi mossi a Banca Partner dall’autorità di vigilanza, nonostante la funzione terza ricoperta;
si interponeva al fine di sterilizzare eventuali tentativi di intralciare le operazioni del sodalizio abusando – anche a seguito di esposti e denunce fattegli pervenire strumentalmente da altri membri del sodalizio (Grais) ovvero valendosi illegittimamente di esposti anonimi (contro Catia Tomasetti) – delle proprie funzioni giurisdizionali;
si ingeriva, a questo fine, indebitamente, in fascicoli gestiti da altri Commissari della Legge ed il cui esito pareva funzionale agli interessi dell’associazione;
archiviava, de piano, esposti e atti recanti notitiae etinrinis concernenti condotte ascrivibili ai membri dell’associazione nonostante la sopravvenuta carenza di titolarità del fascicolo (è il caso dell’archiviazione del fascicolo per corruzione n. 438/2018 RNR aperto a carico di Marino Grandoni) ovvero potenzialmente pregiudizievoli agli interessi dell’associazione (è il caso degli esposti di Rete sulla fuoriuscita di informazioni circa la situazione economico/patrimoniale di Carisp, pp. pp. nn. 167/2017 e 194/2017 RNR);
esercitava, tramite indagini, pressioni al fine di orientare le decisioni degli organi presi di mira (Tomasetti);
facendo capire agli interlocutori (Ucci) di attenzionare soggetti che, in quel momento, avevano assunto o dovevano assumere decisioni potenzialmente pregiudizievoli all’interesse del sodalizio (è il caso di Battistini e Vivoli per il parere negativo all’acquisto di CIS da parte di Stratos ovvero Paganini per il citato parere del Sovig);
si interponeva affuichè Tomasetti autorizzasse la vendita di CIS a Stratos palesandogli, tramite Celi, la possibilità di chiudere bene il procedimento penale avviato nelle more della pendenza di tale istanza autorizzativa;
forniva false dichiarazioni atte ad occultare la sua conoscenza degli appartenenti al sodalizio allo scopo di mantenere una apparenza di terzietà e poter continuare a servire gli scopi associativi.
Forniva indebitamente indicazioni a soggetti terzi (Gianfilippo Dughera), ricevuti in Tribunale al di fuori di incombenti processuali, al fine di vedersi assegnate, quale Giudice Inquirente, denunce contro funzionari di Banca Centrale così da poter asservire gli interessi dell’associazione incutendo timore ai soggetti indagati.
Fatti accaduti quantomeno dal 2016, sino all’autunno 2020.
FINE PARTE TREDICESIMA
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