San Marino. Caso Pedofilo e scontro politico: chi accusa oggi russava sul caso Ciavatta… E che delusione il Gruppo Genitori! … di Enrico Lazzari

San Marino, terra di operette dove un dramma come la pedofilia diventa un circo equestre, con “pagliacci” che si tirano torte in Consiglio Grande e Generale e tragedie che esplodono fuori dall’Aula. L’ultimo numero? Il comunicato del Direttivo Gruppo Genitori Sammarinesi, sfornato ieri dopo due giorni di dibattito consiliare, con toni da comizio elettorale: “Delusione e rammarico”, “agghiacciante sottovalutazione”, “scaricare responsabilità sui genitori è un’ulteriore violenza”. Perbacco, cari mamme e papà, ma l’avete ascoltata (o letta poi) la relazione del Segretario di Stato alla Giustizia Stefano Canti? Perchè quanto avete scritto non mi sembra il commento, l’appello di un’associazione apolitica, ma un j’accuse da manuale, degno di un partitino d’opposizione a caccia di like e con la bava alla bocca. E quel “siamo certi che questo individuo non abbia abusato dei nostri figli?” finale, ha le caratteristiche di un colpo basso da soap opera, perfetto per commuovere, ma fuori luogo per chi dovrebbe unire, non dividere con slogan da talk show.

Enrico Lazzari

Siamo certi, cari Genitori Sammarinesi del relativo Direttivo – mi vien da chiedervi – che non siate la stampella di qualche forza politica consigliare? Il vostro ruolo – come lo avete scelto voi – è tutelare i bimbi con proposte concrete, con l’impegno affinché le carenze emerse vengano colmate, non con arringhe da psicanalisti da salotto o accuse al vetriolo contro il Segretario Canti e il Governo, come se foste i Robin Hood della rabbia popolare.

Urlate di “sensibilità mancante” e privacy traditrice, ma finite per fare da megafono alle opposizioni, trasformando una paura sacrosanta in un’arma da guerriglia politica. Risultato? Consegnate ai politicanti un copione per il prossimo show, mentre i bimbi aspettano fatti, non comizi da partitino nostalgico della poltrona.

E di fatti, signori, ce ne sono. Il governo, con il Segretario allo Sport Rossano Fabbri, ha già sparato la prima cartuccia: il Progetto di Legge “Disposizioni finalizzate al contrasto della violenza di genere e degli abusi su minori in ambito sportivo”, approvato all’unanimità ieri. Non un tagliacarte, ma un bazooka: sospensione immediata e a tempo indeterminato per chiunque sia condannato, anche solo in primo grado, per reati di violenza di genere o abusi su minori, applicata a ogni attività sportiva o dirigenziale sotto il Comitato Olimpico Nazionale Sammarinese, Federazioni e associazioni affiliate comprese. Un unicum internazionale, un muro invalicabile contro i predatori, nato dal lavoro di Esecutivo e Maggioranza, con il placet delle opposizioni. Zero tolleranza, punto e basta.

Poi c’è la relazione di Stefano Canti, Segretario alla Giustizia, presentata il 15 settembre scorso in Aula: quattro pagine di cronologia chirurgica, dai ritardi burocratici tra Procure all’autocertificazione mendace di James, fino all’assenza di flussi automatici con l’Italia. Fatti nudi e crudi, con lacune sistemiche ammesse e quattro impegni concreti: misure amministrative per estradizioni e controlli, sanzioni rafforzate per chi opera in PA con status compromesso, collaborazione con UE e Italia per verifiche su processi pendenti, divieto assoluto di assunzione in PA per condannati per pedofilia. Cemento armato per un futuro più sicuro.

Ma il vero scandalo, signori, è l’ipocrisia che puzza come un formaggio dimenticato al sole. Le opposizioni, che oggi urlano come arpie contro Canti e il Governo, dove erano nel 2018, quando governavano con Adesso.sm e il caso Ciavatta esplodeva come una bomba? Il caso ce lo ha ricordato ieri su queste stesse pagine elettroniche Marco Severini: Prof Ciavatta, condannato in primo grado nel 2022 per molestie su studentesse minorenni alla Scuola Media di Serravalle: morsi all’orecchio, toccamenti al seno sotto pretesto didattico, indagini dal 2018 senza una sospensione cautelare. L’uomo ha continuato a insegnare, con il benestare di chi allora aveva le chiavi della scuola in tasca. Chi governava? Esattamente le forze che oggi sbraitano come vergini offese, puntando il dito sul caso James come cowboy al rodeo.

Potevano introdurre registri, protocolli anti-abuso, controlli ferrei, ma hanno lasciato crateri lunari, e ora accusano il governo attuale di inerzia. Memoria da pesce rosso o ipocrisia da Oscar? Fate voi.

La verità è scomoda: la responsabilità è di tutti, anche di chi oggi incredibilmente urla. Governi passati e presenti hanno mantenuto un sistema colabrodo che ha messo a rischio i bimbi. L’attuale Esecutivo – se le intenzioni annunciate da Canti saranno confermate nei fatti e negli atti – stanno tappando le falle con leggi come quella sullo sport e protocolli robusti, mentre le opposizioni cercano il mostro da crocifiggere per il prossimo titolone. E il fatto singolare, assurdo, è che questo mostro, visto il vecchio caso, potrebbe essere anche fra loro…

Povero Canti, crocifisso per aver messo la faccia anche su competenze non sue, rispettando norme e accordi bilaterali senza un passo falso. E i genitori? Con quel comunicato da partitino, fanno da stampella a Rete e RF invece di spronare, tenere alta l’attenzione e, perchè no?, collaborare.

Cari urlatori parlamentari ed extraparlamentari, smettetela di scaldarvi al fuoco altrui. Genitori, il vostro compito è sensibilizzare e proporre, non starnazzare come galline. Leggete la relazione, zittitevi un secondo e lavorate per i bimbi. Altrimenti, proteggete più il vostro ego che i vostri pargoli, e il vero villain – l’inerzia politica cronica di destra e sinistra – brinderà al vostro caos.

Enrico Lazzari