San Marino. CASO PEDOFILO. Intervento cons. Zeppa (Rete) in CGG: ”Omertà diffusa con responsabilità del Congresso di Stato, Federcalcio, Tribunale e osceno comunicato dei Salesiani”. Video+audio

 

Buon giorno, ho sia effettuato la trascrizione fedele dell’audio senza alterare il senso e non cambiando le parole che una sintesi su quello che ha detto il consigliere Zeppa.

ECCO LA SINTESI

Il consigliere Zeppa apre ringraziando i giovani consiglieri, che considera i veri protagonisti di un rinnovamento politico necessario contro una politica “stantia”.

Entra subito nel merito del caso: conosce personalmente l’imputato e resta scioccato dal suo comportamento, mai sospettato in passato. Da qui muove accuse pesanti al Congresso di Stato e al Segretario alla Giustizia Stefano Canti, ritenendo la relazione presentata “irricevibile”.

I punti principali della critica:

  • Omertà diffusa a San Marino, soprattutto nei casi che riguardano i minori.

  • Gravi ritardi e contraddizioni: le date tra la comunicazione dell’Interpol e l’informazione al Tribunale non coincidono.

  • Colpe politiche: il Congresso di Stato non avrebbe reagito né chiesto chiarimenti, limitandosi a una difesa sterile.

  • Federcalcio: sospetti di insabbiamento, perché i fatti del 2021 sono emersi solo nel 2025, cosa ritenuta “impossibile”.

  • Tribunale: mancata assunzione di responsabilità e assenza di controlli immediati, nonostante i rischi legati alla presenza dell’imputato in contesti educativi.

  • Inazione del governo: tra la comunicazione del 2 luglio e la notizia pubblica del 25 agosto 2025, non è stato fatto nulla di concreto.

Zeppa denuncia che l’imputato, già condannato con interdizioni e divieti in Italia, a San Marino ha vissuto indisturbato come in una “prigione dorata” di 60 km², senza che la pubblica amministrazione intervenisse.

Conclude affermando che:

  • la responsabilità non è di uno solo, ma di tutti;

  • la deresponsabilizzazione è il male più grave in democrazia;

  • la politica deve avviare un’indagine per chiarire eventuali altri casi;

  • mancano strutture per la riabilitazione di soggetti autori di tali reati;

  • l’intera vicenda e la gestione del dibattito sono uno “scandalo osceno”.

LA TRASCRIZIONE:

Grazie, Eccellenza.

Allora, io mi sono approcciato a questo dibattito volendo ascoltare i giovani, i giovani in quest’aula, perché credo che, maggioranza o opposizione, quindi cito Marco Molaroni, Bacciocchi, Tommaso, la Giulia, Andrea… perché loro danno. E Gaetano non è giovane, è un giovane vecchio, c’è già stato. Perché loro, nonostante l’appartenenza politica, credo che abbiano la necessità di dettare i ritmi di una politica stantia. E dirò poi il perché.

Quindi li ringrazio già anticipatamente per i loro interventi che hanno fatto.

Faccio una premessa.
Io conosco la persona in questione, perché per quattro anni mio figlio giocava a calcio e questa persona era afferente a quel mondo lì. E vi giuro, mai e poi mai e poi mai avrei creduto che fosse una persona del genere. E questo ve lo possono tranquillamente confermare tutti i genitori della San Marino Academy di quegli anni. Mai. Mai. È stata una frustata, è stato un pugno nello stomaco.

Quindi, premettendo questa cosa, l’altra premessa è che — al di là di adesso — il Segretario ha iniziato il dibattito da solo, da solo. Non c’erano congressisti, era da solo. La relazione del Segretario alla Giustizia… il Congresso di Stato, poi verrò, ha enormi colpe. Enormi colpe politiche. Politiche.

E rispondendo alla collega Aida Maria Selva, della quale nutro stima, la risposta è molto semplice, cara: è un Paese omertoso San Marino. Lo è sempre stato omertoso. Sempre. Soprattutto su questi casi che riguardano, come diceva il collega Troina, i minori, la tutela dei minori, la parte più debole della società.

Segretario, io questa relazione la ritengo irricevibile.
Irricevibile anche per quanto detto in Commissione Giustizia. Le anticipo già che chiederò di avere accesso ai file audio di quella Commissione, perché ci sono alcuni passaggi che non tornano rispetto a quello che ci ha detto il 27 agosto, se non sbaglio. Lei li ha scritti in relazione e non tornano alcune cose. Ma qui ci torneremo.

Lei scrive, Segretario, parla di preambolo, di campagna mediatica di disinformazione che è stata posta in essere. Lo scrive lei.
E io dico: Segretario Canti e membri del Congresso di Stato, chi deve informare la cittadinanza in via prioritaria? Le famiglie, su cui ricade la notizia di cronaca, o è un governo che deve fare quadrato e incominciare a dire come si sono svolti i fatti? Non giocare sempre in difesa, come questa relazione sta facendo. Perché è un gioco in difesa: è un po’ colpa di tutti, è colpa di nessuno. E questa è una grossa, grossa e grave lacuna del Congresso di Stato.

Scrive: “Stiamo parlando di una grave lacuna del sistema di scambio di informazioni, controlli, una falla che non possiamo, non dobbiamo minimizzare con una spiegazione tecnica”.
Segretario e membri del Congresso di Stato, vi sembra che da questa relazione — dalle conclusioni a cui giungete, anzi giunge un solo Segretario di Stato — quella falla che voi auspicate di chiudere non si allarghi ancora di più? Questo è un problema politico del Congresso di Stato.

Scrive: “La materia dello scambio di informazioni non riguarda solo la Segreteria alla Giustizia, ma coinvolge in modo sinergico l’attività dell’intero governo, ma anche e soprattutto il Consiglio Grande e Generale”. Bene.
Segretario Canti e membri del Congresso di Stato: vi pare che da questa relazione emergano problemi di scambi di informazioni avvenuti in ritardo e non altro? Avete dedicato quattro pagine della relazione alle problematiche con l’Italia, che ci sono, ma le conclusioni a cui siete arrivati non dicono dov’è stato il problema.

E qui parte l’altra parte del mio intervento. Premetto: io non voglio gettare la croce su nessuna delle entità che chiamerò in causa, però io le domande le voglio porre. E voglio che ci si responsabilizzi, non solo il Congresso di Stato, che ha una mancanza notevole da questo punto di vista, se non altro per le date, ma anche altre entità che hanno avuto a che fare con questo caso. Non voglio certamente la testa di nessuno, lungi da…

Allora: i fatti avvengono nel 2021. Veniamo a sapere che l’evento avviene a Carpegna. Io vorrei sapere innanzitutto dai Segretari chi ha organizzato quel campus fuori dal territorio e se ha comunque stretta attinenza in territorio. Perché io vado dietro a quello che ha detto ieri Marco Mularoni. Marco Mularoni, a un certo punto, ieri dice — e lo ringrazio — segnala che qualcuno probabilmente lo sapeva già.

E allora, il comunicato stampa della Federcalcio di San Marino, cosa voleva dire? È impossibile, se non per un Paese omertoso come San Marino, che fatti accaduti nel 2021 si vengano a sapere nel 2025. È impossibile. Perché io ho vissuto quell’ambiente: quando c’erano dei problemi si parlava fra famiglie, si parlava con gli allenatori e si cercava di risolverli. È impossibile.

Mi pare, lo scrive lei nella relazione, che oltretutto il soggetto, che ripeto io conosco, ha avuto anche un procedimento per percosse. Questo non lo sapevamo, o quantomeno non è entrato nei dettagli in Commissione Giustizia.

Quindi io voglio sapere se la Federcalcio ha avuto un ruolo di insabbiatura o meno su questa vicenda. Perché parte tutto da lì. È impossibile che a distanza di anni nessuno sapesse niente. In un Paese come San Marino, dove lo sport nazionale è farsi gli affari degli altri, è impossibile.

Io voglio sapere quando. E qui c’è la prima discrasia tra quello che ci dice. A noi ha detto che Interpol le ha dato la comunicazione il 13, e lei nella relazione scrive il 12. Allora, l’Interpol per chi ci ascolta, perché è giusto che la gente ascolti questo dibattito osceno, come diceva il collega Troina, perché qualcuno vuole spargere un po’ le colpe per tutti… No, no, no. Qui ci sono delle responsabilità da evidenziare in tutti i settori, e non mi venite a dire che io faccio la caccia alle streghe. Io voglio sapere il perché. Lo pretendo di sapere da chi ha ruoli politici e coordina la pubblica amministrazione.

Interpol coordina le cooperazioni tra le forze di polizia di tutto il mondo per contrastare il crimine internazionale. Citazione: l’Interpol non ha potere di arresto autonomi, ma diffonde informazioni, gestisce banche dati e fornisce strumenti per supportare gli Stati membri nella lotta alla criminalità. Interpol in maniera errata Italia, in forma Interpol San Marino.

Cos’è successo lì? Perché il 13 o il 12 giugno è il primo giorno di contatto del caso con San Marino. È il primo giorno di contatto: 13 giugno o 12. Poi mi venite a dire che non ci sono le procedure, che quello era sbagliato, che quello doveva essere informato il Segretario alle Finanze. Il primo giorno di contatto di questa cosa, che nessuno sapeva se non, come dice il collega Mularoni, qualcuno forse lo immaginava o ne aveva sentore, è il 13 giugno 2025, che poi comunica al Tribunale.

Allora, non mi verrete a me a tacciare di fare la guerra al Tribunale, ma io voglio sapere cosa è successo nel Tribunale nel momento in cui è stato informato dei fatti. Voglio capire quali sono le procedure, perché se qui non ci si responsabilizza e non si evidenziano possibili storture, allora di cosa stiamo parlando? Quindi non venitemi a tacciare di fare la guerra al Tribunale. Io voglio sapere, nel momento in cui la comunicazione è passata dal Segretario al Tribunale, cosa è successo in Tribunale.

Perché io condivido tutte le tesi di chi mi ha preceduto. C’è il buon senso: su reati verso minori di 10 e 11 anni, che oggi sono adolescenti e che probabilmente vivono nei loro ricordi il ricordo dell’orco. Perché questo è l’orco delle fiabe. È l’orco delle fiabe! Possibile che, a livello informale, qualcuno non poteva alzare il telefono e avvisare e chiedere controlli? “Oh, è arrivato Interpol, ci ha chiesto questa cosa, ci ha chiesto se abita qui. Sì, va bene, vediamo dove lavora: negli asili”. Negli asili!

Che lui non abbia avuto contatti, questo me lo deve dimostrare. Io voglio il foglio in cui lei certifica che non ha avuto contatti con i minori. Lei me lo deve certificare. Così come mi deve certificare anche la questione dei Salesiani, perché lui era lì. No, i Salesiani non alzi le mani, perché hanno fatto un comunicato osceno, osceno, osceno! Perché lui era lì, l’ho visto, c’era già in quegli anni.

Il 12 giugno lei informa il Congresso di Stato. Congressisti, ma siete nove rimbecilliti? Non avete chiesto informazioni al Segretario che fa un riferimento in Congresso di Stato su questa roba qui, dove spiega chiaramente il nome e cognome, lo scrive lei, e il reato imputato dell’imputato? Ma cosa facevate? Cosa facevate il 12 giugno? Giocavate a “Trail” sul cellulare? Non vi si è accesa una luminaria per dire: “Oh, cosa sta succedendo? Allora, per quota parte incominciamo a informarci”. Non l’avete detto sulla relazione, Segretario. Lei non l’ha scritto.

Il Segretario Ciacci ha fatto quasi ammenda di questa cosa.
Scusi: il 2 luglio… scusi… no, il 12 giugno. Il 25 agosto arriva la notizia pubblica. Allora, dal 2 luglio, dal riferimento al Congresso di Stato, al 25 agosto, sono passati un mese e circa venti giorni. E io condivido con Manuel Ciavatta quando dice: non possiamo basare l’attenzione su questa qui, perché c’è quello prima. E io condivido. Ma cosa avete fatto?

Il collega Caratoni vi ha dato un’iniziativa che potevate fare. Fate decreti per ogni cosa. Vi è arrivato a voi tutto il faldone, dove cito la sentenza: tra l’altro, in primo grado era stato condannato a oltre cinque anni. Quindi: interdizione perpetua da qualsiasi ufficio attinente la tutela, la curatela e il sostegno; interdizione temporanea dai pubblici uffici per cinque anni; sospensione di una professione o arte per la durata di oltre quattro anni; interdizione perpetua per qualsiasi incarico nelle scuole di ogni ordine e grado; divieto di avvicinarsi a luoghi frequentati abitualmente da minori; divieto di lavoro che prevede contatto con minori.

Lui, caro Congresso di Stato, cosa ha fatto? Ha commesso quello che ha commesso, poi ha varcato il confine, e la sua prigione dorata, per incompetenza di tutti quanti, sono stati i 60 km² di San Marino. Io questo non l’accetto. Non l’accetto perché la sua prigione dorata erano questi chilometri quadrati. E non l’accetto, così come non accetto il fatto che la pubblica amministrazione non si sia mossa.

È impossibile, ripeto: è impossibile avere una cosa del genere e sentirla semplicemente giustificare.
Assumetevi la responsabilità, perché quel giorno che il Segretario Canti, se ha riferito — a questo punto mi vengono anche i dubbi — se ha riferito, è impossibile che nove persone colleghe del Segretario Canti non abbiano richiesto maggiori informazioni e non si siano mossi di conseguenza. Perché è impossibile.

Credo che la politica, anche a fronte dei giovani che hanno ragione, non può fermarsi qua. La politica deve fare un’indagine. Perché qui la responsabilità non è di uno: c’è la deresponsabilizzazione. E la deresponsabilizzazione è la cosa più brutta in una democrazia. Se ci sono colpe evidenti da parte di tutti, basta, bisogna dirlo.

Perché il caso, e qualcuno l’ha citato ieri, Manuel Ciavatta, e anche questo mi ha fatto venire un interrogativo — però giustamente lui lo pone — potrebbero esserci altri casi? Semplicemente la domanda mi fa venire i brividi. Mi fa venire i brividi.

E aggiungo l’ultima cosa, oltre all’oscenità di questo dibattito, da come è stato gestito, dai vecchi della politica che hanno evitato anche probabilmente quello che aveva concordato il Segretario Canti in Commissione Giustizia, cioè che la relazione fosse visionabile dal venerdì. Invece qualcuno si è impuntato e l’ha fatta ritirare e rendere disponibile il lunedì per i consiglieri.

Oggi abbiamo dovuto chiedere, minacciare l’UNODP per chiedere che la relazione fosse pubblica.

La domanda è: noi abbiamo delle strutture per i percorsi riabilitativi per queste persone a San Marino? Perché possiamo parlarci quanto vogliamo. Noi siamo strutturati per una riabilitazione di questa tipologia di reati o di altre cose? Io credo di no. Perché se funziona esattamente come è funzionata questa cosa qui, la riabilitazione non c’è e ci si chiude in questi 60 km² dorati. E qualcuno deve responsabilizzarsi.

Fine trascrizione