San Marino. Caso Public Netco. Un lettore sulle dimissioni dell’Avv. Francesca Podeschi da Presidente della Commissione di Controllo della Finanza Pubblica e sua sostituzione

Avv. Francesca Podeschi

Gentile Direttore,

dando una veloce scorsa all’Ordine del Giorno del prossimo Consiglio Grande e Generale ho notato che, al comma numero nove, sono previste le “dimissioni dell’Avv. Francesca Podeschi da Presidente della Commissione di Controllo della Finanza Pubblica e sua sostituzione”. Dovrebbe trattarsi, in apparenza, di un comma puramente formale. Ma, dal mio punto di vista, non sarà proprio così data l’esplosione della vicenda “Public Netco”, vicenda al cui centro sarebbe stata messa sotto la lente di ingrandimento la partnership con Zte Italia e forniture per svariati milioni di euro. Fatti avvenuti, ma lo dico solo per circoscrivere gli eventi da un punto di vista storico – temporale, durante la scorsa legislatura che vedeva al Governo la coalizione ADESSO.SM (composta da Repubblica Futura e l’allora Sinistra Socialista Democratica). E’, infatti, di dominio pubblico – grazie alla meritoria campagna di informazione della Sua testata – che gli ex vertici e gli ex membri della Public Netco, società attualmente in liquidazione volontaria, sono attualmente indagati a vario titolo per il reato continuato, ed in concorso, di amministrazione infedele. Nello specifico il Commissario della Legge inquirente Elisa Beccari starebbe indagando l’ex presidente della Public Netco Mirko Peverani, gli ex membri del cda Francesca Podeschi e Luciano Ciavatta, l’ex direttore Jaume Salvat Font e l’imprenditore del settore informatico Matteo Casadei. Le dimissioni dell’Avvocato Podeschi, a seguito della sua iscrizione nel registro degli indagati, sono sicuramente opportune dal punto di vista formale. Sarebbe interessante, però, capire se – durante la Sua permanenza all’interno di questo organismo – sono stati adottati atti relativi al procedimento di cui oggi risulta essere indagata. E, in caso affermativo, che tipo di atteggiamento possa avere tenuto rispetto ad eventuali deliberazioni. Il tutto a prescindere da eventuali possibili questioni di incompatibilità/opportunità di possibile (nonché probabile evidenza). Si prova a chiedere un po’ di trasparenza.Dato che i milioni che in ballo, oggetto di attenzione della magistratura, sono tanti. Dato che si tratta di un settore strategico, che avrebbe potuto portare benefici al sistema paese, è stato bruciato. Dato che, ai tempi, si paventava da attori (o meglio) player istituzionali e privati, si veda dal sito zteitalia (https://www.zteitalia.it/2018/08/06/zte-e-san-marino-per-il-sistema-di-tlc-piu-giovane-ed-evoluto-del-mondo/): “Nello Stato più antico del mondo per dare il via al sistema di telecomunicazioni più giovane ed evoluto del mondo. In una caldissima San Marino, alla presenza dell’Ambasciatore cinese Li Ruiyu, il Segretario di Stato alle Telecomunicazioni Andrea Zafferani e l’amministratore delegato di ZTE Italia e Presidente dell’Europa Occidentale, Hu Kun, hanno firmato un nuovo Memorandum d’Intesa per confermare il comune impegno allo sviluppo di tutte le infrastrutture di telecomunicazioni ad alta tecnologia. Infrastrutture necessarie per ottimizzare e ampliare i servizi offerti nel territorio della Repubblica di San Marino, avviare investimenti nella Repubblica da parte di ZTE nel campo dell’innovazione tecnologica – anche in via sperimentale – in collaborazione con San Marino Innovation ed infine per sviluppare una cooperazione in vista della partecipazione della Repubblica di San Marino ad EXPO 2020. Con la cerimonia, sobria e al tempo stesso sentita, si è dato ufficialmente il via alla collaborazione tra lo stato di San Marino e il nostro Gruppo.”

Un lettore