San Marino. Caso Segretari decaduti. Le dimissioni di Ciacci dal TIMBRO. Carattoni (RF) informato, ma perché Repubblica Futura ha proseguito con le accuse? … di Marco Severini

Avv. Enrico Carattoni – Repubblica Futura

Il caso delle presunte incompatibilità di Matteo Ciacci, Segretario di Stato al Territorio, continua a destare polemiche.

Nuovi elementi – come quelli da noi pubblicati oggi – indicano che Enrico Carattoni, esponente di Repubblica Futura, fosse stato informato delle dimissioni di Ciacci entro i termini previsti dalla legge.

Ma ciò che sorprende è che Repubblica Futura ha comunque continuato a incolpare Ciacci di non essersi dimesso per tempo, alimentando lo scontro politico. La situazione lascia aperti molti interrogativi: Carattoni ha informato il suo partito di queste dimissioni o le ha tenute per sé? E, se lo ha fatto, perché Repubblica Futura ha proseguito con le accuse?

Secondo quanto emerso, Ciacci aveva inviato una email a Carattoni in cui formalizzava le sue dimissioni nei cinque giorni successivi al giuramento, come richiesto dalla legge. Se Carattoni era a conoscenza di questa comunicazione, ci si domanda perché non abbia immediatamente chiarito la questione, evitando che le opposizioni portassero avanti le accuse. Questo comportamento pone interrogativi sulla gestione interna di Repubblica Futura e sulla trasparenza della loro strategia politica.

Uno dei punti più controversi è capire se Carattoni abbia effettivamente condiviso queste informazioni con il suo partito. Se non lo ha fatto, le motivazioni possono essere diverse: potrebbe trattarsi di una semplice mancanza di comunicazione interna o, in uno scenario più complesso, di una decisione politica mirata a non diffondere l’informazione per mantenere alta la tensione contro il governo. Se, invece, Carattoni ha effettivamente comunicato al suo partito le dimissioni di Ciacci, allora la domanda diventa ancora più pressante: perché Repubblica Futura ha continuato ad accusare il Segretario di Stato?

Se le informazioni fossero state condivise internamente, la decisione di portare comunque avanti le accuse contro Ciacci potrebbe essere interpretata come un attacco politico mirato. In questa chiave di lettura, Repubblica Futura potrebbe aver scelto di mantenere il silenzio sulle dimissioni per aumentare la pressione sul governo e cercare di destabilizzare ulteriormente la maggioranza. La situazione mette in luce un possibile uso strumentale delle informazioni, in cui l’obiettivo non è necessariamente la ricerca della verità, ma piuttosto una strategia volta a minare la stabilità dell’esecutivo.

Indipendentemente dalle motivazioni dietro il comportamento di Carattoni e del suo partito, questa vicenda getta una luce problematica sulla gestione del conflitto politico a San Marino. Se Carattoni aveva effettivamente ricevuto la comunicazione delle dimissioni, la sua mancata chiarezza ha contribuito a creare un clima di tensione che poteva essere evitato. Al contrario, se Repubblica Futura era a conoscenza delle dimissioni e ha scelto di ignorarle, ci si trova di fronte a una situazione in cui il gioco politico ha avuto la meglio sulla trasparenza e la correttezza istituzionale.

La questione rimane aperta: perché Antonio Carattoni non ha agito per chiarire la posizione di Ciacci? E se l’ha fatto, quali sono le vere motivazioni che hanno spinto Repubblica Futura a proseguire con le accuse?

Alla luce delle nuove prove fornite dal Segretario di Stato Matteo Ciacci, che attestano la sua corretta gestione delle dimissioni entro i termini previsti dalla legge, ci si aspetta una rettifica immediata da parte delle opposizioni riguardo i recenti comunicati stampa. In questi comunicati, Rete, Repubblica Futura e Domani Motus Liberi avevano affermato che Ciacci fosse decaduto per non aver rispettato le normative di incompatibilità.

Marco Severini – direttore del GiornaleSM